Fonte: Plastics - the Facts 2016
dall’annus horribilis 2009 durante il quale
si è registrato il valore minimo di 3,3 mi-
liardi. Anche nel settore dei macchinari
per la lavorazione delle materie plastiche
l’Italia ha una posizione di assoluta eccel-
lenza: è al terzo posto in Europa per valore
della produzione globale e per saldo com-
merciale e al quarto posto per valore delle
esportazioni. Sul fronte consumo è la Ger-
mania a detenere il record, con il 24,6%,
seguita dall’Italia con il 14,3% e la Francia
con 9,6%. In termini di impiego, il set-
tore principale è, ovviamente, quello del
packaging con il 39,9%, seguito da quello
delle costruzioni con il 19,7% e dall’auto-
motive con il 8,9%. L’elettronica consuma il
5,8%della plastica prodotta, mentre l’agri-
coltura il 3,3% (Plastic the Facts 2016, Pla-
sticsEurope ed Epro). Il primo produttore
mondiale è però la Cina, che detiene circa
il 27,8%della produzione totale di materie
plastiche, mentre l’Europa il 18,5%. Sull’ul-
timo gradino del podio, troviamo i Paesi
dell’area Nafta 18,5% (PlasticsEurope/
Consultic). Il benessere del mercato della
plastica europea èmesso oggi sotto stress
dai crescenti investimenti in questo set-
tore negli Stati Uniti. Quellodella plastica è
di fatto il settore industriale americano che
cresce di più, grazie soprattutto alla mag-
giore produzione del petrolio di scisto,
estratto con tecniche di fracking (frattu-
razione idraulica con acqua e additivi chi-
mici ad alta pressione). È aumentata così la
produzione e l’esportazione americana di
prodotti come contenitori, bottiglie, con-
fezioni di cibo per bambini, parafanghi
e componenti per smartphone e tablet.
L’esportazione di questi prodotti verso il
mercato sud americano ed europeo con-
tinuerà la sua crescita esponenziale anche
nel prossimo periodo: Nexant Consulting
ha stimato che raggiungerà una quota pari
a 21,5 miliardi nel 2030, una cifra decisa-
mente significativa se si considera che nel
2014 le esportazioni di prodotti in plastica
valevano circa 6,5 miliardi.
Produzione
e trasformazione
Le rilevazioni Amaplast sul primo se-
mestre del 2017 confermano lo stato di
benessere dei costruttori italiani di mac-
chinari, attrezzature e stampi per materie
plastiche e gomme, che hanno registrato
un nuovo livello record di produzione ed
esportazioni, ma anche la ripresa del mer-
cato interno, sostenuta dallemisuremesse
in campo dal Governo per supportare gli
investimenti delle aziende del manifattu-
riero in ottica di Industria 4.0. Il Rapporto
di Settore 2016di Amaplast conferma inol-
tre il benessere del comparto: il fatturato
dello scorso annohamostratouna crescita
media dello 0,9%. Sempre considerando i
dati dei primi sei mesi di quest’anno, il
commercio estero ha segnato +9,1% sulle
importazioni e +14,6% sulle esportazioni,
con un saldo della bilancia commerciale in
aumento di 17 punti percentuali rispetto
allo stesso periodo del 2016. I costruttori
italiani hanno raggiunto un altro picco di
successo nel trend positivo delle esporta-
zioni degli ultimi anni: dall’inizio dell’anno
è stato registratoundecisomiglioramento
della domanda dall’estero, soprattutto per
le linee di estrusione (+17%), le stampa-
trici flessografiche (+23%), le termofor-
matrici (+37%) e gli stampi (+18%). Fanno
eccezione gli impianti per mono/multifi-
lamenti, le macchine per soffiaggio e per
materiali espansi, le cui vendite hanno
registrato una lieve inflessione. Anche in
questo primo semestre del 2017, l’Europa
si riconferma lo sbocco principale per le
esportazioni italiane, con un aumento
del 20% rispetto allo stesso periodo dello
scorso anno. In particolare Amaplast se-
gnala un incremento delle vendite in
Russia che sono passate da circa 21 a 50
milioni di euro. Sono in crescita anche le
esportazioni verso i mercati latini, grazie
soprattutto agli acquisti fatti dalle indu-
strie brasiliane che hanno portato a un
incremento delle vendite del 73%. Di
contro, nei paesi dell’area Nafta si è regi-
strato un aumento più modesto, come
conseguenza del rallentamento delle ven-
dite verso il Messico. Stabili e stagnanti
le esportazioni verso l’Asia, condizionate
da un rallentamento delle forniture ai
trasformatori sauditi e iraniani. In questo
primo semestre non brillano neppure le
vendite verso l’Est: la riduzione del 12%
delle vendite in Cina ha rallentato l’anda-
mentodelle esportazioni in tutto l’Oriente.
Infine, l’Africa, che registra un andamento
positivo, sia per i Paesi affacciati sul Medi-
terraneo sia per quelli sub-sahariani, con
un aumento delle vendite del 20%, ap-
NOVEMBRE-DICEMBRE 2017
AUTOMAZIONE OGGI 402
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Industria plastica
in Europa 1992-2016