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NOVEMBRE-DICEMBRE 2016

AUTOMAZIONE OGGI 394

34

Giancarlo Lerda

, strategic industry ma-

nager cars & vehicles,

Sick

( www.sick.it )

:

Sick investe oltre il 10% del fatturato in

R&S per offrire soluzioni intelligenti in

modo proattivo. Per quanto riguarda il

mercato dell’automotive stiamo lavo-

rando su due fronti: robotica collabora-

tiva e flessibilità di produzione. Nel 2015

la robotica è stato il settore con il più alto

tasso di crescita nell’automotive, tasso

destinato ad aumentare nei prossimi

anni. Sicuramente bisognerà sviluppare

soluzioni per un miglioramento conti-

nuo della HRC. Attualmente utilizziamo

dei sistemi di visione robotica in ambito

quality control e object detection, capa-

ci di localizzare in modo molto preciso

oggetti attraverso il rilevamento di im-

magini 2D e 3D. Un’altra tendenza ed

esigenza è quella di una maggiore fles-

sibilità per riuscire ad avere, sulla stessa

linea di produzione diversi modelli. An-

che qui la sensoristica dovrà essere sem-

pre più potente e intelligente, in grado

non solo di adattarsi velocemente e in

piena autonomia ai cambi formato, ma

anche di comunicare eventuali malfun-

zionamenti lungo la linea, in modo da

intervenire con una manutenzione pre-

dittiva, senza il blocco della produzione.

Inoltre dobbiamo pensare che la senso-

ristica verrà utilizzata anche al di fuori

delle linee produttive, entrando all’in-

terno delle vetture. Qui il loro impiego

sarà di fondamentale importanza per

innalzare il livello di comfort e sicurezza

della guida.

Marco Dezzani

, vertical sales manager

automotive,

Siemens

( www.siemens.it )

:

Sempre più le richieste dei nostri clienti

automotive sono mirate alla raccolta e

all’analisi dei dati di produzione nell’otti-

ca di tracciabilità, diagnostica, riduzione

di costi operativi, risparmio energetico.

La rete Profinet/Ethernet è sempre più

diffusa a livello di campo, anche negli

ambienti Powertrain storicamente più

conservativi perché rappresenta la base

di comunicazione comune per tutte le

apparecchiature e fa da tramite per il

collegamento verso i livelli superiori.

La piattaforma MindSphere - Siemens

Cloud for Industry collega appunto i

prodotti e gli impianti fisici con i dati

digitali e consente un’ottimizzazione

continua dei processi grazie ad esempio

alla manutenzione predittiva. I Big Data

diventano quindi smart data.

A.O.:

Considerando che i macchinari e i

processi sono mediamente uguali nei di-

versi Paesi (dall’Italia alla Cina passando

per il Sud-America), cosa determinerà la

competitività dell’automazione per la fi-

liera automotive italiana?

Petruzzelli

: La competitività per l’au-

tomotive dipenderà molto dall’utiliz-

zo della meccatronica che si definisce

come la branca scientifica che studia il

modo di poter interagire in tre discipli-

ne: la meccanica, l’elettronica e l’infor-

matica al fine di poter automatizzare i

sistemi di produzione semplificando il

lavoro tipicamente umano. La mecca-

tronica si affaccia al campo di applica-

zione industriale estremamente vasto,

principalmente legato alla robotica,

automazione industriale, automotive

e azionamenti elettrici. Le previsioni per

i prossimi anni sono per una costante

crescita del fabbisogno di prodotti e

servizi legati alla meccatronica, perché

la competitività delle aziende dipende

sempre più dal grado di innovazione

tecnologica e di ottimizzazione dei pro-

cessi produttivi.

Bassino

: La concentrazione della pro-

duzione in un numero limitato di piat-

taforme globali rafforza la dimensione

internazionale dell’innovazione nell’au-

tomotive: un’auto è costruita per soddi-

sfare le esigenze di una specifica cliente-

la, ma incorpora anche la tecnologia e la

componentistica utilizzate per produrre

altre auto della medesima piattaforma.

La sfida dell’innovazione per le imprese

dell’automotive si gioca su elettronica,

tecnologie di automazione e di con-

nessione, ricerca sui materiali, sistemi

di alimentazione, motore e distribuzio-

ne. L’industria automobilistica è quindi

sempre più condizionata dall’elevata

affidabilità ed efficienza degli impianti

in termini di consumi energetici sia du-

rante il funzionamento sia nelle pause

produttive, e di manutenzione preditti-

va e preventiva per ridurre al massimo

le fermate produttive. Le soluzioni di

automazione richiedono al contempo

sempre più accuratezza e precisione e

minimizzazione dei consumi energe-

tici. Industry 4.0 gioca un ruolo chiave

in tale innovazione anche attraverso la

connessione totale che rende possibile

individuare i punti dove si può miglio-

rare l’efficienza energetica. L’importanza

per le imprese di saper operare con i Big

Data per trasformare i dati in valore e

per prendere decisioni efficaci in modo

veloce, vuole dire saper fare innovazio-

ne. L’altro pilastro dell’innovazione è

l’efficienza energetica. Avere un approc-

cio sostenibile nello sviluppo e nella

progettazione di prodotti e soluzioni di

automazione industriale significa essere

competitivi e seguire una strategia per

eliminare la discontinuità del business,

facendo un uso attento dell’energia e ri-

spettando l’ambiente e il capitale uma-

no. Anche questo è Industry 4.0.

Griffini

: Sembra un po’ strano da dire, in

quanto non è un elemento tecnologico,

ma sarà fondamentale la presenza sul

territorio di una o più case automotive

che fungano da traino per la richiesta di

automazione. Poche cose, infatti, sono

utili come il confronto diretto con un

committente del territorio per permet-

tere a system integrator e operatori

dell’automazione in generale di racco-

gliere spunti, testare soluzioni e matu-

AO

PANORAMA

Giancarlo Lerda,

Sick

Marco Dezzani,

Siemens