OTTOBRE 2013
AUTOMAZIONE OGGI 367
84
AO
Tavola rotonda
pure di individuare e gestire correttamente
le priorità. Nell’ambito del concorso ‘Olim-
piadi’ la fase di analisi e di valutazione dei
progetti ha evidenziato altre lacune, come
la capacità di redigere una documentazione
tecnica ben strutturata, o di presentare i
risultati di un progetto, magari ben fatto,
ma penalizzato dalla forma espositiva. La
scuola dovrebbe sviluppare nuove metodo-
logie formative che, nel trasmettere le cono-
scenze tecnico-disciplinari, siano in grado di
potenziare queste competenze. La collabo-
razione tra mondo della scuola e del lavoro deve inoltre essere
sempre più forte e diffusa, con l’obiettivo di attivare ‘aree d’in-
tegrazione’, dove l’apprendimento possa diventare più accat-
tivante, ai giovani sia garantita l’opportunità di sperimentare
e conoscere meglio le proprie predisposizioni e attitudini e
siano favorite scelte più consapevoli da parte degli studenti
per i percorsi successivi e per lo sviluppo delle competenze
necessarie al sistema sociale e produttivo del nostro Paese.
Crediamo fermamente in questi concetti e intendiamo prose-
guire con le nostre attività, con l’obiettivo di fare sempre di più
e sempre meglio, per avere giovani preparati e attrezzati ad
affrontare una società nella quale la conoscenza è il capitale
più redditizio, con la consapevolezza che investire in risorse
umane, quindi nella scuola, vuole dire, per la nostra società,
fare il migliore investimento per il proprio futuro”.
Perna:
“Manca la possibilità di cimentarsi con reali progetti di
automazione, realizzati utilizzando i veri componenti software
e hardware che entrano a far parte di una macchina o di un
impianto. Ed è proprio su questo fronte che Omron supporta i
docenti, gli studenti e le scuole. Il Trofeo Smart Project da noi
organizzato è una gara rivolta a studenti e docenti delle classi
IV e V degli istituti tecnici e professionali con indirizzo elettro-
tecnica e automazione, elettronica e telecomunicazioni, che
offre l’opportunità di realizzare e presentare in ambito nazio-
nale un vero progetto di automazione, mettendosi alla prova
con veri tool industriali. La fase conclusiva della gara, che si
tiene presso il Miur, prevede una prova di automazione e la
premiazione dei migliori progetti. Agli istituti vincitori e piaz-
zati Omron regala materiale per attrezzare i laboratori, con-
tribuendo così a far entrare un po’ di realtà industriale nelle
scuole”.
Suaria:
“Si percepisce che gli studenti sono molto preparati
in campo teorico, ed è un bene, ma troppo poco in ambito
pratico: senza una solida formazione pratica gli studenti per-
dono l’opportunità di cogliere appieno la diretta connessione
tra la teoria che si trovano a studiare e i sistemi presenti nel
mondo reale, dal telefonino all’automobile. Manca inoltre
una connessione diretta con il tessuto industriale: spesso le
aziende cercano competenze, anche di base, che le università
forniscono solo in parte. Gli atenei, d’altro canto, spesso forni-
scono competenze obsolete. Sarebbe auspicabile una tavola
rotonda o un punto d’incontro in cui condividere necessità e
sogni per migliorare questa interazione”.
Porta:
“Una delle principali carenze riscontrate riguarda la
mancanza in ambito accademico di una visione dei trend di
mercato. Nonostante vi siano alcuni casi virtuosi, molte uni-
versità italiane tendono ancora a essere distanti dal mondo
del lavoro e dell’industria.
Questo si ripercuote anche sul progresso tecnologico, in
quanto le attività di R&S svolte all’interno delle aziende e
delle accademie procedono spesso su binari paralleli, senza
dare luogo a sviluppi sinergici che potrebbero potenziarne
i risultati. Inoltre, la parziale visione sul mercato fa in modo
che, mentre l’industria vive unmomento caratterizzato da una
forte convergenza tra discipline specialistiche e dalla fusione
di tecnologie diverse, il mondo accademico si basi ancora su
indirizzi specifici mono-disciplinari”.
Poli:
“Il mondo accademico italiano fornisce una formazione
d’eccellenza a cui B&R offre il proprio modesto contributo,
proponendosi come ponte di congiunzione per preparare
al meglio i ragazzi per l’ingresso nel mondo del lavoro e of-
frendo loro la possibilità di fare esperienza concreta di ciò che
richiede l’industria”.
Mereu:
“La mancanza di un contatto diretto con il mondo del
lavoro ritengo sia l’aspetto più rilevante e si evidenzia nella
mancata comprensione delle dinamiche e delle problemati-
che aziendali. Ho anche notato gravi carenze nella conoscenza
delle lingue straniere.
Noi cerchiamo di mettere in contatto scuola e lavoro per fare
in modo che si comprendano, mentre per quanto riguarda la
parte tecnico-scientifica cerchiamo di fare in modo che i pro-
grammi scolastici e gli strumenti offerti agli studenti siano in
linea con le reali esigenze delle imprese e le applicazioni sulle
quali esse lavorano effettivamente. Per esempio, abbiamo
fatto incontrare un CFP dei Salesiani di Brescia con alcune re-
altà locali e si è capito che i PLC usati in laboratorio non erano
affatto compatibili con quelli utilizzati dalle imprese: il CFP con
il nostro aiuto ha adeguato i suoi strumenti. Il disallineamento
esistente fra i due mondi si può risolvere solo con un dialogo
continuo, da un lato aiutando i ragazzi a orientarsi nello stu-
dio in modo adeguato, dall’altro promuovendo la scuola
come soggetto attivo sul territorio, punto di riferimento per
le aziende e i professionisti che vi operano”.
B&R Automazione Industriale -
National Instruments -
Omron Electronics -
Rittal -
Schneider Electric -
Siemens Italia -
Fonte: www.twenty14media.com