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SETTEMBRE 2015

Fieldbus & Networks

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Fieldbus & Networks

lidamento e una riduzione della frammentazione e l’abbattimento dei

costi infrastrutturali di ICT”.

Cupini

riconosce che le moderne tecnolo-

gie devono garantire un’accurata acquisizione dei dati. “Nei sistemi di

manutenzione predittiva non ci si può affidare a sistemi operativi ‘ge-

neral purpose’, tipo Windows, ma bisogna migrare le applicazioni su

target specifici. Questi ultimi devono essere equipaggiati con sistemi

operativi realtime, che garantiscono

un’esecuzione deterministica del co-

dice di acquisizione e di analisi.

Devono poi essere opportunamente

interconnessi, in modo da garan-

tire un monitoraggio distribuito. Un

sistema completo di condition mo-

nitoring deve quindi prevedere una

componente deterministica (target

realtime), cui ‘delegare’ acquisizione

e analisi, e una componente non-

deterministica (Windows based) per

lo storage, la condivisione (tra diffe-

renti gruppi di lavoro) e l’analisi post

processing dei dati.

Non solo, un’analisi predittiva non

può prescindere dall’esecuzione di sofisticati modelli matematici, che

necessitano di potenze computazionali sempre maggiori. Tali modelli

garantiscono previsioni affidabili su possibili guasti, malfunzionamenti

e usura, in particolari, e pre-selezionabili, condizioni operative”. Scala-

bilità, semplicità di installazione, affidabilità, disponibilità di dati real-

time riguardanti il processo controllato: sono queste le caratteristiche

vincenti delle soluzioni di manutenzione messe in evidenza da

Alberto

Griffini

, product manager Advanced PLC Solutions & Scada di

Mitsu-

bishi Electric

( www.mitsubishielectric.it/it ): “L

a grande mole di dati

richiede un sistema di comunicazione dal sensore alla storicizzazione

nel database particolarmente capace e veloce; le attuali reti Ether-

net di tipo industriale soddisfano in

pieno queste caratteristiche”. Dello

stesso parere è

Marco Spessi

, In-

dustrial Networking manager di

EFA

Automazione

, che però aggiunge:

“Ugualmente importante, anche se

meno considerata al momento, so-

prattutto nell’ambito delle reti locali,

è la possibilità di garantire un oppor-

tuno livello di sicurezza e di riserva-

tezza ai dati che vengono trasmessi.

Prevedibile, infine, l’integrazione

delle applicazioni di manutenzione

nei sistemi informativi aziendali,

anche se all’inizio si prediligono abi-

tualmente i bassi costi, la velocità

di realizzazione e di ottenimento dei risultati di un’applicazione stand

alone”. Sull’importanza della trasmissione sicura dei dati si sofferma

anche

Tieghi

: “Tutti conosciamo l’acronimo CIA (Confidentiality, In-

tegrity, Avalability) o il suo corrispondente italiano RID (Riservato,

Integro, Disponibile), e così devono essere resi i nostri big data. Oggi

che le macchine sono quasi tutte online e che molte procedure di su-

pervisione e manutenzione vengono eseguite remotamente, questa

problematica dovrebbe essere in cima alla lista delle priorità. Crea-

zione di VPN private, sistemi per filtrare utenti e dati tramite profila-

zioni avanzate, firme elettroniche ecc.: ci sono già tutti gli strumenti

per spostare questi grossi volumi in maniera agile e sicura, forse però

manca ancora un po’ di consapevolezza da parte di alcuni responsabili

dei sistemi. Ogni terminale, smartphone e tablet compresi” conclude

Tieghi “è un potenziale punto di ingresso nella rete e ogni trasferi-

mento dati è un possibile collegamento non desiderato: le architetture

stanno cambiando velocemente, altrettanto bisogna fare con i nostri

sistemi di sicurezza”.

“Attualmente la presenza di una rete Internet protetta permette di mo-

nitorare e gestire problematiche inerenti alla manutenzione e alla con-

tinuità produttiva da remoto, benché questo aspetto sia ancora poco

utilizzato, apprezzato e richiesto nell’ambito dei sistemi di automazione

e controllo, mentre è più diffuso per la strumentazione di campo” sin-

tetizza Conte. “Nei sistemi di automazione e controllo la possibilità di

remotizzare la manutenzione può avere ricadute positive molto signi-

ficative: non si parla solo di ‘recovery’ nel momento del guasto, ma

principalmente di prevenzione a se-

guito di eventuali derive pericolose

di alcune variabili d’impianto, come

pressioni, livelli e temperature. Un’a-

deguata segnalazione con opportuna

allarmistica può permettere di inter-

venire da remoto prima che il guasto

si verifichi, evitando così una succes-

siva interruzione della produzione”.

Un sguardo in casa

nostra

F.N.:

Quanto è diffusa l’integrazione

della rete con il sistema informativo

di manutenzione nelle imprese ita-

liane?

“Quello che registro dal mio punto di

osservazione lavorativo è che vi è un forte stimolo da parte di grandi

aziende del software, come IBM, SAP, Microsoft, nell’offrire soluzioni

di business intelligence e di predictive maintenance, le quali, però, per

offrire valore al cliente finale, devono essere alimentate con quantità

significative di dati” risponde

Ceiner

. “Questi dati sono, del resto, an-

cora largamente inaccessibili e questo fa sì che non vi sia ancora una

disponibilità in rete di queste soluzioni. Certo gli open data potrebbero

dare una notevole spinta in questa direzione”. Spiega

Chavarria

: “L’u-

tilizzo di moduli intelligenti di diagnosi per i componenti degli impianti

meccanici e la loro integrazione nel sistema di controllo di processo si

è rivelata una scelta vincente in svariate applicazioni che abbiamo rea-

lizzato. Oggi esistono moduli software per il monitoraggio delle pompe,

delle valvole di controllo, degli scambiatori di calore e dei turbocom-

pressori… L’integrazione sistematica degli asset meccanici nel moni-

toraggio delle condizioni e nel management degli impianti, attraverso

tali moduli, garantisce la possibilità di una manutenzione preventiva e

offre dei vantaggi sostanziali, quali risparmio dei costi, elevata dispo-

nibilità degli impianti e prevenzione di fermate non pianificate”.

F.N.:

Come è possibile adeguarsi al cambiamento?

La manutenzione si sta dirigendo verso una dimensione sempre più

‘smart’ utilizzando le nuove tecnologie per la trasformazione dei big

data, fruibili non solo nella gestione, ma anche nella progettazione

Fabrizio Conte, CSM country

manager Italy di Rockwell

Automation

Mariano Marciano, IBM

Global Business Services

Italia, Energy & Utility

business development

Francesco Tieghi,

responsabile Digital

Marketing di ServiTecno