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NOVEMBRE 2014

FIELDBUS & NETWORKS

26

Fieldbus & Networks

(

Attualità

in breve

UN ALTRO PASSO

AVANTI PER OPENSAFETY

Epsg

(Ethernet Powerlink Standardization Group

-

www.ethernet-powerlink.org ) ha

reso dispo-

nibile la versione 1.4 dello stack di protocollo

OpenSafety come software open source pronto

per il download gratuito dalla piattaforma Source-

Forge (http://sourceforge.net/projects/opensa- fety). Proprio come la versione precedente, la

nuova release è già certificata da TÜV Rhein-

land per applicazioni fino SIL3 in conformità con

IEC 61508:2010.

L’impiego dello stack OpenSafety riduce drasti-

camente i tempi e i rischi legati allo sviluppo di

soluzioni sicure. Un’ulteriore funzionalità, che

consente di ridurre i costi, è costituita dalla pos-

sibilità di utilizzare OpenSafety Configuration

Manager (SCM) su piattaforme hardware non

sicure, ovviando all’impiego di un safety control-

ler dedicato. È stata anche introdotta una nuova

versione del sistema di controllo; l’utente può

decidere quale versione dello stack OpenSafety

impiegare per far girare un componente. La ver-

sione 4.1 introduce fra l’altro opzioni avanzate di

configurazione.

Infine, la nuova Guida per l’utente è stata rivista

per essere più chiara e di facile comprensione.

AUTOMAZIONE DEGLI EDIFICI: UN MERCATO IN CRESCITA

Controllo intelligente dell’edificio, rilevamento dei guasti, correzione da remoto via cloud e, ancora, correzione da remoto e analisi dei

big data: queste le soluzioni che attrarranno i maggiori investimenti, per far fronte ai costi crescenti dell’energia, nel campo dell’au-

tomazione degli edifici: lo rileva l’analisi

Frost & Sullivan

( www.frost.com ) in

titolata ‘Global Building Automation Market’. Poiché

gli edifici sono responsabili di circa un terzo dell’utilizzo dell’energia a livello globale e

contribuiscono in larga misura alle emissioni di gas serra, la necessità di adottare dei si-

stemi di automazione che migliorino l’efficienza non potrà che crescere in futuro, aprendo

interessanti opportunità soprattutto in Paesi come Brasile, Russia, India, Cina, Germania e

Stati Uniti, dove si registra un’elevata spesa per le infrastrutture. Secondo lo studio questo

mercato ha prodotto entrate per 5,78 miliardi di dollari nel 2013 e la cifra raggiungerà

quota 7,28 miliardi di dollari nel 2018. Fornire soluzioni ‘chiavi in mano’, utilizzando pro-

tocolli standard e garantendo connettività ‘open’ e interoperabilità costituirà una valida

strategia per conquistare il mercato.

CONSUMI IN CRESCITA

A CAUSA DELL’IOT

SE 15 MILIARDI DI ‘OGGETTI’ CONNESSI CONSUMANO

ATTUALMENTE CIRCA 700 TWH L’ANNO, COSA ACCADRÀ

QUANDO, NEL 2018, NE SARANNO CONNESSI 25 MILIARDI?

Entro il 2018 saranno oltre 25 miliardi di ‘oggetti’ permanentemente connessi alla rete

e circa 200 miliardi quelli connessi periodicamente: sono queste le previsioni diffuse da

Avvenia

( www.avvenia.com ), re

altà della ‘White Economy’ attiva nel campo dell’effi-

cienza energetica. Secondo l’azienda nei prossimi anni lo sviluppo dell’Internet of Things,

in cui gli oggetti di uso quotidiano acquistano una connettività di rete che consente loro

di inviare e ricevere dati, porterà a un aumento degli sprechi energetici. Già oggi Avvenia

rileva globalmente uno sperpero di circa 90 miliardi di euro l’anno. A livello globale, infatti,

oltre 15 miliardi di dispositivi interconnessi consumano attualmente circa 700 TWh l’anno

di cui, per gli esperti di Avvenia, oltre 450 TWh si potrebbero evitare risparmiando circa

90 miliardi di euro annualmente. Certo gli impatti positivi dell’IoT non mancano: dagli

elettrodomestici che si coordinano per ottimizzare l’impegno di energia, agli impianti di

produzione che scambiano dati con i manufatti, fino ai semafori che si sincronizzano per

consentire il passaggio dei mezzi di soccorso. Secondo l’azienda, però, bisognerebbe

intervenire per una maggiore efficienza energetica di questi dispositivi che, a differenza

di quelli tradizionali, spesso non sono dotati di una modalità di risparmio energetico:

basterebbe predisporre i dispositivi con modalità di fabbisogno differenti a seconda dell’o-

peratività e in questo modo risparmiare fino a un 70% dei consumi. Pensiamoci!