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NOVEMBRE-DICEMBRE 2014

AUTOMAZIONE OGGI 377

108

AO

TUTORIAL

zioni dalla traiettoria pianificata. Oltre alla chirurgia vi sono altri

campi in cui i robot medicali sono presenti (e la loro presenza si va

sempre più intensificando). Parliamo per esempio dei sistemi ro-

botici per l’assistenza, ovvero progettati per assicurare maggiore

autonomia alle persone con disabilità, in modo tale da permet-

tere loro di svolgere autonomamente gran parte delle azioni della

vita quotidiana. Tra i numerosi sistemi robotici per l’assistenza

possiamo citare Handy I, Neater Eater e iARM, che aiutano le per-

sone disabili a compiere azioni quali mangiare o radersi, muo-

vendo delicatamente un braccio robotico in modo da portare il

cibo dal piatto alla bocca, oppure da passare un rasoio sulla pelle

del viso. Questi sistemi sono controllati da pulsanti azionabili con

la testa o con i piedi e alcuni di essi possono essere integrati con

le sedie a rotelle. Le stesse sedie a rotelle sono ormai decisamente

automatizzate; alcune di esse hanno sistemi di navigazione in

grado di assicurare un movimento autonomo in ambiente con

ostacoli riducendo le operazioni richieste all’utilizzatore. I sistemi

robotici per la riabilitazione sono simili a quelli per l’assistenza,

ma sono progettati in modo da facilitare la terapia riabilitativa

necessaria a seguito di un evento traumatico, spesso un ictus,

del paziente e da misurare i suoi progressi. Sono stati realizzati

sistemi costituiti, per esempio, da un braccio robotico che muove

il braccio del paziente, guidandolo lungo traiettorie predefinite,

registrando al contempo gli spostamenti, le velocità o le forze, al

fine di valutare il progresso del paziente stesso. In alcuni casi il

movimento impresso dal braccio robotico all’arto del paziente è

indotto dai segnali provenienti dal suo muscolo, in modo da cre-

are un feedback per facilitare la rieducazione del muscolo stesso.

Venendo all’ambito delle protesi ed esoscheletri, non parliamo

ovviamente di protesi passive, ma di protesi controllate da mi-

croprocessori, che possono aiutare il movimento degli arti in

persone con disfunzioni motorie. Le protesi attive per gambe,

per esempio, sono progettate per regolare automaticamente

la dinamica della fase di oscillazione della gamba e controllare

la flessione del ginocchio, in modo da migliorare la stabilità du-

rante la postura. Altri esoscheletri (così sono chiamate le protesi

esterne) permettono ai pazienti paraplegici di alzarsi in piedi,

camminare e salire le scale in maniera controllata, sulla base di

dati provenienti da sensori che rilevano la posizione delle varie

parti del corpo. Gli esoscheletri per mani (la cosiddetta ‘mano bio-

nica’) sono strutture complesse da un punto di vista cinematico,

in quanto devono riprodurre le falangi delle dita per assicurare la

presa di oggetti, azionate per mezzo di cavi o di muscoli artificiali.

Possono essere governate da un comando esterno, oppure dai

segnali mioelettrici generati dai muscoli nella rimanente porzione

dell’arto del paziente. Le ricerche più recenti che si svolgono in

questo settore si focalizzano sulla progettazione di esoscheletri

per la parte superiore del busto.

Prospettive e sviluppi

Applicazioni della robotica alla medicina si trovano ormai nei set-

tori più disparati, anche in quelli esterni al mainstream medicale.

Per esempio, il problema della distribuzione di materiale di la-

boratorio, di medicinali o, più in generale, di forniture ai diversi

reparti di un ospedale può essere risolto facendolo svolgere in

maniera autonoma da un robot appositamente progettato. La na-

vigazione di un siffatto robot mobile è basata sulla generazione

del percorso ottimale a partire dalla mappa dell’ospedale, nonché

sui segnali provenienti da vari sensori che inducono modifiche

locali alla traiettoria a seconda della presenza

di ostacoli lungo il percorso. Un tale robot può

anche essere dotato di un sistema per aprire au-

tomaticamente una porta, quando si viene a tro-

vare davanti a essa. Un altro ambito strettamente

collegato al medicale, in cui si prevede una futura

pervasività dei robot, è quello dell’assistenza agli

anziani. L’invecchiamento della popolazione nei

Paesi sviluppati pone infatti come conseguenza

la necessità di provvedere alle esigenze di un nu-

mero crescente di anziani. Si prevede che la loro

assistenza, finora svolte da altre persone, sarà, in

un futuro non lontano, svolta da robot dedicati.

Ne esistono già in commercio alcuni esempi: si

tratta di robot mobili su ruote, dotati di videoca-

mera e monitor, controllabili in remoto. Questi

robot sono potenzialmente integrabili nel più

ampio sistema della casa domotica. Oltre che per

l’assistenza agli anziani, questi sistemi robotici potranno essere

utilizzati per l’assistenza all’altra fascia debole della popolazione,

ovvero i bambini, in particolare a quelli che soffrono di disabilità

motorie e cognitive. I robot si possono integrare in una terapia,

che otterrà inevitabilmente un maggiore interesse da parte dei

piccoli pazienti. Con robot ‘animali’, per esempio, è possibile

implementare una ‘pet therapy’ per bambini senza le problema-

tiche associate all’utilizzo di esseri viventi. I robot possono poi

riprodurre emozioni, come un cucciolo di animale, favorendo

così le interazioni con i bambini. Da ultimo, si prevede che una

vera e propria rivoluzione nel medicale avverrà con la diffusione

dei ‘microrobot’. Si tratta di una ‘squadra’ di minuscoli robot che

operano in sintonia per eseguire compiti precisi e delicati all’in-

terno del corpo umano. La flotta di microrobot può per esempio

muoversi all’interno dei vasi sanguigni per monitorare lo stato di

vene e arterie o per rimuovere da esse accumuli di colesterolo o

coaguli di sangue, prevenendo l’insorgere di trombosi.

O, più avveniristicamente, una flotta di microrobot potrebbe pe-

netrare separatamente un organo e poi assemblarsi all’interno di

esso, in modo tale da formare un utensile chirurgico che possa

effettuare operazioni programmate. Sembra fantascienza, ma è

già stato realizzato un prototipo per la chirurgia oculare sulla base

di questa idea.

Oltre che per l’assistenza agli anziani i sistemi robotici possono essere

utilizzati per l’assistenza ai bambini

Fonte: rack.2.mshcdn.com