Automazione_Oggi_374 - page 90

AO
AUTOMAZIONE DOMANI
di
Vitaliano Vitale
LUGLIO-AGOSTO 2014
AUTOMAZIONE OGGI 374
90
zialmente di TLC, che consente il collegamento tra terminali di utenza grazie ad
una rete locale inmanierawireless (Wlan) basandosi sulle specifiche dello standard
sopraccitato. Questa a sua volta può essere allacciata alla rete Internet grazie a un
router e usufruire di tutti i servizi di connettività offerti da un ISP (Internet Service
Provider). Francamente credo che senza wi-fi non si possa più vivere come privati
cittadini, ma anche come realtà manifatturiere, come agglomerati sociali, come
comunità intere. Come privati cominciamo a vivere i problemi causati dalla con-
nessione perenne senza fili. In alcuni esercizi è apparso questo cartello che la dice
lunga sulle relazioni che intratteniamo come esseri umani! Ma è la connessione
in rete che ha portato a concetti come ‘Internet of things’ e a alla sua evoluzione
‘Internet of everything’. I vantaggi della comunicazione senza fili nella produzione
in generale, sono palesi: la mobilità dei terminali, i ridotti costi di cablaggio, la fles-
sibilità in caso di modifiche strutturali, la facilità di installazione e accesso, la sca-
labilità, la copertura anche in caso di ostacoli, la robustezza della rete. Grazie al
wireless oggi si è raggiunto, nellamanifattura, il dialogo fra sistemi, che governano
e automatizzano i processi. La contaminazione di una tecnologia delle telecomu-
nicazioni a tutto vantaggio dello sviluppo dell’industria, dellamanifattura e di tanti
altri comparti, quali l’energia, la salute, il trasporto, la pubblica amministrazione,
l’industria dell’ambiente, le smart city, delle quali Amsterdamè un esempio totaliz-
zante. Grazie a partnership con grandi imprese tecnologiche di molti comparti, la
municipalità olandese sta perseguendo l’obiettivo di diventare punto di riferimento
nell’applicazione della logica della connettività diffusa e nell’innovazione sistemica
del settore pubblico. È proprio adAmsterdam, infatti, che il potenziale dell’Internet
of Everything in campo economico, sociale e della sostenibilità ambientale ha, al
momento, una delle sue massime espressioni. La città ha promosso una partner-
ship tra più di 70 soggetti pubblici e privati per creare i servizi e le infrastrutture adi-
biti al raggiungimento dello status di vera smart city. Siamo dunque davanti a una
evoluzionemolto raffinata e avanzata del concetto di comunicazione, partito dalla
necessità di far dialogare tra loro due soggetti distanti, transitato per l’applicazione
di questo concetto all’industria per ottimizzare, velocizzare, rendere più economico
e preciso un processo, e giunto al dialogo fra gli oggetti. Amsterdam ha in mente
il dialogo delle infrastrutture a tutto vantaggio della socialità e dell’ambiente, e la
realizzazione di questo progetto dovrà passare ancora attraverso tante fasi di R&D
e di test sul campo. Esattamente quello che deve fare il mondo della produzione
per avvantaggiarsi dalle infinite esperienze che nascono quotidianamente in tanti
settori diversi. Le esperienze nella comunicazione senza filo tra cose e sistemi sono
in evoluzione perenne, si tratta di immaginare oltre l’immaginabile.
Si tratta di fermarsi un secondo e pensare che l’acronimo wi-fi è stato usato per
la prima volta nell’agosto del 1999, 15 anni fa. Si tratta di pensare che impatto ha
avuto questa tecnologia sulla vita dell’uomo e dell’industria in soli 15 anni e si tratta
di pensare che evoluzione potrà avere nei prossimi 15 anni. Il futuro è davvero an-
cora tutto da scrivere partendo proprio dalla fedeltà senza fili.
La fedeltà del senza filo
Comitato tecnico Automazione Oggi
i siamo mai chiesti che
cosa significa l’acronimo
‘wi-fi’? Wikipedia ci trae
dall’imbarazzo e recita:
“È convinzione di tanti
che wi-fi rappresenti
l’acronimo di wireless
fidelity, così come hi-fi
rappresenti l’acronimo di high fidelity.
La stessa Wi-Fi Alliance ha indicato in
alcuni documenti ufficiali il termine
come acronimo di wireless fidelity. Se-
condo quanto dichiarato da Phil Belan-
ger, co-fondatore della Wi-Fi Alliance,
il termine wi-fi non ha alcun signifi-
cato ma semplicemente rappresenta
il marchio commerciale utilizzato per
indicare la famiglia di protocolli IEEE
802.11. Il nome è stato utilizzato per la
prima volta nell’agosto del 1999, ed è
stato ideato dall’azienda di consulenza
Iterbrand”. D’accordo, dunque non ab-
biamo chiarito se l’acronimo significhi
qualcosa o invece non significhi nulla,
il che sinceramente mi dispiacerebbe,
sarebbe come chiamare una tecnologia
della quale non si può più fare a meno,
Pippo. Il wi-fi è quella tecnologia, essen-
C
fonte: www.wcrz.com
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