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pari a 84 byte (si veda Figura 1), nonostante la quantità di dati utili

scambiata da ciascun dispositivo sia tipicamente inferiore a 8 byte

(nel caso di nodi CAN, per esempio, tra 1 e 8). Un simile scenario

produce un overhead superiore al 90%.

La tipica architettura di un impianto adotta una topologia lineare

per il sistema di comunicazione, dove l’infrastruttura Fast Ethernet

richiede un accoppiamento attivo delle interfacce di comunicazione.

Tale accoppiamento è realizzato mediante la cosiddetta Bridged

LAN, nota anche come ‘Switched Ethernet’, dove gli switch sono

spesso parte integrante dei nodi di rete come dispositivi di I/O o

azionamenti. Dal momento che tutti i dati vengono comunque ritra-

smessi da ogni nodo della rete, è possibile in alternativa raggrup-

pare l’intera informazione utile in un unico frame e, come nel caso di

Ethercat, processarla ‘on-the-fly’. Questa modalità di elaborazione

del protocollo viene designata come soluzione ‘shared-frame’ (si

veda Figura 2). Il risultato è un overhead inferiore al 50%, anche nel

caso di un numero ridotto di dispositivi connessi in rete. Qualora

poi la dimensione complessiva dei dati ciclici scambiati dal sistema

sia superiore a 400 byte, l’overhead nel caso di soluzione ‘shared-

frame’ risulta inferiore al 10%.

Per quanto il mezzo fisico (PHL - Physical Layer) utilizzato da Ether-

net sia robusto, disturbi elettromagnetici particolarmente intensi

possono determinare errori di comunicazione. Se si confrontano gli

effetti di tali disturbi nel caso di un approccio tradizionale, basato

su frame individuali per ogni nodo di rete, con quelli che si hanno

nel caso di soluzione ‘shared frame’, è possibile riconoscere in

quest’ultimo una probabilità di errore all’interno del singolo ciclo di

comunicazione nettamente inferiore.

La maggior parte delle applicazioni di controllo è in grado di tolle-

rare un singolo errore di comunicazione, mentre già nel caso di due

errori consecutivi, viene a determinarsi una situazione critica. Di

conseguenza, esiste una correlazione tra l’insorgere di situazioni

critiche e il numero di errori per ciclo di comunicazione. Riferendosi

allo scenario realistico descritto sopra, questo significa un numero

nettamente superiore di frame corrotti nel caso di una soluzione a

frame individuali in confronto a una soluzione ‘shared frame’, in

quanto in quest’ultimo caso il tempo effettivo di trasmissione dei

dati risulta di circa un sesto, pertanto un disturbo casuale influenza

il frame condiviso solamente in un caso su sei.

Il numero di bit errati non influenza

la qualità dell’elaborazione

Le applicazioni di motion control utilizzano complessi algoritmi per

poter interpolare i valori di posizione comandata e di posizione

attuale nel caso di un singolo errore di comunicazione. L’approc-

cio a frame individuali determina da questo punto di vista risultati

difficilmente prevedibili, soprattutto nel caso di assi accoppiati tra

loro. Dalla percentuale nettamente maggiore di cicli affetti da er-

rori di comunicazione, caratteristica di questo approccio, consegue

una serie di situazioni critiche in cascata. In aggiunta, la minore

efficienza di questo approccio determina un ulteriore incremento di

circa il 10% del numero di cicli affetti da errore e rende un controllo

affidabile dell’applicazione decisamente più difficile.

Allo stesso modo, in termini di movimento è necessario controllare

velocità e posizione. Il controllo della posizione risulta di gran lunga

più critico del controllo della velocità, che subisce solo piccole va-

riazioni incrementali. Una previa pianificazione delle interazioni in

caso di errore può in questo caso essere di aiuto. Anche la massima

del programmatore ‘mantieni i valori, finché non cambia qualcosa’

aiuta a ridurre drasticamente le conseguenze degli errori così come

a evitare errori a pacchetto.

Gli aspetti descritti mostrano come non esista una dipendenza di-

retta tra il numero di errori per singolo ciclo di comunicazione e gli

errori di controllo da essi risultanti. Errori singoli possono rivelarsi

addirittura più critici che non errori a multipli.

L’approccio a frame individuali non può

evitare errori multipli

Un ulteriore problema nel caso di approccio a frame individuali è l’i-

solamento di errori. Con Ethernet la propagazione dei disturbi viene

evitata alla radice dal fatto che ogni sin-

golo segmento della rete è controllato da

una interfaccia hardware dedicata. No-

nostante il mezzo fisico in Ethernet non

sia un vero e proprio bus, bensì una serie

di collegamenti punto-punto, possono

tuttavia verificarsi errori, per esempio a

causa di disturbi sulla tensione di alimen-

tazione, che determinano conseguenze

contemporaneamente su più nodi. Una

simile fonte di errore è rappresentata,

per esempio, da una carente connessione

dello schermo, qualora quest’ultimo

venga collegato a terra in modo diretto.

Ethercat non raccomanda questa modalità di collegamento dello

schermo a terra; tuttavia, essendo invece prescritta da altri stan-

dard bus di campo, essa è necessariamente utilizzata da dispositivi

multi-protocollo che non possono adottare soluzioni hardware dedi-

cate per ogni specifico bus. Dal momento che il collegamento a terra

dei quadri elettrici presenta talvolta un’impedenza non trascurabile

e superiore in ogni caso a quanto atteso, in caso di collegamento

diretto dello schermo a terra all’interno dei dispositivi un disturbo

può affliggere diversi segmenti della rete. La diagnosi di un simile

scenario risulta molto difficile, motivo per cui questo tipo di propa-

gazione dei disturbi dovrebbe essere evitato con opportune misure

ovunque possibile. Qualora, come nel caso di Ethercat, si utilizzino

frame condivisi tra i vari nodi della rete, una propagazione dei di-

sturbi quale quella appena descritta non fa altro che agire più volte

sullo stesso frame.

Nell’approccio a frame individuali, caratterizzati da una modalità di

inoltro dei pacchetti sulla rete di tipo ‘switch’, che tipicamente ri-

sulta almeno dieci volte più lenta della modalità utilizzata da Ether-

cat, vengono contemporaneamente trasmessi più frame a differenti

dispositivi di rete. Ciò comporta una maggiore fluttuazione tempo-

rale della comunicazione, motivo per cui una propagazione del di-

sturbo su più segmenti della rete può coinvolgere frame diversi. In

alcuni casi possono essere coinvolti anche dati appartenenti a cicli

di comunicazione differenti. Per questo motivo, con l’approccio a

MAGGIO 2016

FIELDBUS & NETWORKS

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Figura 2 - Un errore ripetitivo casuale, nel caso di soluzione ‘shared-frame’, interessa

il telegramma in un caso su sette

Fonte Karl-Martin Skontorp