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SETTEMBRE 2017

AUTOMAZIONE OGGI 400

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n un contesto globale dove la competitività si gioca sempre

più sui grandi numeri e sulla produzione di massa, l’Italia si

contraddistingue per l’elevata qualità della manifattura delle

piccole e medie imprese; che si tratti di moda o di automa-

zione industriale, a fare la differenza è il valore del prodotto

finito e la complessità delle applicazioni realizzate.

Nel distretto toscano, e per la precisione a Perignano, in provin-

cia di Pisa, è attiva da oltre 30 anni Robot System Automation,

azienda impegnata nella progettazione e costruzione di macchine

automatiche innovative per l’industria calzaturiera. Intuendo

che l’automazione avrebbe rappresentato la chiave di volta per

il comparto, già dal 1995 Robot

System Automation ha investito

nell’inserimento e ingegneriz-

zazione dei robot antropomorfi,

contribuendo al dinamismo e

all’innovazione di un settore che,

oggi, vede la maggior parte della

produzione dislocata all’estero, in

Paesi emergenti dove la manodo-

pera è a basso costo.

Tommaso Sestini, general mana-

ger di Robot System Automation,

conferma questa tendenza: “L’a-

zienda ha iniziato la sua attività

per prossimità geografica con

alcuni calzaturifici, ma, attual-

mente, lavora quasi esclusiva-

mente con l’estero”. Da 20 anni

a questa parte il calzaturiero ita-

liano ha subito un forte declino:

sono sparite le produzioni medio-

basse dai volumi importanti che

richiedevano un’automazione

semplice, mentre sono rimaste at-

tive alcune produzioni di qualità elevata per calzature della fascia

luxury. Per questo settore, Robot System Automation ha qualche

progetto attivo in Italia, seppur la volatilità delle collezioni di alta

moda (in particolare per quanto riguarda le calzature femminili)

si concili con difficoltà con i tempi necessari all’automazione delle

linee produttive e ai costi necessari all’implementazione di solu-

zioni robotizzate.

Per questo motivo l’attività principale dell’azienda è rivolta all’e-

stero, dove i volumi produttivi consentono di sviluppare progetti

sicuramente più redditizi. Se Cina, Vietnam e Indonesia rappre-

sentano i Paesi a cui principalmente si rivolge, da qualche anno

a questa parte anche il Nordamerica (Stati Uniti e Repubblica

Dominicana) sta riportando parte della produzione di calzature

sportive e casual entro i confini nazionali.

Le calzature sportive si dividono secondo due metodi di produ-

zione: per iniezione, con suola in sintetico stampata direttamente

sulla tomaia, caratterizzato da elevata industrializzazione ma

quota di mercato limitata (15% circa); e per incollaggio, dove suola

e tomaia vengono realizzate separatamente e successivamente in-

collate. Sebbene il metodo per iniezione si presti alle produzioni in

larga serie, a fare la differenza sono da un lato i materiali utilizzati

(molti composti hi-tech non si possono iniettare direttamente alla

tomaia), dall’altro lo spostamento dell’offerta commerciale verso

piccoli lotti di calzature che rimangono sugli scaffali per un tempo

limitato, con un ricambio dei modelli molto rapido.

Le linee automatizzate

di Robot System Automation

L’attività di Robot System Automation si è inizialmente rivolta

alle scarpe iniettate, con la realizzazione di linee automatizzate

da 24-30 stazioni, proprio perché il livello di automazione richie-

sto consentiva di investire nella produzione di lotti importanti,

mentre a oggi sta sempre più guardando al mercato delle scarpe

applicate, dove la produzione di

calzature sportive in Asia costitui-

sce il principale riferimento, con

volumi produttivi e investimenti

rilevanti. I progetti realizzati vanno

dai ‘semplici’ impianti robotizzati

per la lavorazione delle tomaie e

l’incollaggio delle suole (anche con

più robot antropomorfi asserviti)

fino all’attuazione di linee produt-

tive ‘ibride’ a più stazioni che ge-

stiscono le diverse fasi esecutive,

dove un operatore è incaricato di

gestire alcuni aspetti (come l’appli-

cazione della colla e la cardatura) e

di effettuare controlli di tipo quali-

tativo. La produzione di lotti limi-

tati dalle caratteristiche specifiche,

come nel caso delle ‘capsule col-

lection’, richiede un’elevata flessi-

bilità della linea. In questo caso

l’automazione prevede che i robot

manipolino la forma nelle diverse

fasi di realizzazione della scarpa,

mentre gli operatori sono fermi e si occupano di operazioni come

la preparazione e l’applicazione delle colle. I robot devono quindi

essere molto flessibili, pronti a cambiare tipo di articolo e fasi di

produzione e veloci.

I robot Fanuc

Dopo aver provato diversi fornitori di robot, Robot System Au-

tomation da qualche anno impiega robot Fanuc. “Stavamo cer-

cando un fornitore che garantisse un servizio di assistenza veloce

e qualificato a livello globale” spiega Sestini. “I nostri clienti hanno

fabbriche in tutto il mondo, anche molto grandi, ma non riescono

a gestire internamente la manutenzione dei robot. Con Fanuc ab-

biamo la garanzia di un’assistenza capillare e attenta”. A livello di

prestazioni, i robot Fanuc offrono la flessibilità e la velocità che le

applicazioni realizzate da Robot System Automation richiedono.

“La qualità del movimento è ottima nei robot Fanuc. Quando si

va ad applicare la colla sulle suole è molto importante che il mo-

vimento sia fluido e costante, per evitare accumuli indesiderati”.

Dopo aver realizzato con i robot antropomorfi gialli una ventina

di applicazioni, Robot System Automation ha coinvolto anche il

nuovo collaborativo CR-7iA, il cobot Fanuc a 6 assi con capacità

di carico al polso di 7 kg e sbraccio di 911 mm. Si tratta di una

I

Il robot collaborativo CR-7iA