Uomini_Imprese_2013 - page 41

dicembre 2013
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cato su cui ha potere di influire, con
l’obiettivo di creare il miglior business
environment per fare impresa. Inoltre,
deve concepire strategie industriali di
lungo termine, consentendo ai nostri
settori più competitivi di esprimersi al
meglio e di operare traendo vantaggio
dal sistema Paese”.
Articolata e completa la risposta di Rol-
fo: “Il sostegno pubblico diretto alle
grandi imprese appare oggi impropo-
nibile, ma questo non vuol dire che i
governi nazionali e regionali debbano
disinteressarsi del problema; due sono
le possibili linee di intervento: la prima
riguarda le condizioni di contorno in
cui agiscono le imprese, le regole del
mercato, le infrastrutture di supporto.
La seconda concerne invece la realiz-
zazione di interventi mirati di dura-
ta limitata in settori strategici”. E ha
continuato: “A questa seconda linea si
aggancia il ruolo potenziale della Cas-
sa depositi e prestiti come soggetto in
grado di intervenire rapidamente per
salvaguardare interessi strategici, livel-
li occupazionali, capacità industriali in
tutte quelle situazioni in cui il mercato
“Il tessuto industriale italiano - inter-
viene Colombo -, composto principal-
mente da piccole e medie imprese po-
co patrimonializzate e dipendenti dal
finanziamento bancario, ha generato
sviluppo finché la competizione era su
scala regionale. L’attuale globalizza-
zione obbliga a sostenere investimenti
significativi dal ‘ritorno’ non immedia-
to che solo la grande industria può af-
frontare”.
Stato padrone o privatizzazioni?
Qual è il ruolo e il sostegno che do-
vrebbe arrivare dalla mano pubblica
all’industria? E’ attuale pensare a un
capitalismo di Stato? Secondo Colom-
bo il ruolo dello Stato è decisivo per la
competitività del sistema Paese. “Non
tanto come imprenditore, una ricetta
di cui abbiamo già sperimentato i li-
miti, - ha detto - quanto come garante
di un quadro di regole chiaro e stabile,
difensore della legalità e promotore di
una istruzione adeguata alle sfide dei
tempi”. Sulla stessa linea Recchi: “La
mano pubblica ha un ruolo fondamen-
tale di legislatore e regolatore del mer-
GIUSEPPE RECCHI
, presidente Eni. “Oggi solo le grandi im-
prese possono sostenere gli investimenti adeguati per ambire
alla leadership tecnologica e a una presenza diffusa in tutti i
mercati internazionali di interesse. E solo le grandi aziende
possono permettersi di rimanere in piedi dopo le eventuali
scelte sbagliate che oggi possono derivare dall’incertezza dei
mercati”.
SECONDO ROLFO
, direttore di Ceris-Cnr. “Il sostegno pubblico di-
retto alle grandi imprese appare oggi improponibile, ma questo non
vuol dire che i governi nazionali e regionali debbano disinteressarsi del
problema; due sono le possibili linee di intervento. La prima riguarda le
condizioni di contorno in cui agiscono le imprese, le regole del merca-
to, le infrastrutture di supporto. La seconda concerne invece la realizza-
zione di interventi mirati di durata limitata in settori strategici”.
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