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GENNAIO-FEBBRAIO 2017

AUTOMAZIONE OGGI 395

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settore della sanità e porteranno certo

alla nascita di nuovi servizi, mutando

l’idea tradizione di ‘malattia’, ‘malato’ e

‘cura’, dove il paziente sarà sempre più

‘al centro’, con un mutamento sostanzia-

le dei rapporti con i fornitori delle cure,

assicurazioni ed enti.

Si pensi, per esempio, che negli Stati

Uniti il numero dei fruitori di EHR (Elec-

tronic Health Record), la cartella clinica

elettronica che raccoglie i dati relativi

allo status fisico della persona, anche

nello storico, è raddoppiato negli ultimi

cinque anni, passando dall’8% al 16%,

in modo omogeneo per tutte le fasce di

età. È una vera e propria ‘miniera’ di dati,

sui quali aziende più o meno tecnologi-

che ma sicuramente innovative potran-

no costruire nuovi business sotto forma

di servizi. Del resto, il numero di app

‘mHealth’ (‘mobile health’) disponibili

sulle due maggiori piattaforme mobile,

Apple e Android, sono più che duplicate

in soli 2,5 anni per arrivare già nella pri-

ma metà del 2014 a quota 100.000, per

un totale di svariate centinaia di miglia-

ia di parametri vitali raccolti ogni mese,

dove la maggiore fonte di guadagno

(69%) per chi li raccoglie verrà proprio

dai servizi correlati. Il segmentomHealth

da solo valeva circa 18 miliardi di dollari

nel 2016 e, nonostante i dubbi e le per-

plessità esistenti per quanto concerne,

per esempio, la questione della privacy

dei dati sensibili dei pazienti o la sicu-

rezza dei dati stessi, che possono ben far

‘gola’ ad hacker senza scrupoli, si preve-

de per esso un’ulteriore crescita, con un

Cagr del 40% nei prossimi cinque anni,

tanto da registrare un fatturato pari a 26

miliardi di dollari entro la fine del 2017.

In particolare, il mercato sanitario ‘digi-

tale’ è cresciuto a livello globale con un

Cagr del 13,21% nel periodo 2011-2015

e per il cinquennio 2016-2021 il tasso in-

crementale previsto è del 15,05% (

fonte

ReportsnReports.com )

.

Un altro segmento del medicale che

sta andando incontro a grandi cambia-

menti è quello della diagnostica, dove

gli strumenti di telemedicina ed e-visit

(visita virtuale) stanno per esempio ri-

ducendo i costi di viaggi e trasferte. L’u-

tilizzo di realtà virtuale e robot specializ-

zati, invece, stanno rendendo più precisi

e affidabili gli interventi chirurgici, oltre

a intervenire nella formazione e prepa-

razione ‘pratica’ dei chirurghi di domani;

si sta inoltre sperimentando l’impiego

della stampa 3D per la realizzazione di

organi e tessuti, nonché degli strumenti

impiegati durante gli interventi. Infine,

i sistemi di intelligenza artificiale, con il

supporto anche di apparati in cloud mo-

delloWatson, verranno e vengono utiliz-

zati dalle aziende farmaceutiche per lo

studio dei farmaci e delle interazioni fra

i medicinali, nonché dai medici per l’in-

terpretazione corretta delle immagini

diagnostiche.

La tecnologia che verrà

Sottoponendosi a test genetici consi-

gliati dai medici, a seguito della malat-

tia di alcuni familiari, Luisa ha potuto

sapere in anticipo di possedere un gene

che potrebbe favorire l’insorgere di un

tumore, soprattutto se tale condizione

si combina con altri fattori, per esem-

pio una dieta scorretta o un eccessivo

aumento di peso. Da qui la decisione di

Luisa di collaborare con uno specialista

che tiene costantemente sotto controllo

il suo stato di salute tramite un sistema

di monitoraggio remoto, raccogliendo

i dati dalla bilancia di casa, dal registro

EHR, dalle carte fedeltà delle catene

GDO dove Luisa fa la spesa, dalle app

per il monitoraggio di parametri come

pressione e battito cardiaco rilevati

Il punto di vista di Intellisystem Technologies

Parla Cristian Randieri, presidente & CEO: “Il mercato dell’heatch&care è uno dei pochi che attualmente

mostra un ottimo andamento in tutto il mondo e che si sta sviluppando con una forza impressionante sia

nelle economie sviluppate, sia in quelle emergenti. Negli Stati Uniti, per esempio, si stima che il settore

sanitario ricopra circa un sesto dei 18.000 miliardi di dollari del PIL, con costi di gran lunga superiori a

quelli di qualsiasi altro paese, specialmente per i farmaci biotech, che rappresentano la nuova frontiera

di questo comparto. Anche in Europa il livello di spesa del settore ha una spiccata tendenza alla crescita

dove il rapporto spesa sanitaria/PIL è del 10,3%, con alcune nazioni (Olanda, Francia, Germania) molto al

disopra la media e altre (Grecia, Portogallo, Regno Unito, Italia) al di sotto. La crescita è poi dirompente in

Paesi emergenti quali la Cina e nel resto dell’Asia, in America Latina e persino Africa. Nei Paesi emergenti

la spinta è stata data dallo sviluppo della medicina di base, mentre negli Stati Uniti la rivoluzione informa-

tica, unitamente all’avvento dell’era del Big Data, ha favorito un ‘salto’ spettacolare a favore dell’aumento

della produttività della ricerca. Secondo le migliori previsioni, il fatturato totale del segmento biotech, che a oggi è stimato in 120 miliardi di dollari,

potrebbe in breve tempo balzare a 400 miliardi, per raggiungere poi i 550-600 nel 2020, grazie al rilascio di nuovi biofarmaci. La diffusione dei

dispositivi mobile costituisce del resto una sfida anche per Intellisystem Technologies, che collabora con diversi brand del settore medicale. Già

negli anni 2003 l’azienda ha collaborato a un progetto di ricerca con il Policlinico Universitario di Catania per il monitoraggio e la diagnostica da

remoto di malattie infantili metaboliche rare, quali il morbo di Krabbe. Negli anni a seguire ha progettato e realizzato un dispositivo per l’health&care

dei piccoli prematuri del Policlinico Universitario di Cagliari, che permetteva alle madri di collegarsi da remoto alla nursery e parlare al piccolo: la

presenza ‘virtuale’ della madre, con la sua voce, gioca un ruolo fondamentale nel calmare i piccoli prematuri. Altre soluzioni si potrebbero realizzare

con i ‘wearable’, ovvero i dispositivi high-tech che possono essere indossati secondo necessità. Si stima che in media nel 2019 un device indossabile

incorporerà 4,1 sensori, contro gli 1,4 di quest’anno. Secondo uno studio condotto della società di analisi IHS, nel 2017 si passerà dagli attuali 86

milioni a 175 milioni di sensori per dispositivi indossabili venduti, per arrivare a 466 milioni nel 2019. Si parla inoltre dell’integrazione tra social

network, smartphone e tecnologie indossabili, dove il protagonista del social non sarà più la persona bensì il dispositivo. Un esempio per tutti è

CureToghether, un social network fatto di pazienti i cui contenuti sono prodotti da dispositivi wearable focalizzati sul monitoraggio della salute. La

soluzione che sta mettendo a punto Intellisystem Technologies mira all’interpretazione dei dati provenienti da questa moltitudine di dispositivi IoT più

o meno evoluti. La scommessa è applicare le più moderne tecniche di Big Data analitycs per estrapolare informazioni su eventuali patologie silenti,

che aspettano un fattore scatenante per manifestarsi. Attualmente, siamo ancora in una fase di ricerca e sviluppo ma contiamo nel prossimo futuro

di coinvolgere università e istituti privati. Il vero ‘tallone d’Achille’ per il successo di questi servizi è rappresentato dalle problematiche di sicurezza e

privacy. Questi dispositivi possono infatti trasmettere informazioni riservate relative alla vita privata del paziente. In diversi Paesi sono state definite

alcune linee guida per la sicurezza e privacy in questo settore, ma rimangono ancora molte lacune”.