Akamai pubblica il rapporto sullo stato di Internet relativo all’ultimo trimestre 2011

L’Italia è ancora al primo posto come fonte di traffico legato agli attacchi da reti mobili

Pubblicato il 13 maggio 2012

Akamai Technologies, la principale piattaforma cloud che consente di offrire agli utenti un’esperienza online sicura e a elevate prestazioni, in qualunque parte del mondo e su ogni dispositivo, ha pubblicato il Rapporto sullo Stato di Internet relativo al quarto trimestre 2011 (disponibile all’indirizzo www.akamai.com/stateoftheinternet).

Basato sulle informazioni raccolte dalla Akamai Intelligent Platform, che gestisce fino al 30% del traffico web globale, il rapporto offre un’analisi approfondita dei principali dati, quali penetrazione di Internet, traffico mobile e consumo di dati, origine degli attacchi informatici e velocità di connessione globale e locale. Nel quarto trimestre 2011, più di 628 milioni di indirizzi IPv4 unici, provenienti da 236 Paesi, si sono connessi alla Akamai Intelligent Platform: circa il 2.1% in più rispetto allo scorso trimestre e il 13% in più rispetto allo stesso periodo nel 2010. Osservando i tassi di penetrazione di Internet a livello globale, l’Italia è tra i Paesi che, rispetto allo scorso anno, presentano il maggior incremento di indirizzi IP unici connessi alla Akamai Intelligent Platform (+23%), preceduta solo da Cina e Brasile. Rispetto al terzo trimestre 2011 invece, l’aumento di indirizzi IP in Italia è stato pari al 5,2%. Con il 13% degli attacchi osservati, è la Cina la maggiore responsabile del traffico legato agli attacchi nel quarto trimestre 2011. Seguono a ruota USA (10%) e Indonesia (7,6%). Considerando le geografie di provenienza, Akamai ha inoltre rilevato che il 45% degli attacchi individuati ha avuto origine in Asia e Oceania, mentre il 33% in Europa, trend in aumento rispetto al 28% generato lo scorso trimestre. Il 65% del traffico legato agli attacchi si concentra su dieci porte in particolare: la più colpita è la 445 (Microsoft-DS) a cui sono stati diretti circa il 25% degli attacchi.

Così come lo scorso trimestre, l’Italia mantiene l’infelice primato di prima fonte al mondo di traffico legato agli attacchi da reti mobili: il nostro Paese è infatti responsabile del 24% del traffico osservato da Akamai (comunque diminuito rispetto al trimestre precedente, attestato al 31%). Sono i Paesi Bassi la nazione europea più veloce, con una media di 8,2 Mbps. A livello europeo, 19 dei 21 Paesi analizzati concludono il 2011 ad una velocità media di connessione superiore a quella 2010. Tra le nazioni che più di altre si sono velocizzate, troviamo Irlanda (+39% rispetto allo scorso anno e oggi connessa alla velocità di 6.8 Mbps), Svizzera (+29%, oggi 7.3 Mbps) e Austria (+28%, oggi 5.2 Mbps). Solo tre Paesi sono cresciuti meno del 10% rispetto al 2010: Danimarca (+7.4%), Svezia (+9.4%) e Francia (+5.1%). In Italia, la velocità media di connessione nell’ultimo trimestre 2011 si attesta sui 3,9 Mbps, più lenta quasi del 4% rispetto al trimestre precedente, ma tutto sommato più veloce del 12% rispetto allo stesso periodo lo scorso anno, con un picco di velocità di connessione di 16 Mbps. Nel quarto trimestre 2011, il 27% delle connessioni alla Akamai Intelligent Platform si sono verificate a velocità di high broadband.

In Europa sono tre i Paesi in cui più della metà delle connessioni sono avvenute alla velocità di 5 o più Mbps: Paesi Bassi, Belgio e Svizzera. Romania, Repubblica Ceca e Danimarca hanno invece osservato notevoli diminuzioni durante il trimestre, giungendo ad una soglia di adozione di high broadband inferiore al 50%. Eppure, sono proprio le città europee a dominare la top 10 dei Paesi che vantano il maggior numero di connessioni high broadband: i Paesi Bassi sono la prima nazione europea e la seconda a livello mondiale per numero di adesioni (67%); seguono Belgio (in quinta posizione), Svizzera (sesta), Lettonia (settima), Romania (ottava), Repubblica Ceca (nona) e Danimarca (decima). Prima in classifica, la Corea del Sud.

E l’Italia? Rispetto al terzo trimestre 2011, l’adozione della high broadband, è aumentata in Italia dello 0,5%: ad oggi il 14% degli italiani utilizza connessioni al di sopra dei 5 Mbps. Questa percentuale ci vale il terz’ultimo posto nella classifica europea: solo francesi e turchi ‘vantano’ meno connessioni high broadband di noi, rispettivamente 13% e 2,9%. Più in generale, è l’adozione della banda larga che continua a crescere in Europa: nel quarto trimestre 2011, il 75% delle connessioni europee ad Akamai hanno fatto registrare una velocità superiore ai 2 Mbps (ad eccezione della Turchia). L’Italia, dove l’adozione della banda larga, rispetto al trimestre precedente, è purtroppo calata del 2.4%, si piazza comunque in decima posizione a livello europeo per numero di connessioni broadband, pari all’87%. Siamo invece primi in Europa (insieme a Irlanda e Slovacchia) per quanto riguarda il numero di connessioni lente: lo 0,7% degli italiani ancora si connette tramite narrowband (velocità inferiore a 256 kbps), percentuale comunque diminuita del 7,9% rispetto al trimestre precedente e del 30% rispetto allo scorso anno, il che lascia ben sperare.

Akamai Technologies: www.akamai.com



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