LUGLIO-AGOSTO 2014
AUTOMAZIONE OGGI 374
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evitando di squilibrare la bilancella, e associa il codice del rotolo
(noto al sistema automatico) al codice identificativo del tag Rfid
apposto alla bilancella. Da quel momento in poi alla bilancella ri-
sulterà associato il codice del rotolo, fino a che questi non verrà
scaricato dalla catena. Esso viaggerà lungo la linea di lavorazione
assieme alle sue informazioni, ossia la qualità dell’acciaio, il lotto
di produzione e il codice cliente. La tappa successiva del processo
di lavorazione consiste nel controllo qualità. Con il supporto di un
apposito software viene qui controllata la qualità del prodotto: la
tecnologia Rfid rileva in automatico il passaggio della bilancella,
con tutte le informazioni collegate al rotolo trasportato su di essa,
assicurando così la tracciabilità del prodotto e di tutte le relative
informazioni. Quindi viene il momento della pesatura e del con-
fezionamento del singolo rotolo: il punto di identificazione Rfid
permette di tracciare in automatico questa fase, inviando poi
l’informazione del transito e relativo peso al PC posto vicino alla
bilancia. Nel punto di scarico del rotolo e confezionamento del
pacco (due rotoli legati insieme), il passaggio del rotolo è rilevato
dalle fotocellule e l’informazione è inviata al sistema per la fase
scarico dalla bilancella e la successiva fase di legatura, in cui due
rotoli appartenenti al medesimo lotto vengono confezionati in-
sieme. La tracciabilità automatica con tecnologia Rfid, operativa
anche in questo punto, permette di evitare che rotoli apparte-
nenti a lotti differenti vengano confezionati insieme, creando
così mescolanze scorrette. Tramite l’identificazione del singolo
rotolo il programma di gestione dell’impianto è inoltre ingradodi
identificare se il prodotto è di prima o di seconda scelta e conse-
guentementedi comunicare agli operatori, tramiteunmessaggio
video e/o l’accensione di una luce e/o di un buzzer, dove devono
scaricare le diverse tipologie di rotolo.
Ostacoli e soluzioni
Durante i test la sfida maggiore che la tecnologia Rfid ha dovuto
affrontare ha riguardato il difficile ambiente operativodel lamina-
toio, dove sono presenti temperature elevate e vi è abbondanza
di metallo, con conseguente riflessione delle onde elettromagne-
tiche. Oltre alle peculiarità tecniche dei dispositivi Rfid selezionati,
appositamenteprogettati per operare in simili contesti industriali,
anche la scelta del tag ha permesso di superare queste difficoltà.
Quelli scelti, per esempio, sono rivestiti di un’apposita resina e se-
parati dalle bilancelle con unmateriale refrattario. Per garantire al
sistemaRfidunamiglioreperformancedi rilevazione, aogni bilan-
cella sono stati apposti due tag Rfid, prevenendo così l’eventuale
mancata rilevazione in caso di guasto a uno di questi. Inoltre, la
vicinanza delle bilancelle ha richiesto prove e collaudi per indivi-
duare l’esatto posizionamento delle antenne Rfid, affinché fosse
possibile eseguire il rilevamentodaunadistanzadi circa 1,5mcon
un solo transponder, quindi una sola bilancella alla volta, lungo il
processo di lavorazione, evitando i ‘falsi positivi’. Venendo al det-
taglio tecnologico, l’asse portante della soluzione consiste nelle
informazioni legate a ciascun rotolo di acciaio, che sono note e
rilevabili lungo i vari punti del percorso, in corrispondenza delle
diverse postazioni di lavoro: questo è reso possibile dai sistemi
Rfid in banda UHF (868MHz) disseminati in sei punti della filiera.
In particolare, vengono impiegati un mid-range reader MRU200,
antenne 270x270 connesse ai reader tramite cavo coassiale, tag
Rfidonmetal apposti sullebilancelle, rivestiti in resinaper resistere
alle alte temperature (fino a 220 °C).
Risultati e benefici ottenuti
Avviata nella primavera del 2008 dopo un primo studio di fattibi-
lità e un progetto pilota, la soluzione di tracciabilità automatica di
produzione con tecnologia Rfid è entrata a regime nel settembre
dello stesso anno. Rispetto al precedente sistema elettromecca-
nico l’impiego della soluzione Rfid ha permesso di ridurre drasti-
camente gli interventi manutentivi sul sistema di riconoscimento
bilancella, risultato al contempopiù affidabile e ingradodi garan-
tire la tracciabilità dei rotoli caricati sulle bilancelle evitando me-
scolanze di lotti costituiti da rotoli di acciaio di differente qualità,
problema da cui, se non intercettato, possono scaturire contesta-
zioni da parte del cliente, con conseguenti danni economici oltre
che di immagine e per la reputazione aziendale.
ORI Martin -
Rfid Global by Softwork -
La soluzione impiega un mid-range reader MRU200,
antenne 270x270 connesse ai reader, tag Rfid on metal
apposti sulle bilancelle
In tutte le fasi del processo di produzione è fondamentale
tracciare ogni singolo rotolo di acciaio prodotto
La sfidamaggiore che la tecnologia Rfid ha dovuto affrontare
ha riguardato il difficile ambiente operativo del laminatoio