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Efficiency & Environment - Marzo 2018

attualità

za dovuta soprattutto ai nuovi requisiti di conformità previsti

dalle nuove diagnosi. Infatti in occasione della prima scaden-

za, tenuto conto che si trattava della ‘prima volta’ per molte

aziende, è stato possibile redigere il documento di diagnosi

energetica e più precisamente la costruzione del modello di

consumo degli utilizzatori, utilizzando dati stimati o ricava-

ti per via indiretta. Questa scelta, anche se in molti casi ha

portato a una scarsa precisione del risultato finale, era stata

accolta positivamente dalle imprese e dagli operatori ritenen-

dola opportuna in vista di una graduale conoscenza del lavo-

ro di diagnosi. Contemporaneamente però, considerato che

la diagnosi energetica deve basarsi su dati reali, è stato detto

fin da subito che in occasione della scadenza successiva l’ori-

gine dei dati dovevano riferirsi a misurazioni effettive, secon-

do linee guida che la stessa Enea avrebbe predisposto e pub-

blicato in tempi ragionevoli. Così è stato. La grossa differenza

tra ieri e oggi è legata alle differenti tempistiche tra i tempi di

scadenza e quelli di adeguamento alle nuove regole richiesto

alle aziende. L’attività di messa in regola prevede la definizio-

ne di un piano di monitoraggio che ricade nella responsabili-

tà dell’azienda e di chi la propone (tipicamente l’EGE o la Esco

che svolge la diagnosi) e che, per chi non fosse in regola, po-

trebbe prevedere la realizzazione di una rete di monitoraggio

dei consumi energetici; in tutto questo risulta fondamentale

tener presente che la scadenza della nuova diagnosi è previ-

sta, per la maggior parte dei soggetti obbligati, per dicembre

2019 ma i contenuti del documento dovranno far riferimento

all’anno solare 2018. Questo significa che le imprese dovreb-

bero aver iniziato a registrare i dati di consumo energetico,

presso i siti obbligati e in maniera coerente con quanto in-

dicato dall’Enea, già da inizio anno prevedendo nel proprio

budget di spesa una certa quota necessaria allo svolgimento

di questa attività. Le prime esperienze in materia dimostra-

R

ipensando alla scadenza dello scor-

so dicembre 2015 in cui un enorme

numero di imprese italiane è stato

coinvolto nella presentazione delle

prime diagnosi energetiche obbli-

gatorie come previsto dalla Direttiva Europea

27 del 2012 recepita in Italia dal Decreto Leg-

ge 102/14, non si può non ricordare come per

tutti, soprattutto per chi quei documenti li ha

realizzati, ci fosse la speranza che in occasione

della scadenza successiva (la legge prevede un

aggiornamento del documento ogni 4 anni) si

sarebbe seguito un modo di lavorare più con-

sono e soprattutto più utile a ottenere un risul-

tato finale di valore per il committente.

A distanza di 3 anni stiamo iniziando ad avere

i primi sentori che facilmente ritroveremo ana-

loghe difficoltà, anche se con qualche differen-

Tavola rotonda

In vista della scadenza del 2019,

le imprese hanno iniziato a

implementare gli strumenti di

misura per garantire la conformità

della diagnosi energetica?

Michele Santovito

Consumi

energetici

Foto tratta da www.pixabay.com