MARZO 2014
AUTOMAZIONE OGGI 370
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banda, dall’altro richiedono stabilità di connessione alla rete”
osserva
Zannella
. “Rispetto al passato, le aziende tradizionali si
stanno trasformando in vere e proprie imprese digitali e questo
richiede inevitabilmente un paritetico cambiamento nell’ar-
chitettura delle infrastrutture di comunicazione, che devono
essere progettate pensando all’esperienza di utilizzo dei nuovi
‘consumatori’ e colmando i limiti di un’insufficiente capacità
di elaborazione
del servizio, della
difficoltà di loca-
lizzazione dei gua-
sti e della lentezza
nella risposta delle
vecchie tecnolo-
gie su cui le reti si
sono basate sino
a oggi. Un valido
metodo per pro-
vare a superare
questo problema
consiste nell’im-
piego di tecniche
di front-end op-
timization (FEO),
che si basano
sull’analisi in tempo reale del browser utilizzato e sulle condi-
zioni di rete (3G, WiFi, LTE, Edge ecc.) in cui si trova l’utente e
consentono pertanto di adattare le tecniche di ottimizzazione
al singolo utilizzatore finale. Questa tecnica è molto efficace,
in quanto riduce le richieste http e i byte erogati e accelera
il rendering della pagina, aumentando le performance di un
sito anche più del 70%”. Secondo
Introzzi
“è assolutamente
necessario che si prenda realmente coscienza del fatto che l’in-
frastruttura è un asset strategico dell’intero sistema Paese. Gli
operatori sono coloro i quali governano questo asset e devono
garantire e soprattutto rispettare degli ‘SLA’ severi”. In conclu-
sione
Laganà
ritiene che “la rete ‘a-problematica’ è un mito e
forse una.. ‘contraddizione in termini’. Il progettista deve dare
per scontato la presenza dei problemi e prevederne le conse-
guenze per segnalarne la possibilità e per evitare conseguenze
gravi”.
Siate visionari…!
Il futuro del mondo delle app nell’automazione indu-
striale: come sarà il mondo produttivo nel 2025?
“Nei settori in cui operiamo il futuro è già domani” ribadisce
Montanari
. “La velocità delle innovazioni è molto elevata
ed è difficile fare previsioni a lungo raggio. Possiamo dire
ci stiamo orientando a realizzare apparecchi sempre più in
grado di operare in sintonia con i device abitualmente im-
piegati dalle aziende, mantenendo nel contempo le caratte-
ristiche che li contraddistinguono e li fanno apprezzare dai
nostri partner, ossia robustezza, usabilità e durata nel tempo.
L’integrazione nei dispositivi mobile di app verticali, cioè spe-
cifiche per l’industria, relative per esempio alla logistica, al
processo produttivo o al controllo qualità, comporta infatti
delle modifiche dei dispositivi stessi. Stiamo lavorando con
un approccio conforme a quello consumer sulle forme e sulle
dimensioni dei nostri prodotti, sugli schermi full touch e sui
continui aggiornamenti dei sistemi operativi, come Android,
Windows e IOS. L’upgrade su cui stiamo operando consiste
nel realizzare dispositivi resistenti, compatti, integrati, stabili
nel corso degli anni, a differenza di quanto accade con i pro-
dotti consumer,
sottoposti a cam-
biamenti dai ritmi
veloci. In questo
scenario, trovano
spazio soprattutto
le app dedicate
alla supervisione
e al controllo,
il cui sviluppo
tiene conto delle
mansioni e del
posizionamento
all’interno della
filiera produttiva
degli operatori
che le utilizzano. Il
sistema operativo
diventerà sempre meno visibile all’occhio dell’utente finale,
che avrà solo la necessità di utilizzare dispositivi industriali
aperti a qualsiasi tipo di applicazione specifica”. Per
Introzzi
,
coerentemente con la visione espressa prima, la distinzione
tra app e web non esiste, ma sono solo un momentaneo
passaggio nell’evoluzione del mondo Internet: “La mia per-
cezione del futuro dell’automazione industriale è di un’evolu-
zione decisa dei sistemi di controllo centrali quali elementi di
data collection; l’aumento della potenza di calcolo distribuita
sui sensori farà in modo che gran parte dell’attuazione venga
portata a bordo macchina. Sarà un mondo più propenso a mi-
gliorarsi con l’analisi continua dei dati prodotti. E potremmo
iniziare a dibattere di Big Data, ma credo che per questo ci
potrà essere un successivo spazio di confronto”.
“Io credo” interviene
Primatesta
“che il cambiamento più
grande nei prossimi 10 anni sarà dettato dallo sviluppo avan-
zato dell’Internet delle Cose e degli smart object. Nel conte-
sto dell’automazione industriale è immaginabile che device
mobili e relative app, in mano a tecnici, operai, manager, si
troveranno a dialogare, attraverso nuovi standard e nuove
piattaforme tecnologiche, con tutti gli elementi del processo
di produzione, attrezzature, macchine e i prodotti stessi man
mano che verranno costruiti/prodotti, in fabbrica e fuori. Con
tante ottimizzazioni possibili sulle attività ‘delicate’, ma con
altrettante criticità nel trovare i giusti percorsi formativi per le
persone demandate a operare in un tale contesto”. Conclude
quindi
Zannella
: “Non è facile immaginare quali saranno le
nuove frontiere tecnologiche disponibili fra 20 anni, ma di si-
curo possiamo pensare che i sistemi di controllo, sia a livello
più alto che a livello di campo, saranno basati sempre di più
su dispositivi wireless mobile, che faranno un uso crescente di
app dedicate alle specifiche funzioni d’impianto e macchina”.
Fonte: www.techmask.co.uk