38
Efficiency & Environment - Marzo 2018
attualità
za dovuta soprattutto ai nuovi requisiti di conformità previsti
dalle nuove diagnosi. Infatti in occasione della prima scaden-
za, tenuto conto che si trattava della ‘prima volta’ per molte
aziende, è stato possibile redigere il documento di diagnosi
energetica e più precisamente la costruzione del modello di
consumo degli utilizzatori, utilizzando dati stimati o ricava-
ti per via indiretta. Questa scelta, anche se in molti casi ha
portato a una scarsa precisione del risultato finale, era stata
accolta positivamente dalle imprese e dagli operatori ritenen-
dola opportuna in vista di una graduale conoscenza del lavo-
ro di diagnosi. Contemporaneamente però, considerato che
la diagnosi energetica deve basarsi su dati reali, è stato detto
fin da subito che in occasione della scadenza successiva l’ori-
gine dei dati dovevano riferirsi a misurazioni effettive, secon-
do linee guida che la stessa Enea avrebbe predisposto e pub-
blicato in tempi ragionevoli. Così è stato. La grossa differenza
tra ieri e oggi è legata alle differenti tempistiche tra i tempi di
scadenza e quelli di adeguamento alle nuove regole richiesto
alle aziende. L’attività di messa in regola prevede la definizio-
ne di un piano di monitoraggio che ricade nella responsabili-
tà dell’azienda e di chi la propone (tipicamente l’EGE o la Esco
che svolge la diagnosi) e che, per chi non fosse in regola, po-
trebbe prevedere la realizzazione di una rete di monitoraggio
dei consumi energetici; in tutto questo risulta fondamentale
tener presente che la scadenza della nuova diagnosi è previ-
sta, per la maggior parte dei soggetti obbligati, per dicembre
2019 ma i contenuti del documento dovranno far riferimento
all’anno solare 2018. Questo significa che le imprese dovreb-
bero aver iniziato a registrare i dati di consumo energetico,
presso i siti obbligati e in maniera coerente con quanto in-
dicato dall’Enea, già da inizio anno prevedendo nel proprio
budget di spesa una certa quota necessaria allo svolgimento
di questa attività. Le prime esperienze in materia dimostra-
R
ipensando alla scadenza dello scor-
so dicembre 2015 in cui un enorme
numero di imprese italiane è stato
coinvolto nella presentazione delle
prime diagnosi energetiche obbli-
gatorie come previsto dalla Direttiva Europea
27 del 2012 recepita in Italia dal Decreto Leg-
ge 102/14, non si può non ricordare come per
tutti, soprattutto per chi quei documenti li ha
realizzati, ci fosse la speranza che in occasione
della scadenza successiva (la legge prevede un
aggiornamento del documento ogni 4 anni) si
sarebbe seguito un modo di lavorare più con-
sono e soprattutto più utile a ottenere un risul-
tato finale di valore per il committente.
A distanza di 3 anni stiamo iniziando ad avere
i primi sentori che facilmente ritroveremo ana-
loghe difficoltà, anche se con qualche differen-
Tavola rotonda
In vista della scadenza del 2019,
le imprese hanno iniziato a
implementare gli strumenti di
misura per garantire la conformità
della diagnosi energetica?
Michele Santovito
Consumi
energetici
Foto tratta da www.pixabay.com