Automazione_Oggi_366 - page 74

SETTEMBRE 2013
AUTOMAZIONE OGGI 366
74
di
Oscar Milanese(*), Alessandra Pelliconi
Nel lontano 1968, Dick Morley progettando il suo primo ‘Controllore
Digitale Modulare’ per la General Motors probabilmente non immagi-
nava che la sua invenzione, di fatto il primo PLC della storia, avrebbe
rivoluzionato il modo di concepire i progetti di automazione negli
anni a venire. Nei 44 anni successivi il prodotto della sua intuizione si
è notevolmente trasformato, ha imparato a comunicare, a gestire pro-
cessi, dati e calcolo complessi, motion control, è diventato web server,
è stato emulato da software per PC industriali, si fa anche carico della
sicurezza dell’impianto, ma non ha perso il suo significato originale.
Da allora ne sono stati installati milioni di pezzi in tutto il mondo e in
tutti i settori, con ritmi di crescita continua. Gli operatori del settore
ne hanno raffinato le potenzialità, la standardizzazione, spesso spe-
cializzandolo per compiti specifici. Questo processo di evoluzione e la
comparsa di nuovi attori sul mercato hanno contribuito a trasformarne
a volte la definizione originale (PLC) con PAC (Programmable Automa-
tion Controller), anche se vi sono opinioni molto diverse a riguardo.
Chi sostiene che la differenza tra un PAC e un PLC stia nella interfaccia
operatore, la programmabilità con linguaggi evoluti e la gestione di-
retta di I/O direttamente con la CPUs tende a delimitarne il campo a
piccole/medie applicazioni o grosse applicazioni ma con intelligenza
distribuita. Altri operatori attribuiscono invece la definizione di PAC
ai PLC di fascia alta. Per quanto riguarda i PC industriali le differenze
sono sostanziali e riguardano sia l’hardware che il software. Indubbia-
mente questa soluzione offre apertura, versatilità e anche performance
molto interessanti. I progettisti che scelgono una soluzione PC based
piuttosto che un PLC o PAC devono tuttavia fare i conti con sistemi
operativi che evolvono con maggiore frequenza nel tempo, creando a
volte incompatibilità con la base installata presso gli utenti finali o con
le loro stesse applicazioni. Questo è probabilmente uno dei motivi per
il quale la diffusione dei controlli PC based, pur aumentando di anno
in anno in modo sensibile, non ha cannibalizzato il mercato dei PLC
standard come invece alcuni avevano previsto. Al di là delle proposte
esistenti e delle convinzioni, resta il fatto che i PLC/PAC modulari di
fascia medio/alta rappresentavano 10 anni fa il 35% del totale delle
quantità vendute di PLC in Italia, e nel 2012 hanno superato il 41%.
La crescita principale si è registrata nelle CPU di fascia alta che dal 4%
del 2003 hanno superato l’8% nel 2012, con trend in crescita: in altre
parole, un mercato più che consolidato .
Questa rassegna mette in risalto alcune delle nuove soluzioni presenti
sul panorama italiano.
(*) Comitato Tecnico Automazione Oggi
ABB
Il contesto industriale oggi richiede sempre più una integrazione to-
tale tra il controllo macchina e l’infrastruttura IT. Con il controllore
AC500, ABB si rivolge a tutti coloro che ritengono sia di fondamentale
importanza potere sviluppare applicazioni di automazione integrata.
I protocolli su base Ethernet, disponibili direttamente sui moduli CPU,
permettono di creare reti globali, dando la possibilità di connettere
direttamente i dispositivi in campo a database di sistemi gestionali
su server remoti. Queste tipologie di applicazioni oggi sono frutto
di un’evoluzione dei controllori logici programmabili verso un con-
AO
RASSEGNA
PLC e oltre: PAC,
PC industriali...
Cuore pulsante dell’automazione, PLC, PAC e PC sono i protagonisti della nostra
rassegna. Vediamo quali caratteristiche hanno in comune e in che cosa, invece,
si differenziano. Di seguito una panoramica delle nuove soluzioni presenti sul
mercato
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