dicembre 2013
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non è stato in grado di assicurare una
risposta adeguata. Ovviamente questo
ruolo deve essere a tempo, in attesa
cioè di trovare degli interlocutori pri-
vati, senza trasformarsi in un conte-
nitore di ‘bad company’ senza futuro,
ma a carico del contribuente”.
La proposta del segretario generale
Cgil, invece, è la seguente: “Nei mesi
scorsi abbiamo lanciato, dopo un lun-
go lavoro di elaborazione, una nostra
proposta specifica: il ‘Piano del Lavoro’
un ventaglio di proposte fondate sulla
centralità del lavoro come sola via d’u-
scita dalla crisi. Se si vuole, noi pensia-
mo si deve, costruire un nuovo model-
lo di sviluppo, o se si intende fermare
davvero il declino del Paese, contrasta-
re la deindustrializzazione e riavviare
una crescita del Paese, l’intervento
pubblico, la sua capacità di indirizzo e
controllo diventano essenziali”. Allora
come dovrebbe essere reinterpretato
il ruolo della Cassa Depositi e Presti-
ti? “Nel ‘Piano del Lavoro’ - conclude
Camusso - sosteniamo che una diver-
sa concezione debba investire la Cdp,
sull’esempio della ‘Caisse des Dépots’
francese. La Cdp deve cioè consolidare
la missione di utilizzare le sue emissioni
obbligazionarie di lungo e lunghissimo
termine per attirare i capitali, oltre l’o-
rizzonte temporale degli operatori tra-
dizionali, su progetti infrastrutturali e
di sviluppo per investimenti strategici
e di lungo periodo, sia per la Pubblica
Amministrazione sia per le società in-
dustriali. Per questa via deve diventare
uno dei soggetti essenziali per l’inno-
vazione e la riorganizzazione del siste-
ma Paese”.
