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rmo

marzo 2016

Inoltre, con l’acquisizione di MAG all’interno del Gruppo

razionalizzeremogli uffici commerciali nelmondo. Infine,

essendo avvenuta l’acquisizione del secondo pezzo di

MAG solamente a dicembre scorso dovremo intervenire

anche sulla razionalizzazionedegli stabilimenti produttivi.

A livello di prodotti, non vedo tante sovrapposizioni”.

In Italia che incidenza avrà questo piano industriale?

“Jobs con Rambaudi, Sigma e Sachman hanno già supe-

rato negli anni passati quella fase di razionalizzazione.

Quindimoltoprobabilmente il nostroGruppo in Italiabe-

neficerà solamentedei vantaggi dell’attuazionedi questo

piano industriale. Il target strategico che oggi noi in Italia

abbiamo è solamente quellodi crescita. E, come le dicevo,

forse nuove acquisizioni”.

Per chiudere, dottor Livelli, quali sinergie ci saranno

tra la parte Europa e Stati Uniti e la parte asiatica del

Gruppo?

“FFG Europe & Americas ha sedi di sales & service anche

inCina. Equestononèunparadosso, inquanto si èdimo-

strato che l’organizzazione di vendita riferisce a seconda

del prodotto e quindi necessita di un supporto tecnolo-

gico e un approccio al cliente completamente diverso. In

Cina vendiamo prodotti italiani e tedeschi con un’orga-

nizzazione di vendita fatta da cinesi, solo da cinesi, ma

dedicati sui nostri prodotti. Poi utilizziamo anche la rete

capillare degli uffici cinesi del Gruppo FFGasiatico che ab-

biamo formatoa conoscere il nostroprodotto. Cerchiamo

sinergie. Le facciounesempio concreto. Abbiamoappena

acquisito un ordine, la cui magnitudo va dai 15 ai 25 mi-

lioni, da Singapore Aerospace: una holding in grande

crescita che vuole creare fabbriche automatiche che pro-

ducano parti di aereo, a Singapore, in Malesia e in Cina.

Bene. Il Gruppo ha ottenuto la commessa perché ha una

dimensione e una credibilità tali da renderlo affidabile.

Inoltre abbiamo le competenze: da oltre 30 anni Jobs ha

realizzato più della metà del fatturato in questo settore

edè considerataun leadermondiale inquesto senso. Jobs

farà da capo commessa e da traino per altre aziende del

Gruppo che saranno coinvolte. Questo lopuò fare soloun

global player a livello internazionale”.

@lurossi_71

ando sinergie. Abbiamo dato vita a molti gruppi di lavoro, e

soprattutto abbiamo preparato due piani: il Piano D100 (per

i primi cento giorni) e il Piano D365 (per tutta la durata di

quest’anno)”.

Entriamo più nello specifico di questo piano industriale

che vedrà nascere un vero e proprio colosso europeo-

nordamericano…

“L’obiettivo è arrivare ad avere una organizzazione nuova,

comune e più efficace in tempi brevi. Per creare velocemente

una nuova entità nello scenario delle macchine utensili for-

mata da tutte le attività fuori dall’Asia del Gruppo FFG. Na-

sceràuna FFGEurope&Americas chehaovviamenteobiettivi

molto ambiziosi: razionalizzazione dell’organizzazione,

secondo quelli che sono gli schemi classici, ovvero funzione

centralizzata di finance, marketing, IT e procurement.

Nello specifico, il piano ora prevede: un processo di riorga-

nizzazione delle aziende acquisite, identificazione di una

governance unica, comune, creando dei gruppi di lavoro

finalizzati ad avere un’organizzazione per Business Unit. Le

faccio un esempio nel caso di Witzig & Frank e Pfiffner. In

questo caso entrambe producono macchine transfer, anche

se non uguali: si creerà una unica Business Unit nella quale

rimarranno i loghi delle aziendema verranno create sinergie.

Andranno identificati i cosiddetti saving target. Fare parte di

un gruppo così grande significa anche avere a disposizione

maggiori quantità di denaro, il che ci consente di presentarci

dai fornitori con un potere d’acquisto diverso.

Quello dell’Automotive

è uno dei settori

di sbocco della

produzione delle

macchine del Gruppo.