OTTOBRE 2016
AUTOMAZIONE OGGI 393
INDUSTRIAL IOT
AO
L’Industrial IoT rappresenta l’opportunità di condividere le informazioni
generate e scambiate nei sistemi e negli impianti industriali allo scopo di
portare benefici a livello aziendale attraverso applicazioni e piattaforme
basate su Internet
Fabio Fumagalli
Quando
l’IoT
diventa
IIoT
100
L’
Internet of Things (IoT) promette grandi vantaggi
operativi, sebbene non vi sia ancora un’assoluta
visibilità sulle applicazioni finali e sui benefici reali
nel mondo manifatturiero. Industrial IoT, tecnolo-
gia vista come il prossimo grande passo per l’au-
tomazione, ha l’obiettivo di colmare il divario tra le tecnologie di
produzione e le tecnologie IT. L’Industrial IoT rappresenta l’op-
portunità di condividere le informazioni generate e scambiate nei
sistemi e negli impianti industriali allo scopo di portare benefici a
livello aziendale attraverso applicazioni e piattaforme basate su
Internet; rendere raggiungibili le reti di controllo fino al livello più
basso dell’automazione, al fine di monitorare gli impianti sempre
più efficientemente.
Cos’è l’Internet of Things?
Internet of Things è una frase fatta, uno slogan atto a simboleg-
giare come tutto nel mondo potrebbe essere collegato via Inter-
net, in un’ideale condivisione globale. Chiaramente si tratta di un
‘catch-all’, una frase che manca di chiarezza, ma è diventata un
marchio utile a identificare quello che molti pensano sia il futuro.
Analizziamo, per esempio, le esigenze di un contesto domestico:
diversi dispositivi di rilevamento presenza possono, nella ver-
sione più semplice, accendere o spegnere le luci al proprio pas-
saggio. Complicando un po’ le cose, fornendo una connessione
globale, questi dispositivi potrebbero ovviamente comunicare
con un sistema centrale, magari delle forze dell’ordine, per se-
gnalare tempestivamente delle intrusioni.
Applicazioni: potenzialità latenti
Con la domotica abbiamo assistito alle prime applicazioni reali
di IoT. Recentemente però questo campo sta vacillando a causa
di un problema che noi utenti di automazione conosciamo sin
dagli albori della digitalizzazione: la mancanza di norme e la
conseguente frammentazione del mercato. Un esempio forse
migliore è la salute, dove noi tutti possiamo diventare ‘things’
sulla rete. Se le nostre cartelle cliniche potessero essere monito-
rate centralmente, e i nostri dottori potessero avere accesso ai
nostri parametri medici attraverso Internet mentre parlano con
noi, i benefici sarebbero imponenti sia per la salute sia per l’e-
conomia. Se torniamo per un momento all’esempio dei sensori
di rilevamento possiamo immaginare scenari in cui domotica e
salute si fondono: ipotizziamo un’intelligenza connessa ai dispo-
sitivi di sorveglianza domestica. Possiamo senza troppo sforzo
arrivare a vedere sistemi di sicurezza atti ad accorgersi, analiz-
zando e incrociando dati provenienti da diversi sensori, quando
si verificano problemi di salute. Una versione semplificata di
un sistema di monitoraggio delle proprie condizioni potrebbe
riconoscere se qualcuno ha un mancamento sotto la doccia,
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