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gennaio/febbraio 2016
nazionale, registrando incrementi per tutti i principali
indicatori - ha commentato i risultati economici Luigi
Galdabini, presidente Ucimu -. D’altra parte, EMO Mi-
lano 2015 da un lato e i provvedimenti di politica indu-
striale previsti dalle autorità di governo dall’altro lato,
hanno ulteriormente spinto la ripresa rendendola più
forte e salda”.
Previsioni per il 2016.
Anche il 2016 sarà un anno favo-
revole per l’industria italiana di settore che, secondo le pre-
visioni, vedrà un incremento per tutti i principali indicatori
economici. La produzione si dovrebbe attestare a 5.820mi-
lioni di euro (+7,2%), avvicinandosi così al valore recorddi 6
miliardi di euro registratonel 2008. Le esportazioni dovreb-
bero salire del 6,6%, toccando quota 3.740milioni di euro.
SempresecondolestimediUcimu,proseguiràancheiltrend
positivo del consumo che, secondo una attesa di crescita
dell’8,8%, arriverà a 3.910 milioni di euro, trainando sia le
consegne dei costruttori che raggiungeranno quota 2.080
milioni di euro (+8,3%) sia le importazioni attese a 1.830
milioni (+9,3%).
@lurossi_71
tazioni, cresciute del 45,5%a 1.675milioni di euro. Dopo la
battuta d’arresto segnata lo scorso anno, nel 2015 le espor-
tazioni sono tornate a crescere inmodo deciso, registrando
un incremento del 7,9%, a 3.510milioni di euro.
Secondo l’elaborazione Ucimu sui dati Istat, nei primi otto
mesi del 2015, principali Paesi di destinazione del Made
in Italy di settore sono risultati: Stati Uniti con 248 milioni
(+10,8%), Cina con 232 milioni (+0,5%), Germania con 227
milioni (+7,1%), Russia con 133 milioni (+38,1%), Francia
con 114 milioni (+23,5%), Polonia con 77 milioni (+21,3%),
RegnoUnitocon77milioni (+88,2%), Turchiacon63milioni
(-15%), Spagnacon61milioni (+12,1%), Indiacon57milioni
(-0,3%).
La ripresa del mercato interno ha inevitabilmente attratto
l’attenzione delle imprese italiane che hanno orientato
parte delle risorse, prima tutte profuse oltreconfine, al ter-
ritorio nazionale. A conferma di ciò il rapporto export su
produzione, ridimensionato in appena due anni al 64,6%
(contro il 75,4%del 2013).
“Il 2015è statounannopositivoper l’industria italianadella
macchinautensilecheha saputosfruttareappieno la ripresa
del consumoe ilmiglioramentodel contesto internoe inter-
Alcuni modelli dei centri di lavorazione verticale Hermle, esposti in EMOMilano 2015.
Un anno di fiere
Dopo il successodi EMOMilano2015, l’Italia tornaal centrodell’agendadegli operatori internazionali del
manifatturierocon l’edizionenumero30di BiMu, labiennaledellamacchinautensile, roboticaeautomazione, in
scenaa fieramilanoRHOdal 4all’8ottobre2016. Tra le tematiche inmostra, anche le tecnologieadditivee i sistemi
oleoidraulici epneumatici con laspecialeareaPotenzaFluida. In lineacon l’obiettivodi rendere lamanifestazione
semprepiùaderentealleesigenzedelmercato, gli organizzatori hannodecisodi presentareaccantoaBiMu, Sfortec
Industry, nuova interpretazionedi Sfortec cheallarga il suo repertorio tecnologicoall’intera industriamanifatturiera.
Per il compartodelladeformazionedall’11al 14maggio2016, alla fieradi Bologna, andrà inscena la fieraLamiera.
Quartomercatodi consumonelmondoesecondo inEuropa, nel compartodelladeformazione l’Italiaèunmercato
di riferimentomondiale. Nel 2014, laproduzionemondialedi questa tipologiadimacchinehasfiorato i 20miliardi
di euro,mantenendosi così sul livellodell’annoprecedente. Conun incrementodellaproduzionepari all’11%, per
unvaloredi 2.180milioni di euro, l’Italiaha realizzato lacrescitapiù importante tra i principali player del settore,
confermando lapropriacompetenzanel segmentoe rafforzando il terzopostonellagraduatoria internazionale.