APSTI e AssoEPI insieme per aiutare imprese ed enti pubblici

L’Associazione Parchi Scientifici e Tecnologici Italiani (APSTI) e l’Associazione Europrogettisti Italiani (AssoEPI) hanno firmato una convenzione per sostenere l’europrogettazione di qualità.

Pubblicato il 5 luglio 2019

Contribuire alla diffusione di una cultura dell’europrogettazione e sostenere la partecipazione di enti pubblici, imprese, professionisti a bandi europei, nazionali e regionali promuovendo un approccio professionale soprattutto nella fase progettuale. Un approccio in grado di garantire tassi di successo significativi, proprio a partire dall’ambito internazionale. È questo il cuore della convenzione sottoscritta tra l’Associazione Parchi Scientifici e Tecnologici Italiani (APSTI) e l’Associazione Europrogettisti Italiani (AssoEPI).

APSTI contribuisce, attraverso la rete di parchi scientifici e tecnologici ad essa associati, allo sviluppo della filiera dell’innovazione nazionale, valorizzando il patrimonio di competenze scientifiche, tecnologiche e organizzative presenti nei parchi. AssoEPI promuove la diffusione, in Italia, della cultura dell’europrogettazione di qualità puntando a essere un centro di riferimento per quanti sono interessati ai fondi europei, sia a gestione diretta che indiretta.

“L’incontro tra le nostre due realtà – sottolineano Fabrizio Conicella e Sergio Praderio, presidenti, rispettivamente, di APSTI e AssoEPI – poggia su sinergie operative molto concrete e su una visione comune verso tematiche progettuali innovative ed europee. La partecipazione a bandi UE, nazionali e regionali per lo sviluppo di progetti da parte di istituzioni e imprese è un’attività rilevante nel settore della ricerca e dell’innovazione. Per riuscire a ottenere dei tassi di successo significativi, in particolare proprio nell’ambito dei fondi europei consideriamo indispensabile un approccio professionale, soprattutto in fase di progetto. Da qui nasce la partnership che punta a diffondere una cultura dell’europrogettazione di qualità tra euro progettisti, enti pubblici e privati, professionisti e anche verso quei potenziali beneficiari, a partire delle imprese, che hanno meno dimestichezza con le regole della partecipazione ai bandi UE e della conseguente implementazione e rendicontazione dei finanziamenti ricevuti”.

 



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