NOVEMBRE 2016
FIELDBUS & NETWORKS
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L
a crescente urbanizzazione della
popolazionemondiale è un trend
non arrestabile e questo pone
nuove priorità e nuovi problemi
nella gestione organizzativa di
una metropoli. Cambiano inevitabilmente
le esigenze infrastrutturali, si modificano le
aspettative dei cittadini, variano i servizi da
rendere disponibili. La complessità di una
realtà cittadina è tale da richiedere una
capacità manageriale e una competenza
tecnologica non prevista nel passato; per
questo la politica e l’imprenditoria devono
riuscire a dialogare con maggiore faci-
lità condividendo obiettivi comuni. In una
logica in cui tutto deve risultare intercon-
nesso, la città viene interpretata come un
sistema in cui i vari elementi sono parte in-
tegrante e non separabile. Questo significa
poter contare su una logica profondamente
diversa da come erano gestiti i servizi solo
pochi anni fa. Le municipalizzate opera-
vano in modo distinto e sostanzialmente
autonomo. Questo non è più possibile, ci
sono esigenze nuove e grazie alle tecnolo-
gie disponibili ciò che era solo una lontana
ipotesi ora è una concreta realtà.
Gli esempi non mancano, non siamo più
agli albori del cambiamento nel nostro
modo di vivere le città. Certamente le
mancanze sono ancora molte e il gap
culturale esistente tra nazione e nazione
ha una pesante influenza, ma negli ultimi
anni l’accelerazione nella direzione delle
smart city è più che evidente. Dobbiamo
però cercare di intenderci su questo ter-
mine. Troppo spesso oggetti e servizi sono
stati classificati ‘smart’, ma spesso non
lo sono veramente. Una smart city non è
solamente una realtà interconnessa, ma
soprattutto una città dove è piacevole e
facile vivere, dove il cittadino è messo al
centro dell’attenzione e degli investimenti
da parte della pubblica amministrazione.
Con piacere notiamo che anche le città più
piccole stanno sviluppando progetti im-
portanti nella direzione smart e in qualche
caso registrano successi anche maggiori
rispetto alle grosse metropoli, forse perché
la distanza fra pubblica amministrazione e
cittadinanza è minore e quindi l’ascolto e
l’interazione sono più facili.
Un altro aspetto da sottolineare riguarda
lo stato dell’arte dei progetti in Italia ri-
spetto al resto d’Europa e del mondo. Se
è pur vero che non tutte le città si stanno
muovendo con la stessa velocità e de-
terminazione, possiamo confermare un
trend positivo e una volontà più evidente
ad affrontare progetti tecnologicamente
avanzati. Un cambio di passo importante,
che è motivo di fiducia per quanto riguarda
i prossimi sviluppi.
Servizi urbani 4.0
L’altro termine di cui sentiamo spesso par-
lare è ‘rete’. In effetti, con questo vocabolo
possiamo ben rappresentare le intercon-
nessioni e la complessità delle interazioni
stesse. Talvolta le reti sono fisiche, talvolta
immateriali, ma in ogni caso devono garan-
tire un flusso di oggetti e di informazioni.
Sempre più spesso le due entità sono
strettamente compenetrate: l’oggetto è
esso stesso portatore di informazioni. Non
a caso il concetto di reti si estende a quello
di IoT, ovvero all’Internet delle Cose, perché
l’esigenza imprescindibile è quella di poter
raccogliere e condividere dati e informa-
zioni da utilizzarsi poi per offrire nuovi e
migliori servizi ai cittadini.
Uno dei temi che da anni affligge tutte
le città è quello del traffico. L’esigenza è
quella di renderlo più fluido, di evitare ingor-
ghi che sono anche causa di incidenti e di
ulteriori rallentamenti e disagi. La presenza
distribuita di sensori lungo le arterie stra-
dali può permettere di conoscere in tempo
reale il flusso delle auto e quindi suggerire
percorsi alternativi o per lo meno indicare
degli ‘alert’ per evitare ulteriori ingorghi. Se
questo già avviene da anni lungo le auto-
strade e tangenziali, così non è all’interno
delle città, dove forse avrebbe maggiore
utilità. Per esempio, dotare i semafori di
sensori adeguati permetterebbe di control-
larne la temporizzazione e di incidere così
significativamente sulla fluidificazione del
traffico. Stesso dicasi per quanto riguarda il
trasporto pubblico: le informazioni relative
ai tempi di attesa dei mezzi alle singole
fermate è di grande utilità per i passeg-
geri. Non ultimo, sia i semafori sia i mezzi
pubblici possono raccogliere informazioni
metereologiche e dati sul livello di inqui-
namento. La condivisione di queste infor-
mazioni è fondamentale nella definizione
di politiche di viabilità e sulla decisione
di modificare la percorribilità di strade e
quartieri. La presenza di telecamere, pur
con tutte le dovute cautele per garantire la
privacy dei cittadini, è poi di grande utilità
per la sicurezza nelle città come strumento
di prevenzione e di controllo.
Un altro tema molto interessante e di
grande attualità riguarda la raccolta dei ri-
fiuti. In particolare, la raccolta differenziata
richiede una programmazione e un’organiz-
zazione diverse rispetto al passato, inoltre
la gestione dei cestini pubblici comporta
Fieldbus & Networks
SE LA CITTÀ
È INTELLIGENTE…
TUTTO OGGI È DIVENTATO ‘SMART’: DALLA
FABBRICA ALLA CITTÀ. COSA SI INTENDE PERÒ
DAVVERO PER ‘SMART CITY’? IN CHE MODO
CAMBIERÀ LA VITA DI NOI CITTADINI?
PROVIAMO A IMMAGINARE
di
Roberto Maietti
High-light
Fonte: www.pixabay.com