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FEBBRAIO 2015

FIELDBUS & NETWORKS

59

La flessibilità di Profinet permette di

integrare anche, ove necessario, diversi

standard di comunicazione wireless.

Inoltre, si può realizzare l’integrazione

di rami della rete industriale che utiliz-

zano fieldbus seriali, grazie al concetto

di ‘proxy’: un device che può essere col-

legato da un lato alla dorsale Profinet e

dall’altro al fieldbus seriale (Profibus, FF

H1 ecc.), permettendo così che il con-

trollore della rete Profinet dialoghi con i

device slave del fieldbus (il proxy funge

da master della rete fieldbus). Un’altra

importante caratteristica di Profinet è la

ridondanza scalabile, ovvero la possibi-

lità di utilizzare il grado di ridondanza

desiderato, tale da permettere la comu-

nicazione anche in presenza di guasti

e/o interruzioni del mezzo trasmissivo.

La ridondanza scalabile permette di

impiegare: protocolli che gestiscono

topologie ridondanti di cablaggio, con

crescente capacità di eliminazione del

disturbo del guasto alla comunicazione

realtime (MRP - Media Redundancy

Protocol, Mrrt - Media redundancy

for realtime telegrams, Mrpd - Media

redundancy with preplanned delay);

controller ridondante in stand by; ridon-

danza di controller e I/O device; ridon-

danza dell’interfaccia di connessione

alla rete di ogni device. Infine, il profilo

CiR (Configuration in Run) di Profinet

permette un’agevole sostituzione dei

device o dei loro moduli senza distur-

bare il regolare funzionamento di altri

device sulla stessa rete.

La sicurezza declinata

in Profinet

Veniamo ora alle caratteristiche di Pro-

finet attinenti l’ambito della sicurezza,

intesa prima di tutto come prevenzione

di incidenti e malfunzionamenti perico-

losi (safety). Un altro aspetto della si-

curezza è legato, come sappiamo, alla

prevenzione da attacchi informatici che

possono pregiudicare l’integrità e la

disponibilità del processo e dei macchi-

nari produttivi (security).

Per cominciare, la safety si basa sul

concetto di ‘analisi del rischio’: si in-

dividuano i potenziali rischi e si valuta

sia la probabilità del verificarsi dell’e-

vento dannoso, sia l’entità probabile

del danno che l’evento comporta. Come

risultato si ottiene una tabella in base

alla quale si prendono le decisioni rela-

tive all’accettabilità o meno del rischio

in cui si incorrerebbe (si veda

figura 2

).

Se il rischio supera il limite di accetta-

bilità, si prendono in considerazione le

misure che possono mitigare la ‘rischio-

sità’, sia riducendo l’entità del danno

subito quando il rischio dovesse concre-

tizzarsi, sia riducendo la probabilità di

accadimento dell’evento. Se le misure

sono economicamente sostenibili, ov-

vero se il loro costo è inferiore al pro-

dotto della probabilità di accadimento

dell’evento avverso moltiplicata per il

costo previsto del danno subito, allora

è possibile rientrare nella zona della ta-

bella in cui il rischio è accettabile. Ven-

gono implementate in questi casi delle

funzioni di safety, realizzando altret-

tante catene di safety (sensore, logic

solver, attuatore), che devono rispon-

dere a precisi requisiti di affidabilità

del loro funzionamento. Generalmente,

questa viene espressa riferendosi ai

livelli di safety ‘SIL’ (Safety Integrity

Level) che sono riportati in

figura 3

.

In una catena di safety la comunica-

zione deve avere una probabilità di

guasto non superiore all’1% di quella

di tutta la catena: il protocollo Ethernet,

da solo, non è in grado di garantire que-

sto alto livello di affidabilità. Il profilo

Profisafe permette di utilizzare lo stesso

canale (dorsale Ethernet) impiegato per

la trasmissione dei dati realtime, anche

per la trasmissione dei comandi rela-

tivi ai dispositivi che implementano la

safety dell’impianto (sensori, attuatori,

processori logici), come previsto dalle

norme IEC 61508. Questo è reso pos-

sibile grazie a meccanismi addizionali

di controllo, che riducono la probabilità

di guasto del canale di comunicazione

al di sotto dell’1% richiesto. Si evita

così la necessità di avere sensori, at-

tuatori, processori logici e cablaggio

che implementano la catena di safety

completamente separati dalla rete di

comunicazione standard, con evidenti

risparmi in termini di costi per il ca-

blaggio e per apparecchiature extra.

Altro vantaggio: l’ambiente di sviluppo

software è lo stesso sia per le logiche

di funzionamento dell’impianto, sia per

le logiche specifiche della safety. Inol-

tre, l’integrazione nella rete di controllo

dell’impianto permette di registrare

quando i dispositivi e le logiche di sa-

fety intervengono nel corso delle opera-

zioni quotidiane, il che può permettere

un ulteriore risparmio nei test periodici

della safety, che potrebbero, in tutto o

in parte, diventare non necessari, qua-

lora risultasse dai log che i dispositivi

sono già entrati in azione. Infine, l’uti-

lizzo dei controllori di processo anche

per le logiche safety permette un in-

tervento più graduale, in alcuni casi,

permettendo per esempio di adottare

una riduzione di velocità in luogo di un

arresto, in determinate situazioni.

In definitiva, Profisafe è una tecnologia

supplementare di Profinet che permette

di ridurre la probabilità residua di errore

nella trasmissione dei dati tra control-

lore fail-safe e dispositivi (sensori ed

attuatori) fail-safe. La trasmissione uti-

lizza il mezzo trasmissivo, per il quale

non sono imposti requisiti addizionali

da Profisafe (si dice che viene utilizzato

come un ‘black channel’): la riduzione

della probabilità residua di errore nella

trasmissione è realizzata grazie a uno

strato software addizionale (indicato

come ‘Safety layer’ (si veda

figura 4

).

In particolare, per ridurre gli errori di

trasmissione si utilizzano:

la numerazione consecutiva dei mes-

saggi, che permette di evitare o rilevare

Figura 2 - Analisi del rischio

Figura 3 - Probability of failure - SIL (Safety Integrity Level)