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SETTEMBRE 2016

AUTOMAZIONE OGGI 392

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riodo di tempo. Nel tempo i primi protocolli industriali si sono

evoluti in modo da soddisfare questa esigenza. È il caso del pro-

tocollo Hart (Highway Addressable Remote Transducer) che, oltre

a usare connessioni point-to-point 4-20 mA esistenti, supporta

la trasmissione di segnali analogici e digitali attraverso un’unica

coppia di fili. L’interfaccia fisica utilizza la codifica a spostamento

di frequenza (FSK) che rappresenta un ‘1’ logico (segno), in forma

di onda sinusoidale con una frequenza centrale di 1,2 kHz, e

uno ‘0’ logico (spazio), in forma di onda sinusoidale con una fre-

quenza centrale di 2,2 kHz. Queste rappresentazioni digitali pos-

sono essere modulate a livello di corrente analogica nella fascia

compresa tra 4 e 20 mA, il che lo rende una soluzione versatile per

applicazioni industriali. Il protocollo può anche essere implemen-

tato usando un microcontrollore (MCU) e un modem Hart adatto

che funge da interfaccia fisica, ad esempio A5191Hrtpg-XTD di

ON Semiconductor. Oppure si possono utilizzare convertitori

DAC/ADC se la MCU è dotata di una ALU in grado di eseguire l’al-

goritmo necessario per generare e riconoscere le frequenze FSK.

Sebbene possa essere utilizzato anche in una configurazione

multidrop, il protocollo Hart può non essere adatto per tutte le

applicazioni industriali e, quasi sicuramente, non verrebbe usato

per il collegamento a Internet. Questa combinazione di protocolli

è endemica nel settore del controllo industriale e non sembra de-

stinata a cambiare nel breve periodo.

Lo strumento adatto

L’uso di protocolli appositamente ideati per le comunicazioni In-

ternet pone numerosi limiti in un contesto industriale. Oltre al

problema della latenza, può risultare necessario apporre marca-

ture temporali agli eventi dell’ambiente industriale, una caratte-

ristica non supportata nei comuni protocolli di rete (es. TCP/IP).

Ethernet è il ‘volto pubblico’ di Internet, la tecnologia che la mag-

gior parte delle persone usa per interfacciarsi con la rete. Se è

vero che i protocolli Internet basati su Ethernet non sono adatti

per il controllo in tempo reale, è altrettanto vero che, usando i

protocolli adatti, questa tecnologia può fornire un’infrastruttura

di rete industriale robusta e affidabile.

Per il settore industriale esi-

stono diversi protocolli che

utilizzano Ethernet come in-

terfaccia, il più importante dei

quali è, probabilmente, Ethercat.

Questo è solo uno dei protocolli ba-

sati su Ethernet che fanno parte della

famiglia fieldbus previsti dalla norma

IEC 61158. Utilizzando la stessa inter-

faccia fisica di Ethernet, il protocollo

Ethercat può essere implementato

usando un microcontrollore dotato

di un Ethernet MAC, ad esempio

l’XMC4500 di Infineon. La famiglia

XMC4000 si basa sull’ARM Cortex-M

e oggi Infineon offre l’XMC4800 e

l’XMC4300, i primi microcontrollori

a integrare un nodo Ethercat su una

MCU ARM Cortex-M con memoria flash

on-chip e funzioni a segnale misto. Di

regola in una topologia industriale, i

dispositivi che effettivamente svolgono

le azioni (motori, riscaldatori, pompe, attuatori ecc.) sono control-

lati direttamente da un PLC (Programmable Logic Controller). In

ambito IIoT la tendenza attuale è quella di collegare in rete i PLC

mediante protocolli in tempo reale a bassa latenza, come quelli

della famiglia fieldbus. Nonostante il nome e parecchi anni di la-

voro, non esiste uno standard fieldbus comune, per cui i numerosi

protocolli basati su di esso non sono necessariamente interope-

rabili. Di conseguenza i PLC devono supportare più protocolli

per poter operare in un ambiente industriale collegato in rete. La

tecnologia fieldbus più utilizzata è probabilmente Profibus, ma

ne esistono molte altre, tra cui Profinet, CAN e Modbus. Molti mi-

crocontrollori integrano interfacce CAN, mentre per aggiungere

Modbus si può utilizzare una Uart e implementare il protocollo

nell’applicazione eseguita sulla MCU.

Supporto software

Mentre molti dei protocolli utilizzati per il controllo nell’IIoT sono

relativamente semplici da implementare anche in una MCU eco-

nomica, sembrerebbe ragionevole prevedere un elevato livello di

consolidamento; MCU più ‘capaci’ verranno utilizzate per gestire

una gamma più ampia di protocolli in una topologia di rete. A

questo punto potrebbe essere utile utilizzare un sistema ope-

rativo e, nel caso del controllo industriale, un sistema operativo

in tempo reale o Rtos. Eseguire un Rtos su una MCU comporta

una serie di requisiti in termini di hardware e infatti è in corso

un passaggio verso architetture a 32 b (ad esempio famiglia ARM

Cortex-M).

Non è insolito che i fornitori di MCU e di processori collaborino

a stretto contatto con i fornitori di Rtos con l’obiettivo di garan-

tire il buon funzionamento degli stack di comunicazione e dei

kernel in tempo reale sui rispettivi hardware (ad esempio Ana-

log Devices e Micrium). Tanto per fare un esempio, i processor

embedded a 16/32 b Blackfin di Analogo Devices sono suppor-

tati dal sistema operativo in tempo reale μC/OS di Micrium che

è provvisto di middleware per TCP/IP, USB, bus CAN e Modbus.

Alla richiesta di protocolli industriali da eseguire su processori

embedded altamente integrati corrisponde l’offerta da parte di

un maggior numero di fornitori di Rtos,

di stack di protocolli per il controllo

industriale da integrare nelle ri-

spettive tecnologie.

Conclusioni

La creazione di una rete industriale che

consenta un controllo a distanza, pur

mantenendo il controllo in tempo reale,

comporta l’uso di una combinazione di

protocolli di comunicazione. Fortunata-

mente i fornitori di semiconduttori sono

ben consci di questa esigenza e sono pronti

a offrire una serie di dispositivi in grado di

fornire le interfacce hardware e la potenza

di calcolo necessarie a trasformare in realtà

l’IIoT, all’interno del quale troveranno certamente

posto anche i protocolli attualmente in uso nel

settore industriale.

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