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È possibile però intervenire e renderlo

deterministico utilizzando diverse tec-

niche. La più diffusa è quella del black

channel: il mezzo trasmissivo Ethernet

resta un ‘canale nero’, irrilevante ai fini

della sicurezza, sul quale appoggiare dei

livelli aggiuntivi che rendano il bus de-

terministico. In questo layer applicativo

saranno implementate le ‘contromisure’

atte a verificare che i dati siano integri,

che giungano in tempo e che il desti-

natario a cui arrivano sia corretto. Tra i

diversi meccanismi citiamo il sequence

number, il watch dog, il codename e i

data integrity check.

Tecnologie

e casi applicativi

I relatori hanno spiegato come le singole

soluzioni affrontino e risolvano tecnica-

mente questo argomento. Nella sua pre-

sentazione Raffaele Esposito, di Phoenix

Contact e membro del Consorzio Profibus

& Profinet Italia, ha illustrato l’evoluzione

della gestione dei segnali di sicurezza dai

moduli elettromeccanici alle reti Ethernet-

based e spiegato i vantaggi di un controllo

unificato. L’adozione del mezzo trasmissivo

di Ethernet, inoltre, apre la possibilità anche

alla trasmissione wireless (via Bluetooth o

wi-fi) del segnale di sicurezza. Esposito ha

poi accennato a un’altra variabile che entra

in gioco quando dai bus seriali si passa a

Ethernet: la security. La normativa infatti

impone di considerare nella valutazione

del rischio anche eventuali aspetti legati

alle minacce informatiche. “Con i bus se-

riali l’unico rischio era il potenziale accesso

di malintenzionati al controllore. Con le

soluzioni Ethernet-based invece ogni

nodo della rete è una potenziale porta di

accesso”. Le buone pratiche impongono

quindi di separare i rami della rete che in-

cludono funzioni di sicurezza da quelli de-

dicati alle altre operazioni.

Nel suo intervento Alessandro Cazzola,

di B&R Automazione Industriale che ha

parlato per Epsg - Ethernet Powerlink

Standardization Group, ha illustrato detta-

gliatamente le caratteristiche di Powerlink

come bus open source, free e standard

Ethernet che offre una soluzione hard real-

time per i costruttori di macchine. Questa

soluzione, che consente di collegare PLC,

azionamenti, robot, sensori, sistemi di CNC,

visione, idraulica e pneumatica, si propone

come tecnologia ideale per l’Internet of

Things e l’Industry 4.0, grazie alla sua ca-

pacità di gestire i Big Data nella parte asin-

crona garantendo contemporaneamente

tempi di ciclo fino a 100 μs. Per la sicurezza

il Consorzio Epsg supporta poi l’adozione

di OpenSafety, un protocollo software di si-

curezza aperto, in grado di assicurare uno

scambio di dati sicuro (certificato SIL 3),

con il vantaggio di non richiedere cablaggi

dedicati perché può essere incapsulato

all’interno di tutti i fieldbus esistenti (non

solo Powerlink, quindi). Con OpenSafety

è possibile programmare nel software e

trasferire in modo sicuro e veloce sul bus

tutte le reazioni alle varie condizioni di