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NOVEMBRE-DICEMBRE 2014

AUTOMAZIONE OGGI 377

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Si chiama‘Perfect Execution’ed è più di una semplicemetodo-

logia di lavoro: è un approccio potremmo dire‘filosofico’che

parte dalla‘comprensione’delle reali esigenze del cliente per

arrivare alla‘costruzione’ad hoc del prodotto, passando per l’in-

gegnerizzazione dell’intera supply chain necessaria a soddisfare

le richieste dell’utente, fino al confezionamento con packaging

sumisura per ottimizzare gli spazi del magazzino del cliente,

consegna e post vendita.“Con questometodo possiamo assi-

curaremaggiore rapidità, affidabilità, reattività ed efficienza nel

processo produttivo”sottolinea Jérôme Bleneau, direttore della

sede di Mansle di Leroy Somar e divulgatore nei siti francesi di

questo concetto, che viene da Emerson.“In tal modo, siamo in

grado di realizzare e consegnare in pochi giorni prodotti semi-

customizzati a partire da componenti standard pre-assemblati,

garantendo consegne on time”. La Perfect Execution consta di

quattro passaggi: si parte dalla definizione delle esigenze reali,

non‘immaginate’dal fornitore, del cliente, intese non solo come

caratteristiche del prodotto, ma anche come servizio, tipo e

tempo di consegna, qualitàminima garantita ecc. Quindi viene

la progettazione della catena produttiva, per esempio alcuni

richiedono una customizzazione fuori linea, che deve arrivare il

più tardi possibile, utilizzando di base componenti standard. La

pianificazione include l’eventuale necessità di stipulare accordi

con particolari sub-fornitori, la necessità di tenere stock doppi

per alcuni pezzi inmodo da garantirne la disponibilità, la pro-

duzione locale di alcuni elementi, la tracciabilità per assicurare

la trasparenza del ciclo produttivo... Infine, la fase esecutiva può

coinvolgere più impianti geograficamente distribuiti, richiedere

una customizzazione online, l’uso di certe linee di assemblag-

gio ecc.“Siamo una‘vecchia’azienda, in un‘vecchio’Paese del

‘Vecchio Continente’…per questo non possiamo fare ameno di

innovare se vogliamo competere sul mercato internazionale”af-

ferma Bleneau.“Far parte di unamultinazionale come Emerson,

che ha investito nel 2013 bel 841milioni di euro in ricerca e svi-

luppo (inmedia il 4%del fatturato), coinvolgendo 9mila addetti

a livellomondiale e arrivando a registrare 1.765 licenze, sicura-

mente ci spinge all’innovazione. Lo dimostra il fatto che richie-

diamo a tutti i nostri operatori di impiegare almeno 5minuti al

giorno del loro tempo per pensare a cosa‘non va’nel processo

di cui si occupano, per segnalare possibili miglioramenti o dove

le procedure si discostano dall’effettiva esecuzione del processo,

in un’ottica di miglioramento continuo. L’innovazione sfocia

infatti nei prodotti, ma parte amonte, a livello di processi e di

utensili impiegati sui macchinari. In Leroy Somer deteniamo un

know-how approfondito di ogni lavorazione, frutto di decenni

di esperienza‘sul pezzo’, come ovvio in una società creata da in-

gegneri, e al contempo siamo parte di una realtà internazionale

dalla quale possiamo assorbire nuovi metodi di lavoro, come

questo della Perfect Execution, una visione più ampia e globale

che ci consentirà di competere al meglio”.

Una Esecuzione… Perfetta!

di tolleranza impostato, tutto il lavoro viene

scartato. Per questo la manutenzione sulle

macchine deve essere continua e tempe-

stiva”. Ogni sito produttivo è di fatto auto-

nomo nella gestione della manutenzione e

dotato di un proprio teamdi tecnici, reperi-

bili in situ dalle 5 di mattina alle 19 e quindi

su chiamata in orario non lavorativo e nei

week end, a parte il caso di interventi pro-

grammati. “Le attività che richiedono più

tempo vengono programmate nei periodi

di chiusura dei siti, in modo da non dover

interrompere la produzione” aggiunge Da-

niel Navillot, responsabile della manuten-

zione per il sito di Mansle. “In origine ogni

impianto gestiva in autonomia i contratti

con i sub-fornitori, il magazzino ricambi,

le segnalazioni e le richieste d’intervento,

solo orali, da parte degli operatori”. Questo

tipo di organizzazione è stata anche det-

tata dalla diversità delle esigenze degli sta-

bilimenti, destinati a produzioni differenti.

Gond-Pontouvre, per esempio, che con i

suoi 430 addetti è il sito più grande, ‘sforna’

giornalmente circa 1.000 motori elettrici

con potenze che vanno da 0,15 a 15 kWe al

contempo assembla parti per i tre impianti

limitrofi. Qui si trovano anche le lavora-

zioni più pesanti di fusione e laminazione

dell’allumimio, sono quindi presenti presse,

macchine di iniezione, sistemi di recupero

e riciclo degli scarti ecc., che devono essere

manutenuti a regola d’arte. “Per nostra

scelta realizziamo ogni parte del prodotto

internamente, dalla fusionedell’alluminioal

tagliodel bloccomotore, dall’avvolgimento

della bobina di rame all’assemblaggio dei

vari pezzi per creare il motore finito, fino

ad arrivare al test finale. In questo modo

A Mansle si producono motori di grandi dimensioni con l’impiego di robot e

varie macchine anche come ausilio nello spostamento dei pezzi

Il motore di ultima generazione Dyneo con

tecnologia a magneti permanenti di Leroy Somer