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rmo

marzo 2016

Strategie

PERSONAGGIO DEL MESE

nel corso dello scorso anno ha effettuato l’acquisizione della

svizzera Pfiffner AG e ha completato l’acquisizione di MAG.

Questeacquisizioni hannoportato, a lorovolta, ramificazioni

in India, USA, Russia e ovviamente in Germania. Guardando

alle caratteristichedi queste aziende, abbiamo inportafoglio

prodotti con delle connotazioni applicative piuttosto chiare:

MAG con il prodotto Ex-Cell-O, che propone centri di lavoro

e grandi linee automatizzate per la produzione di motori

e trasmissioni, torni con Boehringer ed Hessapp, dentatrici

con Modul e macchine transfer multimandrino con Witzig

& Frank e Pfiffner. Oggi, il Gruppo FFG nell’area occidentale

e nordamericana cuba circa 800 milioni di euro e ha 2.600

dipendenti. E, come le dicevo prima, ora io mi occupo delle

attività in Italia e, dalla Germania, Luigi Maniglio è a capo

dell’intero gruppo ‘FFG Europe and Americas’”.

Una intensa operazione di acquisizione che richiede ora un

poderoso intervento di organizzazione di Gruppo. E siamo

all’attualità. Come vi state muovendo?

“Certamente tuttequesteaziende insiemedevonoassumere

rapidamente un connotato di maggiore omogeneità. Infatti

a inizio anno è partito un progetto, chiamato ‘Progetto di

integrazione FFG Europa e Stati Uniti’. Luigi Maniglio è alla

guida del progetto e con lui tutto il management venuto da

questeacquisizioni: italiani, tedeschi eamericani, conqualche

taiwanese e qualche cinese. Un bel gruppo multinazionale

dove si stanno ridefinendo mercati, opportunità, sinergie,

ma soprattutto vengono ridefinite linee di business. E cre-

una tecnologia europea. Nel nostro progetto iniziale, che

poi si è sposato con il suo, vi era quello di mettere insieme

aziende emarchi che avessero una omogeneità dal punto di

vistadel prodotto. Nel casodi Jobs eSachman, ci hapermesso

di presentarci nel settore degli stampi sia con macchine di

taglia medio grande sia con macchine di taglia più piccola.

Nel caso di Sigma, con macchine ancora più piccole. Vi sono

poi elementi in comune: la fresatura, l’alta velocità, l’elevata

tecnologia e una certa omogeneità nei clienti. Nel caso di

Rambaudi stiamo cercando di differenziare il prodotto an-

dando ad agire sulla tipologia di clienti: per esempio con il

prodotto Jobs possiamo arrivare a esigenze di altissima qua-

lità, con il prodotto Rambaudi arriviamo comunque a un

ottimo prodotto ma con un rapporto performance/prezzo

estremamente interessante”.

Dottor Livelli, la vostra politica espansiva sta continuando.

Il Gruppo FFG ha fatto altre acquisizioni in Europa recen-

temente. Quale è anche qui il filo conduttore?

“Mi faccia premettere una cosa: in questi cambiamenti epo-

cali è necessario rispondere con una organizzazione che

copra l’intero mercato mondiale. Non lo si può più fare con

strutture piccole perché i costi per coprire un mercato glo-

bale richiedono volumi che possano supportare queste ne-

cessarie reti commerciali. Per fare questo occorre aggregare

delle aziende, renderle efficienti, governare le operazioni di

integrazione e riorganizzazione. Riteniamo di essere stati

dei precursori in Italia su questo tipo di visione, forse gli unici

oggi in Italia”.

Dicevamo che, in questi ultimi anni, le acquisizioni sono

continuate anche fuori dall’Italia. Oggi come è compo-

sto il Gruppo nella parte occidentale-nordamericana del

mondo?

“In parallelo alla riorganizzazione in Italia, la strategia del

Gruppo FFG è stata di proseguire con le acquisizioni in Eu-

ropa. E infatti è stata condotta una acquisizione, in due

tempi, del Gruppo MAG. Il Gruppo MAG ha un fatturato di

circa 700 milioni di euro e oltre 2000 dipendenti. Per com-

piere quell’operazione, dall’Italia sono partite due persone:

io e Luigi Maniglio. Nel 2013 abbiamo condotto una ‘due

diligence’ e concluso la prima parte dell’accordo. Luigi Mani-

glio ha quindi assunto la guida delle società in Germania e,

Lo stabilimento Jobs a Piacenza e di

una delle sedi tedesche di MAG.

Anche il comparto Aerospace

vede tra i leader sul mercato le

macchine del Gruppo. Tra queste

senza dubbio Jobs.