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NOVEMBRE 2016

FIELDBUS & NETWORKS

38

L

a crescente urbanizzazione della

popolazionemondiale è un trend

non arrestabile e questo pone

nuove priorità e nuovi problemi

nella gestione organizzativa di

una metropoli. Cambiano inevitabilmente

le esigenze infrastrutturali, si modificano le

aspettative dei cittadini, variano i servizi da

rendere disponibili. La complessità di una

realtà cittadina è tale da richiedere una

capacità manageriale e una competenza

tecnologica non prevista nel passato; per

questo la politica e l’imprenditoria devono

riuscire a dialogare con maggiore faci-

lità condividendo obiettivi comuni. In una

logica in cui tutto deve risultare intercon-

nesso, la città viene interpretata come un

sistema in cui i vari elementi sono parte in-

tegrante e non separabile. Questo significa

poter contare su una logica profondamente

diversa da come erano gestiti i servizi solo

pochi anni fa. Le municipalizzate opera-

vano in modo distinto e sostanzialmente

autonomo. Questo non è più possibile, ci

sono esigenze nuove e grazie alle tecnolo-

gie disponibili ciò che era solo una lontana

ipotesi ora è una concreta realtà.

Gli esempi non mancano, non siamo più

agli albori del cambiamento nel nostro

modo di vivere le città. Certamente le

mancanze sono ancora molte e il gap

culturale esistente tra nazione e nazione

ha una pesante influenza, ma negli ultimi

anni l’accelerazione nella direzione delle

smart city è più che evidente. Dobbiamo

però cercare di intenderci su questo ter-

mine. Troppo spesso oggetti e servizi sono

stati classificati ‘smart’, ma spesso non

lo sono veramente. Una smart city non è

solamente una realtà interconnessa, ma

soprattutto una città dove è piacevole e

facile vivere, dove il cittadino è messo al

centro dell’attenzione e degli investimenti

da parte della pubblica amministrazione.

Con piacere notiamo che anche le città più

piccole stanno sviluppando progetti im-

portanti nella direzione smart e in qualche

caso registrano successi anche maggiori

rispetto alle grosse metropoli, forse perché

la distanza fra pubblica amministrazione e

cittadinanza è minore e quindi l’ascolto e

l’interazione sono più facili.

Un altro aspetto da sottolineare riguarda

lo stato dell’arte dei progetti in Italia ri-

spetto al resto d’Europa e del mondo. Se

è pur vero che non tutte le città si stanno

muovendo con la stessa velocità e de-

terminazione, possiamo confermare un

trend positivo e una volontà più evidente

ad affrontare progetti tecnologicamente

avanzati. Un cambio di passo importante,

che è motivo di fiducia per quanto riguarda

i prossimi sviluppi.

Servizi urbani 4.0

L’altro termine di cui sentiamo spesso par-

lare è ‘rete’. In effetti, con questo vocabolo

possiamo ben rappresentare le intercon-

nessioni e la complessità delle interazioni

stesse. Talvolta le reti sono fisiche, talvolta

immateriali, ma in ogni caso devono garan-

tire un flusso di oggetti e di informazioni.

Sempre più spesso le due entità sono

strettamente compenetrate: l’oggetto è

esso stesso portatore di informazioni. Non

a caso il concetto di reti si estende a quello

di IoT, ovvero all’Internet delle Cose, perché

l’esigenza imprescindibile è quella di poter

raccogliere e condividere dati e informa-

zioni da utilizzarsi poi per offrire nuovi e

migliori servizi ai cittadini.

Uno dei temi che da anni affligge tutte

le città è quello del traffico. L’esigenza è

quella di renderlo più fluido, di evitare ingor-

ghi che sono anche causa di incidenti e di

ulteriori rallentamenti e disagi. La presenza

distribuita di sensori lungo le arterie stra-

dali può permettere di conoscere in tempo

reale il flusso delle auto e quindi suggerire

percorsi alternativi o per lo meno indicare

degli ‘alert’ per evitare ulteriori ingorghi. Se

questo già avviene da anni lungo le auto-

strade e tangenziali, così non è all’interno

delle città, dove forse avrebbe maggiore

utilità. Per esempio, dotare i semafori di

sensori adeguati permetterebbe di control-

larne la temporizzazione e di incidere così

significativamente sulla fluidificazione del

traffico. Stesso dicasi per quanto riguarda il

trasporto pubblico: le informazioni relative

ai tempi di attesa dei mezzi alle singole

fermate è di grande utilità per i passeg-

geri. Non ultimo, sia i semafori sia i mezzi

pubblici possono raccogliere informazioni

metereologiche e dati sul livello di inqui-

namento. La condivisione di queste infor-

mazioni è fondamentale nella definizione

di politiche di viabilità e sulla decisione

di modificare la percorribilità di strade e

quartieri. La presenza di telecamere, pur

con tutte le dovute cautele per garantire la

privacy dei cittadini, è poi di grande utilità

per la sicurezza nelle città come strumento

di prevenzione e di controllo.

Un altro tema molto interessante e di

grande attualità riguarda la raccolta dei ri-

fiuti. In particolare, la raccolta differenziata

richiede una programmazione e un’organiz-

zazione diverse rispetto al passato, inoltre

la gestione dei cestini pubblici comporta

Fieldbus & Networks

SE LA CITTÀ

È INTELLIGENTE…

TUTTO OGGI È DIVENTATO ‘SMART’: DALLA

FABBRICA ALLA CITTÀ. COSA SI INTENDE PERÒ

DAVVERO PER ‘SMART CITY’? IN CHE MODO

CAMBIERÀ LA VITA DI NOI CITTADINI?

PROVIAMO A IMMAGINARE

di

Roberto Maietti

High-light

Fonte: www.pixabay.com