Table of Contents Table of Contents
Previous Page  36 / 134 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 36 / 134 Next Page
Page Background

GENNAIO-FEBBRAIO 2017

AUTOMAZIONE OGGI 395

36

AO

mente da considerarsi come un cam-

biamento radicale, gli americani sono

però concordi che in questi ultimi anni

l’energia elettrica abbia dato il via,

tramite le smart grid, a un vero e pro-

prio cambio di vettore. Le smart grid,

infatti, sono uno dei primi esempi di

interconnessione dove il collegamento

di reti elettriche diverse, assistito da

una pianificazione centralizzata della

produzione e del consumo, ha dato

il via alla distribuzione intelligente di

corrente elettrica che integra esigenze

produttive e di utilizzo e permette di

trarre il maggiore beneficio possibile

da fonti elettriche rinnovabili come

solare ed eolica.

Un esempio concreto è rappresentato

dal software Package Analytics, illustrato

da Luca De Vincenzi system manager

factory automation di Sick, e presente

all’interno dell’area demo allestita in oc-

casione del convegno. Il software viene

utilizzato per la raccolta e l’analisi dei

dati provenienti da sensori e sistemi. In

questo modo gli operatori possono ac-

cedere alle informazioni di produzione

in modo semplice e monitorare il pro-

cesso in ogni momento.

Dalla cella

all’aiutante robotico

Sempre durante il meeting Alberto Pel-

lero, di Kuka Roboter Italia ha illustrato

le potenzialità dei robot collaborativi e

‘sensitive’ e ha mostrato qualche caso

applicativo reale. Il trend futuro se-

condo gli analisti prevede un ampio uso

di robot industriali, soprattutto nei paesi

emergenti. Questi robot dovranno avere

un ritorno dell’investimento rapido e

dovranno essere facili da programmare,

a misura d’uomo e facili da inserire nelle

realtà industriali.

Il concetto di human robot cooperation

prevede che in futuro il robot potrà

operare nello stesso ambiente, intera-

gendosi nelle sue azioni con l’essere

umano. La robotica, come tutte le tec-

nologie innovative, ha avuto fin dall’ini-

zio una difficoltà di integrazione perché

l’innovazione spaventa e il senso di in-

sicurezza dovuto a qualcosa di scono-

sciuto traspare in maniera prepotente.

Lo stato attuale della tecnologia robo-

tica prevede aree isolate dove il robot

possa muoversi e non arrecare danno

all’essere umano, ma il trend verso il

futuro è differente. Già oggi si hanno

esempi di collaborazione che vanno

dall’addestramento, il braccio robotico

viene guidato ‘per mano’ dall’adde-

stratore, fino alla condivisione di spazi

tramite opportune modalità di inter-

scambio. Dalla cella isolata fisicamente

si è passati quindi alla possibilità per

il robot di occupare aree dove può la-

vorare anche l’umano, fermo restando

che una barriera o una sensorizzazione

opportuna assicurino il movimento del

robot solo nei momenti in cui non c’è

personale nell’area. Il passo successivo

sarà quindi la collaborazione, ovvero

avere robot e umani che condividono

la stessa area di lavoro. Stando a una

recente analisi di Barclay i 60.000 robot

comprati dalla Cina quest’anno diven-

teranno 150.000 nei prossimi anni, si

evince quindi che l’opportunità di far

lavorare insieme uomini e macchine si

stia profilando sempre più all’orizzonte.

La normativa

Anche dal punto di vista normativo si as-

siste a un’evoluzione che porta per esem-

pio a indirizzare i costruttori su forme

arrotondate per ridurre la pressione di

contatto in caso di impatto e a limitare

masse e velocità per renderle compati-

bili con il movimento di una persona. La

giornata di studio ha affrontato anche

l’importante argomento della sicurezza

nei nuovi contesti di HRC, così come

viene trattato nelle norme di riferimento

e nella Direttiva Macchine 2006/42/CE. Il

trend del futuro sarà quindi un robot che

abbia le stessemovenze e gli stessi effetti

fisici che potrebbero aversi lavorando

con una persona e urtandosi vicende-

volmente, equipaggiato di sensori che

gli permettano di rilevare il contatto con

il vicino e reagire allontanandosi esat-

tamente come farebbe il braccio di una

persona. Dario Colucci, service manager

di Sick, ha indicato alcune best practice

per rendere il più possibile sicuro un

impianto produttivo, un aspetto che le

aziende dovrebbero prendere in consi-

derazione già in fase di progettazione di

ogni singolo sistema. Grazie al servizio

SafetyPlus, Sick affianca i suoi clienti sia in

fase di progettazione, sia nei casi in cui si

debbano integrare in impianti già in uso

soluzioni di sicurezza certificate come

barriere di sicurezza e laser scanner per il

monitoraggio di aree pericolose.

Kuka Robotics -

www.kuka-robotics.it

SEW Eurodrive -

www.sew-eurodrive.it

Sick -

www.sick.it

ATTUALITÀ

Un momento del convegno ‘Intralogistica 4.0.

Mobile conveying e robotica collaborativa al centro della fabbrica del futuro’

Sick propone una serie di soluzioni

in grado di elaborare dati durante

l’intero ciclo produttivo