Automazione_Oggi_375 - page 42

SETTEMBRE 2014
AUTOMAZIONE OGGI 375
42
AO
ATTUALITÀ
di
Luca Rossi
I
n un contesto macroeconomico ancora
debole e nonostante i dati generali del
comparto manifatturiero siano ancora
negativi, l’industria italiana dei sistemi
di trasmissionemovimento e potenza si
conferma in salute. È questo quanto emerge
dall’analisi elaborata dall’ufficio studi di As-
siot, l’Associazione italiana dei costruttori di
organiditrasmissione,movimentoepotenza.
Rispetto alla flessione del fatturato comples-
sivo del 2012 (-5,2%), che si confrontava con
il sostenuto recupero del biennio precedente
2011-2010 caratterizzato da tassi di crescita
elevatissimi, per l’industria italiana di settore
il 2013 si è chiuso con un fatturato comples-
sivo che supera i 6,2 miliardi di euro e con un
leggero incremento (+0,7%) rispetto all’anno
precedente. La prima parte di quest’anno
evidenzia un trend di sostanziale stabilità
rispetto al 2013, con un andamento molto
diverso a seconda dei mercati di sbocco: in
particolare risultano stabili i comparti au-
tomobilistico e agricolo, positivi quello dei
veicoli industriali e oil & gas mentre soffrono
eolico e siderurgico. Una sostanziale tenuta
è stimata anche per i restanti mesi del 2014,
nonostante il perdurare di un clima incerto e
un quadro generale debole. Nel panorama
mondiale delle trasmissioni di movimento e
potenza l’Italia continua a giocare un ruolo di
primissimo piano mentre in Europa segue a
ruota la Germania. “Dopo le forti perdite del
2009 e il rimbalzo del 2010, possiamo affer-
mare di essere ritornati a una situazione di
cosiddettanormalitànonostante la crisi abbia
negativamente impattato in termini di ero-
sione dei margini e riduzione della capacità
di programmazione” afferma Tomaso Car-
raro, presidente di Assiot. “È evidente che le
nostre aziendehannodovuto cambiarepelle,
diventare più flessibili, con tempi di risposta
più rapidi e sempre più reattive anche nella
diversificazione dei propri prodotti”.
Analisi nel dettaglio
Analizzando le singole voci commerciali le
consegne su mercato interno presentano
un dato sostanzialmente positivo (+0,4% nel
2013 rispetto al 2012) dovuto principalmente
a due fenomeni: il primo, più strutturale, le-
gato alle ‘esportazioni indirette’ ovvero la
vendita di componenti a clienti nazionali che
esportano prodotto finito all’estero e il se-
condo, che sta prendendo piede nell’ultimo
anno, del cosiddetto reshoring ovvero la ri-
localizzazione di alcune produzioni in Italia a
seguito di una prima fase di internazionaliz-
zazione.
Passando invece ad analizzare le importa-
zioni si evidenzia una buona tenuta dell’Eu-
ropa, anche in parte ricollegabile all’effetto
reshoring all’interno dello stesso continente
europeo, e un buon trend dell’America set-
tentrionale. In calo le importazioni dall’A-
merica centro-meridionale. Si registra un
dato ancora più negativo per l’Asia, che pesa
oltre il 25% del totale, in particolare dovuto
al crollo del Giappone (-42% che perde circa
1,7% punti percentuali). A questo proposito
il forte calo può essere imputabile non solo
all’avventodi nuovi, agguerriti concorrenti (in
primis la Corea) ma anche a nuove politiche
commercialidapartedidiversemultinazionali
giapponesi non più concentrate sul mercato
europeo e su Paesi con bassi tassi di crescita
quali l’Italia. A livello di export tiene l’Europa,
in particolare grazie all’ottimo trend dei Paesi
fuori dall’unione monetaria (+9,8%), che
presentano tassi di crescita particolarmente
vivaci, mentre si evidenzia un calo dell’espor-
tazioni verso l’America settentrionale, dovuta
alcalodegliStatiUniti(-6,9%);questodatone-
gativo potrebbe essere dovuto a un sempre
minore ricorso a produzioni estere da parte
degli Stati Uniti, a fronte comunque di tassi
di crescita positivi e a un ritorno al manifattu-
riero inteso come asset importante per una
concreta ripresa economica. Il primo Paese a
cui vengono destinate le nostre esportazioni
resta la Germania, storico partner commer-
ciale, positivi anche i trenddel Belgio (+6,8%),
importante centro logisticocheattrae investi-
menti dimultinazionali, e della Cina (+16,1%),
inripresadopoilcalodel2012.Daevidenziare
un dato particolarmente significativo, ovvero
che i primi dieci Paesi in termini di export
(70% circa del totale giro d’affari) presentano
una performance globale sotto media (0,4%
di variazione dal 2013 al 2012 vs il dato glo-
bale pari a +0,9% 2013 vs 2012) mentre il
restante 30% dei Paesi verso cui si esporta
registra un trend molto più vivace (+2,1% di
variazione dal 2013 rispetto al 2012).
Assiot -
Un settore
inbuona salute
Il fatturato dell’industria
italiana dei sistemi di
trasmissione movimento
e potenza nel 2013 ha
superato i 6 miliardi di
euro, in leggera crescita
(+0,7%) rispetto all’anno
precedente. La prima parte
del 2014 evidenza un trend
di sostanziale stabilità che
caratterizzerà anche la
chiusura d’anno
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