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marzo 2016
Strategie
PERSONAGGIO DEL MESE
A gennaio è partito un piano industriale che in breve darà vita a una holding
che rappresenterà il Gruppo FFG sul mercato europeo e nordamericano: vi
confluiranno le italiane Jobs, Sigma, Rambaudi, Sachman, insieme alle tedesche
FFG Werke (Boehringer, Hessapp, Modul, Hüller Hille, Witzig & Frank), la svizzera
Pfiffner e il Gruppo MAG (presente in Germania, India, Ungheria ed USA), le
ultime entrate a far parte del Gruppo FFG . Un’operazione tra le più importanti
mai viste in Europa. Ma soprattutto vede protagonisti due italiani: Marco Livelli e
Luigi Maniglio. Ne parliamo con il primo dei due
Italia
protagonista
nel terzo playermondiale
di Luca Rossi
L’
Italia gioca oggi un ruolo fondamentale all’interno di
quello che è ormai diventato il terzo player mondiale
nel comparto delle macchine utensili: il Gruppo FFG. Base a
Taiwan,dopo essersi espanso in Oriente ma soprattutto in
Cina, grazie a una sapiente strategia di acquisizione e valo-
rizzazione di aziende e manager locali, nel 2012 il colosso ha
deciso l’ingresso nel mercato occidentale e nordamericano.
Porta d’accesso è stata l’Italia. Pochi anni ma intensi, caratte-
rizzati da una serie fulminea di acquisizioni grazie all’intuito
del Chairman Jimmy Chu e alla capacità gestionale di Marco
Livelli e Luigi Maniglio. Da gennaio è scattato un piano in-
dustriale che ha l’obiettivo di dare vita a una holding FFG
Europe & Americas nella quale confluiranno le numerose e
importanti aziende entrate a far parte del Gruppo: le italiane
Jobs, ,Sigma, Rambaudi, Sachman, insieme alle tedesche FFG
Werke (Boehringer, Hessapp, Modul, Hüller Hille, Witzig &
Frank), la svizzera Pfiffner e il GruppoMAG (presente in Ger-
mania, India, Ungheria ed USA), le ultime entrate a far parte
del Gruppo FFG. Un’operazione industriale di una tale por-
tata non si era mai vista prima in Italia in questo settore. Ne
parliamo conMarco Livelli, CEO delle attività in Italia.
Dottor Livelli, quattro anni fa il Gruppo FFG entrava sul
mercato europeo attraverso l’Italia e Jobs. Partiamo da
capire chi è questo Gruppo ma soprattutto la vision alla
base delle operazioni compiute.
“Il Gruppo taiwanese FFG, Fair Friend Group, oggi è il terzo
almondonel compartodellamacchinautensile, dopoMazak
e DMGMori. E si è sviluppato storicamente per iniziativa del
suo fondatore Jimmy Chu, oggi settantenne taiwanese, che
aveva avuto una intuizione imprenditoriale vincente: per
crescere occorreva acquisire altre aziende e i relativi know-
how. Cosciente di non essere il più grande imprenditore di
Taiwan, Chu pensò di comprare alcune importanti imprese
taiwanesi, riorganizzarle, supportarle finanziariamente e
renderle efficienti. Poi una trentina di anni fa ebbe la se-
conda intuizione vincente: uscire dai confini di Taiwan ed
entrare sul mercato cinese. Si insediò ad
Hangzhou, dueorea suddi Shang-
hai: qui iniziò un nuovo piano di
espansione, costruendo fabbri-
che sempre più organizzate e
impiantando circa novanta
uffici commerciali e di service
in tutta la Cina. Direi che è
stato il primo imprenditore
taiwanese, o almeno sicura-
mente il più importante, ad