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MACHINE AUTOMATION 2014

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Possiamo fare il punto sulle innovazioni legate alla tecnologia

per la sicurezza dellemacchine per il packaging?

Stefano Lugli:

Da soluzioni tecniche caratterizzate da eccellenza

meccanica i fabbricanti sono passati in breve tempo a macchine

robotizzate con un aumento della flessibilità, la riduzione dei tempi

per il cambio formato e un aumento della possibilità di personaliz-

zare le soluzioni. Questo ha fatto sì che le innovazioni legate alla

tecnologia per la sicurezza in primo luogo siano state quelle che

garantiscono condizioni safety anche a fronte di condizioni opera-

tive più dinamiche (es. sicurezza nei cambi formato, operazioni a

velocità ridotte ecc.). Più in generale vale la pena evidenziare il sem-

pre maggior impiego di PLC safety, di apparecchi elettrosensibili di

protezione (laser scanner ecc.) in grado di garantire il rispetto del

requisito della visibilità all’interno degli impianti, e le novità tecni-

che volte a evitare sempre più l’elusione dei dispositivi di sicurezza.

Cosa significa ‘sicurezza’ per Goglio? Come riesce Goglio a rag-

giungere elevati standard di sicurezza?

Ambrogio Goglio:

È diventato uno dei dati di ingresso di imposta-

zione del progetto al pari dei parametri tradizionali di confezione

da realizzare e parametri contrattuali di

qualità, prestazioni e condizionamento del

prodotto da confezionare. Goglio riesce a

raggiungere elevati standard con analisi dei

rischi e conseguenti azioni per soluzioni tec-

niche da adottare e di scelta di componenti

da integrare.

Come cambiano le macchine per il con-

fezionamento con i nuovi materiali per

l’imballaggio?

Ambrogio Goglio:

Devono essere più sta-

bili e precise nella lavorazione in quanto

saving e green thinking hanno alleggerito

le strutture, inoltre anche le aspettative

medie di qualità e ripetibilità si sono decisa-

mente alzate quindi spesso sono richieste funzioni di monitoraggio

del processo.

I materiali utilizzati per l’imballaggio di alimenti vengono sot-

toposti a trattamenti?

Ambrogio Goglio:

Si sta diffondendo la cultura del confeziona-

mento in asettico per garantire la shelflife e ridurre i trattamenti

termici dei prodotti confezionati pertanto spesso i materiali di im-

ballaggio sono prodotti sia in ambiente ultraclean o addirittura trat-

tati ai raggi gamma per sterilizzarli.

Nel mondo dei nuovi materiali nascono nuove sigle come PLA,

PHA, PHB, PHV. Con il PLA ad esempio le Fonti di Vinadio rea-

lizzano le bottiglie dell’Acqua Sant’Anna. Qual è il contributo

innovativo di Galatea Bio Tech proprio nello sviluppo del PLA?

Paola Branduardi:

Quando si lavora per sostituire un processo di

produzione e un prodotto preesistenti, i possibili contributi innova-

tivi sono molteplici. In particolare, per quanto riguarda le bioplasti-

che gli spazi di innovazione sono ancora ampi. Nonostante infatti

questi materiali siano già presenti sul mercato, il loro impatto è an-

cora limitato. La maggiore limitazione è rappresentata dal costo di

produzione, e quindi dal prezzo finale. In secondo luogo, le biopla-

stiche sono in continua fase di studio per evidenziare come esaltare

caratteristiche peculiari del materiale e quindi creare prodotti. Le

innovazioni che coinvolgono Galatea Bio Tech nella produzione

di PLA riguardano quindi diversi ambiti. Da una parte lavoriamo

per ottimizzare il processo produttivo del monomero costituente,

l’acido lattico, che vede protagonisti lieviti essenzialmente simili a

quelli che utilizziamo per panificazione, birrificazione e produzione

del vino.

Questo punto rappresenta di per sé un elemento innovativo, in

quanto i produttori naturali sono i lattobacilli, agenti utilizzati per la

produzione dello yogurt, che producono acido lattico sì, ma sotto

forma di sale. I lieviti possono invece produrre il prodotto nella

forma desiderata, ovvero quella dell’acido propriamente detto, per-

mettendo di ridurre notevolmente i costi di lavorazione finale. Altro

punto di innovazione riguarda i nutrienti forniti ai microrganismi

per la produzione di interesse.

Specialmente nelle produzioni di ampio volume e di basso costo

è essenziale che i nutrienti forniti siano anch’essi a basso costo,

facilmente e abbondantemente reperibili. Mentre i lattobacilli

richiedono nutrienti costosi e derivanti da fonti edibili, i lieviti

hanno minori esigenze, e il nostro gruppo

è impegnato nello sviluppo di lieviti che

producono acido lattico non già da fonti in

sovrapposizione con la filiera alimentarema

da scarti industriali, quali avanzi di lavora-

zioni agricole, siero di latte, glicerolo grezzo.

Questi sono i punti di innovazione a monte

del processo. Quando si creano materiali

nuovi è difficile immaginare di introdurli

con una pura logica sostitutiva. GBT è im-

pegnata quindi anche a valle, ovvero nella

formulazione di miscele di PLA che possano

dare origine a prodotti dalle caratteristiche

innovative che vengono poi studiate a li-

vello strutturale e testate in diversi ambiti di

interesse e applicazione.

Perché bisognerebbe scegliere questomateriale?

Paola Branduardi

: Inutile nascondersi dietro un filo d’erba, al mo-

mento non certo per il risparmio, un puntomolto chiaro a chiunque

operi a livello produttivo. Come si dice, ‘green is for free’. Tuttavia,

normative e sguardo prospettico, nonché politiche locali o sensibi-

lizzazioni sociali possono permettere al mercato delle bioplastiche

di espandersi, ed espandendosi di migliorare, anche in termini di

costi. Le bioplastiche spiccano per compostabilità e biodegrada-

bilità, e se prodotte da scarti industriali, anche per una concreta

sostenibilità, punto che in futuro ci auguriamo consenta di raggiun-

gere una reale competitività sul piano economico. Inoltre, vi sono

applicazioni specifiche, quali ambiti medicali in genere o chirurgici

più nello specifico, dove il costo del materiale è assolutamente già

secondario rispetto alla prestazione. Detto questo, le bioplastiche e

tra queste il PLA possono sostituire la plastica petrolchimica usuale

in moltissime, se non tutte, le applicazioni.

Cosa è possibile realizzare con questomateriale?

Paola Branduardi:

Tutto ciò che si realizza con gli altri tipi di pla-

stica, anchemettendo a punto specifiche formulazioni, cioèmiscele

di PLA e altri composti che nemodificano le proprietà fisiche ad hoc

Ambrogio Goglio, Goglio