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NOVEMBRE-DICEMBRE 2017

AUTOMAZIONE OGGI 402

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pianando le differenze fra le due aree che

si erano registrate fino alla fine del 2016.

Ampliando l’analisi a tutto il 2016, Ama-

plast segnala che le esportazioni italiane

hanno raggiunto circa il 12%, per un valore

di circa 850 milioni. Il saldo commerciale

tra l’incremento delle importazioni e la

più contenuta performance delle espor-

tazioni, seppur positiva, si è mantenuta su

un valore di circa 2,1miliardi di euro. Il 50%

delle macchine, attrezzature e stampi è

stata destinata all’Unione Europea, mentre

è calata la percentuale delle esportazioni

verso i mercati extra-europei (-11%). Il se-

condo sbocco per le nostre esportazioni

nel 2016 è stata l’area Nafta, confermando

un trend di crescita e registrando un +8%

rispetto al 2015. Anche l’Estremo Oriente

si è particolarmente interessato alla pro-

duzione italiana durante lo scorso anno:

le esportazioni in Cina sono cresciute del

12%, quelle verso l’India del 45% e quelle

verso la Corea del Sud del 67%. Positive

anche le esportazioni in Medio-Oriente,

dove le forniture di macchinari in Arabia

Saudita sono cresciute del 21% e quelle

in Iran del 61%. Non sono stati altrettanto

positivi i numeri sul Sud America: le ven-

dite in Brasile sono in calo da 6 anni e

l’andamento in crescita dell’Argentina

non è sufficiente a compensare queste

perdite. Per quanto riguarda le importa-

zioni, il primo dato messo in evidenza da

Amaplast nel suo Rapporto di Settore del

2016 è un significativo incremento degli

acquisti di macchine per la trasformazione

primaria. Nello specifico, sono aumentate

del 37% le importazioni delle macchine a

iniezione, principalmente importate dalla

Germania (34%), dall’Austria (32%) e dal

Giappone (16%). Anche le importazioni

degli estrusori sono aumentate del 39%.

Infine si è registrato un boom di aumenti

anche negli acquisti delle macchine per

il soffiaggio, che nel 2016 risultano più

che raddoppiate rispetto al 2015, princi-

palmente acquistate dalla Francia e dalla

Germania. Inferiore, invece, è stato l’anda-

mentodelle importazioni degli stampi che

è cresciuto del 5%. Per quanto riguarda

l’export, Amaplast segnala per il 2016 un

miglioramento delle esportazioni delle

macchine a iniezioni, che dopo alcuni

anni caratterizzati dal segno negativo

hanno rincominciato a crescere, grazie so-

prattutto allemaggiori forniture al Messico

(da 6 a oltre 21 milioni di euro) e al Regno

Unito e alla Spagna. Le performance degli

estrusori, non sono state, invece, partico-

larmente brillanti, come pure quelle delle

macchine per il soffiaggio. Infine, si regi-

stra un trend positivo delle vendite delle

stampatrici flessografiche, che hanno re-

gistrato un ulteriore incremento del 5%,

un record storico: dopo il picco negativo

nel 2008 con soli 75 milioni di euro si è

registrata una crescita ininterrotta fino a

166 milioni nel 2016. Geograficamente le

esportazioni sono state principalmente

in Germania, dove le nostre forniture di

stampi trovano il favore dei trasformatori

tedeschi. Seguono gli Stati Uniti, dove

sono state vendute soprattutto macchine

per stampi, stampatrici flessografiche,

macchine per formare e modellare e ter-

moforatrici. Nel 2016, il Messico è balzato

alla terza posizione (nel 2015 era all’ottava)

dei Paesi destinatari della nostra produ-

zione, grazie a un incremento nelle forni-

ture di macchine a iniezione e di estrusori.

Anche la Polonia è stata uno dei principali

mercati di riferimento per l’Italia per le

esportazioni di stampi, estrusori e stam-

patrici flessografiche. Infine, è importante

segnalare il trend di crescita delle vendite

in Cina: nel 2016 ha importato principal-

mente i nostri impianti per mono/multifi-

lamenti e macchine per materiali espansi.

L’Industria 4.0motore

per il mercato della plastica

Parte della spinta positiva dell’industria

per la trasformazione della plastica è da

imputare alle misure a sostegno dei beni

strumentali ‘connessi’ e dell’Industria 4.0,

dato confermato dal 43%delle aziende

italiane. Che i nuovi paradigmi portino

vantaggi in termini di efficienza nella

produzione anche grazie alla capacità di

ridurre lo scarto in fabbrica e alla capa-

cità di programmare meglio la logistica,

è ormai un fatto consolidato. Ed è anche

indubbio che l’Industria 4.0 abbia portato

a una maggiore competitività sui concor-

renti di Paesi meno attenti alle innova-

zioni di processo. Purtroppo, allo stato

attuale, l’Italia è una di quelle nazioni in

cui l’Industria 4.0 non è ancora sufficien-

temente diffusa ed è relativamente ral-

lentata da fattori di contesto, culturali e

organizzativi. In altri Paesi, i piani di incen-

Domanda plastica in Europa

Fonte: Plastics - the Facts 2016

AO

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