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Efficiency & Environment - Marzo 2018
Tavola rotonda
mulati alcuni quesiti sul tema della misurazione a due società
che rappresentano il mondo delle Esco. A rispondere sono
Patrizia Malferrari, fondatrice e presidente di Seaside (
www.
sea-side.it )e Davide Mariani, direttore tecnico e socio di Alens
(
www.alens.it)
.
Efficiency and Environment:
Tenuto conto che il prossimo
documento di diagnosi energetica, per i soggetti obbligati
dal d.lgs. 102/14, dovrà prevedere un’analisi dei consumi del
2018 basata su dati misurati, che tipo di soluzione tecnologi-
ca state offrendo ai vostri clienti o, in alternativa quella che
i vostri clienti preferiscono adottare? Tipicamente su quali
basi viene definito il numero e la posizione degli strumenti
di misura?
Davide Mariani:
La definizione della numerica e della tipo-
logia degli strumenti di misura prende origine dall’analisi
energetica del sito e in particolare dalla diagnosi redatta nel
2015 andando a individuare le principali utenze energivore
e gli usi energetici più significativi in affiancamento alla ne-
cessità di soddisfare le linee guide Enea per il monitoraggio
per le diagnosi energetiche. Come soluzione tecnica, al di là
dei misuratori in campo, per la parte acquisizione, elabora-
zione e gestione dati utilizziamo senza preclusioni quanto
già presente dal cliente e in assenza di qualsiasi piattaforma
proponiamo soluzioni studiate con nostri partner.
Patrizia Malferrari:
I nostri clienti hanno capito l’utilità di fare
efficienza cercando di trovare un buon equilibrio tra risposta
all’obbligo e risultati di risparmio. Il progetto prevede la solu-
zione di minimo e quella ottimale
e poi si decide insieme se imple-
mentare altra strumentazione di
monitoraggio. Quello che Seaside
propone al mercato è, oltre alla
strumentazione di misura obbli-
gatoria, un software che permette
di analizzare questi dati raccolti e
tradurli in un maggior risparmio
energetico e in minor costi. Il pri-
mo step prevede un sopralluogo di
un nostro tecnico per capire quan-
ti strumenti di misura installare
e dove. Il secondo step prevede il
passaggio più importante ovvero
assistere il cliente nell’implementazione di un software di pre-
dictive energy analytics come Savemixer che permette l’inter-
pretazione e l’analisi dei dati. Savemixer, attraverso l’utilizzo di
algoritmi statistici regressivi e di machine learning, stabilisce
in maniera semplice ed efficace le azioni di efficientamento,
per raggiungere il consumo ottimale e senza sprechi.
E&E:
A distanza di due anni dal primo obbligo di diagno-
si energetica, avete riscontrato nelle aziende coinvolte un
maggior livello di attenzione nel controllo dei propri consu-
mi energetici e in una migliorata gestione dell’energia oppu-
re il prossimo documento richiederà un lavoro ex-novo?
Mariani:
Sui clienti fidelizzati, anche a seguito della diagnosi
del 2015, si è arrivati anche all’implementazione di un SGE
conforme alla ISO 50001 o comunque all’adozione di una ge-
no che non tutti hanno ancora compreso ciò
che doveva essere fatto e ora si inizia a lottare
contro il tempo nella speranza di riuscire a non
far passare troppo tempo correndo il rischio di
non riuscire a garantire quanto richiesto. Per gli
operatori di settore questo non può che dispia-
cere perché ci ritroveremo a svolgere un’attività
che non permetterà di dare il valore e i benefi-
ci che il lavoro di diagnosi può e deve portare
all’azienda finale ma soprattutto ci metterà, in
molti casi, nelle condizioni di dover giustificare
scelte non proprio in linea con quanto previsto
dalla legge. Ipotizzando che buona parte dei
soggetti obbligati non riusciranno a garantire
un livello minimo di consumi misurati, ancora
una volta la differenza nell’attività di educazio-
ne verso l’utenza finale la faranno i controlli che
l’Enea sta già svolgendo da tempo e che richie-
deranno un cambio di marcia nelle modalità
di verifica al fine di garantire ciò che la legge
chiede. Sicuramente l’introduzione dell’obbligo
di diagnosi ha contribuito a dare una maggior
sensibilizzazione e consapevolezza dei consumi
alle imprese, anche se non sembra aver anco-
ra attivato quel percorso virtuoso tipico di una
corretta gestione dell’energia (vedi ISO50001)
che nella maggior parte dei casi, come dimo-
strato in molti casi di successo, si autosostiene
grazie all’ottimizzazione dei consumi e al mi-
glioramento dell’efficienza energetica, o detto
diversamente riducendo ed eliminano gli spre-
chi. La vera sfida in questo ambito potrà dirsi
vinta quando le aziende non avranno più grosse
difficoltà nel decidere di allocare un budget pari
a qualche punto percentuale della propria spesa
energetica annua per un’attività di Energy Ma-
nagement in cui è presente un’adeguata rete di
monitoraggio, ricordando che l’obiettivo non è
scrivere una diagnosi energetica perché l’Enea
la richiede ma per conoscere come, dove e se
consumo bene l’energia che serve per realiz-
zare il mio business. Come scritto in preceden-
za, in occasione della scadenza del 2015 molte
sono state le aziende che hanno predisposto
una diagnosi energetica e tra queste ci sono
stati soggetti che hanno capito l’importanza di
un documento che desse valore un valore ag-
giunto. Facilmente gli stessi non avranno avuto
difficoltà nell’andare oltre investendo ulterior-
mente nella misura e potendo comprendere fin
da subito quanto sia fondamentale se si vuole
quantificare i benefici in termini sia previsionali
sia di consuntivazione. Il contributo delle Esco
che operano sul mercato da anni in questo set-
tore è fondamentale come termine di paragone
su ciò che sta accadendo in questo particolare
momento ma anche in vista della scadenza del
prossimo anno; a tal proposito sono stati for-
Patrizia Malferrari, Seaside