SETTEMBRE 2017
AUTOMAZIONE OGGI 400
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le carte in maniera controllata. Infine, i vassoi devono poter essere
scaricati. Tutto questo allarga rapidamente il campo di applica-
zione, ma le caratteristiche di Yumi sono in grado di coprire tutti
questi aspetti. Il robot è in grado di fare tutto ed è subito pronto
all’uso, riuscendo a coprire l’80-85% dei compiti di automazione”.
Dopo il collaudo preliminare di ABB, nel giro di una settimana
Yumi era installato e pronto all’uso nella sede di Deonet. “Da quel
momento ci sono voluti altri due giorni per mettere a punto gli
ultimi dettagli” racconta Verjans. “Ad esempio, durante le fasi di
produzione iniziali ci siamo accorti che la colla presentava alcuni
filamenti. Di per sé il problema non era imputabile a Yumi, ma il
robot deve essere in grado di gestirlo”. Yumi è perfettamente in
grado di adattarsi a questo tipo di modifiche, al punto che Deonet
gli ha assegnato la fabbricazione di altri prodotti. “Abbiamo optato
per le carte di credito perché sono il nostro prodotto più venduto”
spiega Verjans. “La domanda è in ogni caso di gran lunga più ele-
vata di quella che Yumi è in grado di gestire”. Per questo Deonet
non ha dovuto riprogrammare il robot, ma Verjans non prevede
grosse difficoltà se in futuro si rendesse necessario farlo. “L’am-
biente di programmazione Rapid di ABB è a mio giudizio molto
solido e ci consente di riutilizzare molti dei software esistenti per
un progetto successivo” afferma Verjans. “La raccolta di un vassoio
e il posizionamento di un chip sono operazioni standard. Quando
introduciamo un nuovo prodotto possiamo quindi riutilizzare gran
parte di questi blocchi”. Verjans calcola in un paio di giorni il tempo
necessario per passare da un prodotto all’altro.
Da assemblatori a supervisori
Deonet ha già commissionato ad ABB un secondo Yumi. L’obiet-
tivo è quello di inserire in azienda sempre più esemplari del robot.
In linea di principio, questa scelta non dovrebbe ripercuotersi sul
numero di dipendenti. “Non so se l’operazione andrà a buon fine”
ammette Rob van Berkom, amministratore di Deonet, “ma alla fine
aumenterà il numero di persone che lavora da noi. Ciò che cam-
bierà saranno le mansioni: i dipendenti diventeranno una sorta di
‘supervisori di Yumi’, più che assemblatori”. Il primo Yumi ha già
il suo supervisore. È una ragazza polacca che si mostra entusiasta
del cobot e di lavorare con lui. Oggi si occupa dell’alimentazione e
dello scarico di tutti i componenti. Secondo Verjans “può interve-
nire quando qualcosa non va. I tecnici sono chiamati a intervenire
al massimo due volte al giorno. Spesso si tratta solo di stilare un
semplice referto di difetti ed errori sui quali lavorare”.
Coadiuvato dalla sua assistente, Yumi produce in otto ore oltre
tremila carte di credito USB. Un volume paragonabile a quello pro-
dotto da un operatore umano efficiente, ma ancora migliorabile
secondo Van Berkom. “Il nostro obiettivo, naturalmente, è quello
di avere a breve una schiera di Yumi operativi 24 ore al giorno. Se
ad esempio un supervisore è in grado di seguire cinque Yumi, le
prospettive si fanno davvero interessanti”.
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ABB -
www.abb.itOgni giorno il robot Yumi in Deonet installa
un chip di memoria su oltre tremila chiavette USB
in formato carta di credito
Dopo il collaudo preliminare di ABB, nel giro di una
settimana Yumi era pronto per operare
nella sede di Deonet
primo cobot realmente funzionante” afferma Verjans. “Abbiamo
trovatomolto interessante il sistema in quanto già completamente
integrato, grazie ai due bracci combinati provvisti di fotocamere. Lo
abbiamo visto in azione già completo e da lì è partito tutto”. Oggi
un esemplare di Yumi è operativo nell’area di produzione di Deo-
net per installare i chip di memoria sulle chiavette USB in formato
carta di credito. Accanto al braccio sinistro del robot c’è una pila
di vassoi con tutte le carte di varie dimensioni. Yumi afferra una
scheda stampata e la poggia su uno speciale piedistallo. Solleva
quindi una linguetta per aprire lo spazio di inserimento dei chip di
memoria e preleva un chip da un vassoio con il braccio destro, te-
nendolo vicino a un gruppo di incollaggio. Quindi sposta lo stesso
braccio verso il piedistallo e, con un movimento rotatorio quasi
umano, monta il chip nella sua posizione. Con il braccio sinistro tra-
sferisce il tutto al vassoio di scarico, non prima di aver scattato una
foto per verificare che non siano rimasti spazi vuoti sulla scheda,
ed è pronto per lavorare una nuova carta. Una volta svuotato un
vassoio, Yumi lo trasferisce dalla pila di ingresso a quella di scarico.
Il tutto fino al completamento dell’ordine.
Il giusto compromesso tra velocità e flessibilità
Un IRB 120 è normalmente più veloce del suo discendente colla-
borativo. In compenso, Yumi è più flessibile e consente anche di
abbattere i costi. Per Deonet la velocità non era in cima alle priorità,
la flessibilità era di gran lunga più importante. “Nella realtà bisogna
sempre utilizzare il buonsenso per ricercare il giusto compromesso
tra velocità e flessibilità” sostiene Verjans.
Prima dell’approvazione definitiva, ABB ha condotto uno studio di
fattibilità incentrato principalmente sul posizionamento del chip.
“Il movimento da compiere è piuttosto inconsueto e tipicamente
umano” spiega Jeroen Snijkers, tecnico commerciale di ABB. “Il tra-
sferimento e il prelievo delle carte di credito invece non lo sono. Al
tempo stesso, la buona riuscita di diverse operazioni è una condi-
zione essenziale. Ad esempio, dobbiamo assicurarci che il punto di
incollaggio sia presente, e per farlo utilizziamo un laser. È inoltre
importante conoscere l’altezza dei vassoi, in modo da raccogliere