D’altra parte, si conferma
la validità della formula
di Bimu che, fedele anti-
cipatrice delle tendenze
di mercato, ha presentato
novità interessanti sia nel
settore dellemacchine, sia
in quello degli accessori e
delle tecnologie ausilia-
rie, proponendo focus su
settori di punta come la
meccatronica e l’additive
manufacturing” ha ag-
giunto Galdabini.
Quello della macchina
utensile è un comparto di
indubbia importanza per
il nostro Paese, che nel
2013 si è posizionato al quarto posto fra
i produttori a livello mondiale, alle spalle
di Cina, Germania e Giappone, e al terzo
fra gli esportatori dietro Germania e Giap-
pone. “Nel 2013 il settore ha generato
un fatturato aggregato di 7,2 miliardi di
euro e le previsioni per il 2014 vedono un
mercato in crescita del 4,4%, con la pro-
duzione a quota 4.685 milioni” ha sottoli-
neato Galdabini durante la tavola rotonda
di apertura della manifestazione. “E gli
ordini, in crescita del 14,4%, lasciano ben
sperare per il 2015”. Inoltre, il fatto che il
75%della produzione del settore sia desti-
nata all’estero, a Paesi come Francia, Ger-
mania, Stati Uniti, Russia o Polonia, dove si
compete non sul prezzo ma sulla qualità,
dimostra il grado di eccellenza raggiunto
dagli imprenditori italiani. “Su questo dob-
biamo continuare a puntare per far fronte
alla crisi” ha sottolineato Giulio Sapelli,
docente di storia economica all’Università
degli Studi di Milano e ricercatore emerito
Fondazione ENI Enrico Mattei, durante
la stessa tavola rotonda. “Dobbiamo
applicare la ‘resilienza’, ossia ‘resistere
evolvendo’, trasformarci per adattarci ai
mutamenti del mercato, offrendo prodotti
che nascono dall’incontro vincente fra
abilità artigianale e alta tecnologia, sfrut-
tando i nostri veri punti di forza: capacità
d’innovazione e inventiva ‘made in Italy’”.
l’export segna il passo, sebbene in termini assoluti si sia trattato per il com-
parto del terzomigliore risultato di sempre, dopo quelli del 2008 e del 2012. In
particolare, l’industria italiana ha aumentato la propria penetrazione nei due
maggiori mercati esteri a livellomondiale, Cina e Stati Uniti, i quali, però, hanno
registrato entrambi una contrazione dei consumi rispetto al 2012.
Primomercato europeo per l’Italia nel 2013 si è confermata la Germania (a
quota 384milioni, in calo del 6,5%), seguita da Francia (-16,2%) e Polonia
(-28,3%), mentre il secondomercato di sbocco del
made by italian
, quello asia-
tico, è rimasto sostanzialmente stabile (-0,8%).
In conclusione, il rapporto tra export e produzione ha registrato per il settore
dellemacchine utensili un nuovo record nel 2013 salendo al 79,8%: la produ-
zione italiana ha trovato come sbocco per il 20% le consegne interne, per il
19% le vendite presso Paesi-euro e per il 61% al di fuori dell’area-euro.
Un momento della tavola rotonda
inaugurale della 29
a
Bimu: da sinistra
Debora Rosciani, giornalista Radio
24 - Il Sole 24 Ore, Giulio Sapelli, Luigi
Galdabini, Jean-Camille Uring,
presidente Cecimo, e Giorgio Vittadini
ne