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LUGLIO-AGOSTO 2014
AUTOMAZIONE OGGI 374
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a 8 keV/u). Successivamente, il fascio di particelle attraversa un
acceleratore lineare di circa 7 m, che porta l’energia del fascio
sino a 7MeV/u con un guadagno di un fattore 1.000. Quindi il nu-
cleo entra nell’anello e inizia a‘girare’compiendo circa 1 milione
di giri (per questa fase occorre circamezzo secondo). A ogni giro
riceve un piccolo incremento di energia, fino ad arrivare a quella
necessaria per raggiungere il tumore in profondità nel corpo del
paziente (omeglio la fetta che si intende trattare in quell’istante).
L’energia può arrivare a un massimo di circa 400 MeV/nucleone
per ioni carbonio, che corrisponde a una penetrazione del fascio
nel corpo del paziente di circa 23 cm. Raggiunta l’energia desi-
derata il fascio viene estratto dall’anello per mezzo di tecniche
magnetiche e viene inviato a una delle tre sale di trattamento”.
Lungo l’anello sono posizionati numerosi strumenti di con-
trollo e diagnostica, collegati per mezzo di circa 300 km di cavi,
che consentono ai tecnici preposti al controllo del suo funzio-
namento di conoscere in tempo reale dove si trova il fascio e
quali sono i suoi parametri principali. Dalla sala di controllo gli
operatori, tramite un apposito sistema di supervisione, tengono
costantemente sotto controllo la macchina, che rimane funzio-
nante 24/24 ore 7/7 giorni, visualizzando su numerosi schermi
tutti i singoli settori e componenti. “Vengono anche periodica-
mente rilevati diversi valori inerenti la struttura meccanica ed
edile, come i fenomeni di assestamento del terreno o l’eventuale
deformazione delle strutture e supporti metallici che compon-
gono l’anello, poiché sono tutti aspetti che possono influire sulla
qualità finale del trattamento del paziente” sottolinea Gerardi.
Anche per questo, un apposito sistema di ventilazione e condi-
zionamento tiene costante la temperatura nel locale del sincro-
trone: tutti gli oggetti devono rimanere allineati tra di loro con
precisioni inferiori al decimo di millimetro. Il funzionamento del
sistemamagnetico, che è raffreddato con acqua demineralizzata
che scorre all’interno delle bobine di rame dei magneti e per-
mette di tenere unito il fascio di particelle cariche evitando che
si ‘perda’ mentre gira nell’anello, deve essere ‘sincrono’ all’ener-
gia del fascio circolante in quell’istante. “Il consumo energetico
complessivo del Centro è pari a quello di circa 4.000 contatori
da abitazione: 16 MW. Il Centro è connesso alla rete a 132 kV”
spiega Gerardi “sia a garanzia dell’affidabilità della rete elettrica,
sia per non disturbare la rete cittadina con il funzionamento pul-
sato dell’acceleratore. Abbiamo anche un gruppo elettrogeno
diesel di emergenza da 1,6MW, che in circa 15 secondi prende in
carico tutto il Centro, escluso l’acceleratore, e un gruppo di bat-
terie da 400 kW di potenza per PC e sistemi di sicurezza. Anche
l’impianto di produzione di acqua demineralizzata (per evitare
conducibilità elettrica) è interno al nostro impianto, per garantire
tempi limitati di ripristino e costante controllo e monitoraggio
della qualità dell’acqua circolante”. Il sincrotrone
effettua quattro manutenzioni programmate
all’anno della durata di cinque giorni, compren-
dendo i week-end, in modo da non impattare
eccessivamente sui trattamenti, che non pos-
sono essere interrotti troppo a lungo. È infine in
via di realizzazione un’ulteriore sala sperimentale
dedicata solo ad attività di ricerca, che utilizzerà
la macchina nel tempo non dedicato ad attività
di trattamento: di notte o nei fine settimana. “I
trattamenti sono erogati dalle 8:00 alle 21:00. Dalle 21:00 alle
24:00 l’acceleratore è sottoposto a controlli tecnici, mentre dalle
24:00 alle 8:00 a verifiche di qualità da parte dei fisici medici: la
macchina è sempre accesa. Sabato e domenica il personale del
Dipartimento Acceleratori effettua altri test per migliorare e svi-
luppare ulteriori modalità operative”illustra Gerardi.
Vero‘made in Italy’
Si conta che siano circa 3.500 all’anno i pazienti in Italia idonei a
essere trattati con adroterapia come trattamentoottimale. Il Cen-
tro, quando sarà a pieno regime, potrà gestirne lamaggior parte:
“L’obiettivo è arrivare a erogare una cinquantina di trattamenti
al giorno, indipendentemente dal numero dei pazienti, poiché
alcuni hanno bisogno di più sessioni di trattamento e altri meno.
Adesso che lo Cnao produce risultati clinici, sono in molti a chie-
dere al centro aiuto e supporto per le loro iniziative. In Europa il
progetto austriaco MedAustron sta realizzando un centro simile
a sud di Vienna, partendo dai progetti dello Cnao. Un progetto in
Croazia ha proposto di coordinare la realizzazione degli aspetti
di alta tecnologia. Analogamente pervengono richieste di aiuto,
supporto, formazione e consulenzada Stati Uniti, Australia, Corea,
Egitto, Arabia Saudita, Grecia e Olanda. Sono tutte iniziative che
vedono il coinvolgimento anche dell’industria italiana e portano
vantaggi non solo ai pazienti ma anche all’immagine del Paese,
alle nostre competenze e tecnologie”conclude Gerardi.
Cnao -
Cuore dell’impianto di Pavia è il sincrotrone
L’intera seduta viene monitorata dal personale in remoto
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