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OTTOBRE 2016

AUTOMAZIONE OGGI 393

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Nei sistemi TN un guasto franco a terra si traduce in un cortocir-

cuito fase-neutro con conseguente intervento delle protezioni,

mentre nei sistemi con neutro isolato da terra, in caso di un primo

guasto a terra, esso può essere rilevato e segnalato, permettendo

di intervenire per ripristinare le condizioni di isolamento senza

perdere la continuità di servizio”.

La rete distributiva dell’applicazione

In questa applicazione, il sistema elettrico è alimentato in media

tensione dalla rete o da gruppi elettrogeni di riserva. Lo sviluppo

è su due rami di alimentazione in bassa tensione indipendenti,

non in parallelo, con congiunture di rete per garantire all’archi-

tettura distributiva la massima flessibilità di esercizio. Ciascun

ramo presenta i seguenti dispositivi: stabilizzatore di tensione

Irem da 3 MVA; quadro elettrico BTicino con installate appa-

recchiature che estrinsecano le funzioni di protezione, sezio-

namento, by-pass e manovra di tutto l’apparato; trasformatore

d’isolamento BT/BT BTicino da 3 MVA.

I due sistemi alimentano due diversi gruppi di carichi, con un

assorbimento di circa 3 MVA; in caso di fuori servizio di uno dei

due rami è così possibile trasferire i carichi considerati prioritari o

a bassissima interrompibilità da uno all’altro e viceversa. Ognuno

dei due quadri elettrici forniti da BTicino prende alimentazione

dalla rete e la trasferisce al carico attraverso il ramo stabilizzato

(stabilizzatore+trasformatore) e i relativi interruttori di prote-

zione (In=6.300 A in ingresso e In=5.000 A in uscita) o tramite

l’interruttore di by-pass (In=6.300 A). Tramite opportune mano-

vre e grazie agli interblocchi tra i sopracitati interruttori, il ramo

stabilizzato può essere posto fuori tensione per poter eseguire

opere di manutenzione sullo stabilizzatore e sul trasformatore

in completa sicurezza. In questo caso il carico continua a essere

alimentato direttamente dalla rete, anche se senza le qualità

dell’energia garantite dallo stesso ramo stabilizzato.

I quadri sono equipaggiati inoltre con una serie di dispositivi

ausiliari di controllo, protezione e monitoraggio. In particolare,

sono state installate centraline di protezione dei trasformatori

d’isolamento che, attraverso le temperature rilevate delle termo-

sonde poste in prossimità degli avvolgimenti, generano allarmi

e gestiscono logiche e un sistema di misura in grado di rilevare

tramite analizzatori di rete le grandezze elettriche in ingresso e

in uscita del quadro. Tutte le informazioni di stato dei principali

dispositivi vengono rimandate attraverso spie di segnalazione

sul quadro sinottico, garantendo così l’individuazione immediata

dello stato di ogni singolo dispositivo, e vengono rese disponi-

bili su morsettiera (eventuale interfaccia con PLC) grazie alla

duplicazione dei contatti di stato. Sulle linee entranti nei quadri

sono presenti SPD di classe I (protezione contro le fulminazioni

dirette) e su quelle in uscita, SPD di classe II (protezione contro

le fulminazioni indirette e sovratensioni residue); anche questi

dispositivi sono equipaggiati di contatti che ne segnalano l’ef-

ficienza e lo stato.

La supervisione a distanza di tutti i parametri sopra descritti è

garantita dalla trasmissione dei dati tramite una connessione a

una rete Ethernet dei vari dispositivi; l’impianto si può così inter-

facciare col sistema di building automation, adibito tra l’altro al

monitoraggio della qualità dell’energia.

L’impianto fornito, che necessita di elevati requisiti di affidabilità,

è quindi caratterizzato da: protezioni contro le sovratensioni di

origine atmosferica per fulminazione diretta; protezione dalle

variabilità e dalle perturbazioni della rete; stabilizzazione della

tensione; ricreazione di regime diverso di distribuzione attra-

verso il trasformatore d’isolamento; sezionamento, protezione e

manovra di parte dell’infrastruttura elettrica sottesa.

Tutte le apparecchiature sono progettate per ricevere la doppia

alimentazione a monte, quindi da rete o da gruppi elettrogeni

azionati da motori endotermici, con tempi di avviamento relati-

vamente brevi. A valle di queste apparecchiature sono stati in-

stallati dei gruppi di continuità (UPS), con la funzione di garantire

l’alimentazione degli impianti sottesi durante il tempo di avvia-

mento dei gruppi elettrogeni. Lo stabilizzatore di tensione infatti

ALIMENTAZIONE ELETTRICA

AO

Trasformatori BT/BT da 2.900 kVA in allestimento presso lo stabilimento BTicino di Teramo