Gestione del rischio: cresce l’adozione di sistemi integrati
Secondo l’indagine promossa da Assiteca nell’ambito del Premio istituito per la prima volta in Italia sulla “Gestione del rischio”, nelle imprese italiane è sempre più frequente l’adozione di un sistema integrato per affrontare e governare i rischi
Controllo e gestione dei rischi sono fattori sempre più critici per le realtà imprenditoriali del nostro Paese. Lo confermano i risultati preliminari dell’indagine promossa da Assiteca, uno dei principali gruppi di brokeraggio assicurativo, con l’obiettivo di inquadrare il grado di preparazione delle aziende su questi temi e attribuire quindi il Premio Assiteca: “Gestione del rischio nelle imprese italiane”. Nello specifico, solo l’8% delle imprese italiane non ha mai considerato la possibilità di introdurre un sistema per la gestione dei rischi, il 24,5% lo ha implementato per alcune tipologie di rischio, il 55% lo ha applicato a tutte le aree di attività aziendali e per il 22% ne è in corso la valutazione. Peculiare il fatto che non si siano registrate grandi differenze tra grandi e piccole-medie imprese: l’81% delle prime ha adottato un sistema di risk management contro il 77% delle seconde, con una differenza di solo quattro punti percentuali.
L’indagine, il cui risultati completi saranno presentati il17 e 18 novembre a Milano in occasione del Top Management Forum 2010, ha anche evidenziato come le imprese si siano organizzate nella gestione dei rischi. Vista l’indubbia rilevanza dell’attività, prevale la scelta da parte dei vertici di assumere la responsabilità della supervisione del sistema di risk management: per il 51% delle PMI è una figura tra amministratore delegato, titolare o direttore generale a occuparsene. Questa percentuale scende al 45% nelle grandi imprese, dove il responsabile di risk management (12%), il responsabile dell’internal auditing (9%) e il direttore amministrativo e finanziario (8%) subentrano con percentuali più alte rispetto alle PMI. Unica eccezione l’insurance risk manager, che risulta presente nel 6% delle PMI e solo nel 2% delle grandi aziende.
“I primi dati che stiamo elaborando mostrano come sia divenuta una priorità ineludibile per le aziende governare i rischi” ha commentato Luigi Selleri, professore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e presidente del Comitato Tecnico Scientifico. “Non è un caso se il 55% delle imprese intervistate propende per una gestione integrata, con regia e supervisione interna, così da far fronte tempestivamente ai rischi che incombono sul proprio business”.
Il campione dell’indagine includeva piccole e medie imprese (58% in totale, di cui il 40% con un fatturato tra i 10 e i 25 milioni di euro e il 19% tra i 25 e i 50) e grandi aziende (42% in totale, di cui il 15% tra i 50 e i 100 milioni di euro, l’11% dai 100 ai 250 milioni e il 15% oltre i 250), operanti in Italia nei settori industria (62%), commercio (10%) e servizi (28%). Il 38% delle aziende è del nord-ovest, il 30% del nord-est, il 19% del centro e il rimanente 13% del sud e isole.
Più in dettaglio il 17 novembre, nel workshop dedicato al Risk Management, oltre ai risultati dell’indagine che andranno a definire una vera e propria mappa delle criticità più significative per le imprese nel nostro Paese, saranno presentate le case history delle aziende finaliste del Premio Assiteca. Alla fine della giornata, pubblico e componenti del Comitato Tecnico Scientifico voteranno le aziende vincitrici, una PMI e una GI, che riceveranno il premio durante la sessione plenaria del 18 novembre nell’ambito dei Knowità Management Awards. ‘Guest speaker’ dell’evento sarà Vijay Govindarajan, tra i maggiori esperti mondiali di strategia e innovazione.
Assiteca www.assiteca.it
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