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MAGGIO 2014
FIELDBUS & NETWORKS
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(hardware e software), che consente un controllo puntuale e la gestione
in remoto del sistema d’illuminazione pubblico” ha esemplificato Gi-
glio. “In certe aree, per esempio quelle industriali, dove si trova un’alta
concentrazione di siti produttivi, variando il grado di illuminazione in
rapporto a eventuali periodi di vacanza, quando si prevede un’affluenza
scarsa o nulla a quell’area da parte delle persone, è possibile ottenere
risparmi significativi. Il tutto è reso possibile dall’installazione di smart
server sui pali della luce, in grado di permettere la comunicazione con
un applicativo in cloud tramite wired line o via wireless attraverso una
rete locale short range ISM. In tal modo, i tecnici della municipalizzata
sono in grado non solo di modificare il livello di luminosità dei lampioni,
ma anche di fare manutenzione al momento giusto, poiché ricevono i
dati da ogni specifico palo, evitando eventuali interruzioni di servizio e
migliorando la customer satisfac-
tion”. È solo una delle innumere-
voli applicazioni che popoleranno
le smart city del futuro.
Un altro esempio concerne il
mondo dell’industria: “Abbiamo
messo a punto una soluzione ba-
sata su cloud per la gestione di
pompe di calore in grado di bilan-
ciare i carichi ed evitare i picchi:
potrebbe essere un servizio che
sia l’operatore di rete sia la utility
possono offrire ai propri clienti
permettendo loro di risparmiare
sulla bolletta” ha illustrato Gi-
glio. Da tutto questo ben si com-
prende come l’Italia rappresenti
un terreno di sicuro interesse per
Avnet Memec: “Il nostro partner
Sigfox (
)
, che
ha già realizzato diverse infra-
strutture di rete locali in città
europee come Parigi e Londra,
completerà per il 2015 la rete di
Milano utilizzando la propria tec-
nologia UNB (Ultra NarrowBand)
su frequenza ISM 868 MHz.
Questa tecnologia low power, a
basso consumo di energia, rende
possibile l’impiego di dispositivi
wireless a batteria per soluzioni
IoT eliminando i problemi legati
alla durata dell’alimentazione nel
tempo (5-10 anni sono garantiti)
e alla loro conseguente manu-
tenzione” ha proseguito Giglio. Si aggira così uno degli ostacoli che
ancora rallentano lo sviluppo di soluzioni IoT, quello appunto legato
all’alimentazione dei moduli wireless. “È al momento un sistema prefe-
ribile rispetto all’alternativa dell’energy harvesting, il cui processo di svi-
luppo tecnologico rimane ancora lungo” ha spiegato Philippe Frémont,
regional vice president South Europe della multinazionale e ‘pioniere’ in
azienda della strategia IoT. “Un’altra questione ancora aperta concerne
il roaming: per offrire soluzioni IoT su scala internazionale i fornitori di
tecnologia devono poter contenere i costi legati alle connessioni di rete.
L’ideale sarebbe poter unire le reti locali e creare un’unica infrastruttura
pubblica estesa per applicazioni industriali e di servizio, che offra una
copertura globale tramite un unico operatore virtuale a costi flat. A ogni
modo, i fornitori di SIM si stanno muovendo per offrire schede indipen-
denti dall’operatore telefonico, sulle quali sia possibile scaricare anche
10-20 profili di operatori diversi attivi nei vari Paesi, tagliando i costi
legati all’uso della rete in roaming”. ‘Least but not last’, altra importante
questione è legata alla sicurezza. Questione destinata a diventare via
via più scottante man mano che le soluzioni IoT si faranno più pervasive.
Si parla, per esempio, di ‘wearable’, di sensori posti nei sistemi di rile-
vamento fumo o negli spazzolini elettrici, capaci di raccogliere dati ‘sen-
sibili’, come quelli sulla salute ‘dentale’ della persona… E si pensi a
quali danni potrebbe fare un hacker che controllasse tutte le telecamere
in una città: “Sappiamo quanto sia importante evitare che i dispositivi
in rete possano venire attaccati e controllati da ‘pirati’ che vogliono
rubare dati, indirizzi IP o altro o anche da semplici ‘burloni’ alla ricerca
della gloria…” ha osservato Frémont. “Per questo stiamo lavorando a
soluzioni di sicurezza ancora più
efficaci, che intendiamo presen-
tare in occasione dei prossimi
Tech Days in autunno”.
La proposta
‘strategica’ di Avnet
Come abbiamo visto, le appli-
cazioni realizzabili grazie all’IoT
sono innumerevoli, ma l’elabo-
razione di un progetto IoT è un
processo complesso, che coin-
volge professionalità differenti
e richiede dunque l’appoggio
di partner capaci di offrire l’ac-
cesso a una vasta gamma di op-
zioni tecnologiche e know-how.
Avnet Memec ha maturato una
grande esperienza in materia,
testimoniata dai tanti rapporti di
collaborazione con società all’a-
vanguardia nelle rispettive aree
di competenza. L’impegno della
società è quindi proporsi non più
come fornitore di soluzioni, bensì
come azienda in grado di rendere
disponibile l’IoT ai propri clienti,
selezionando non solo produttori
di chip, ma più in generale part-
ner in grado di fornire software,
prodotti e servizi per network pri-
vati e pubblici.
Avnet Memec offre attualmente
una base integrata di tecnologie
e di risorse che include hardware,
software e servizi: all’insegna di una strategia di prodotto ideata per
raccogliere le sfide imposte dalle applicazioni IoT e per indirizzare i più
stringenti requisiti di consumo, ingombro, interoperabilità e sicurezza.
Nello specifico, per quanto riguarda l’hardware, può contare su una
line-card che comprende alcuni dei principali fornitori di chip e moduli,
proponendo una piattaforma di soluzioni native ottimizzate per i sistemi
IoT. Avnet vanta inoltre una gamma completa di opzioni tecnologiche
e infrastrutturali consolidate grazie a stretti rapporti di collaborazione
con società di sviluppo e comunicazione globali. L’intento è di ‘portare’
le soluzioni per l’IoT ai clienti con un approccio di completo ecosistema,
non solo con dispositivi a semiconduttore di singola funzione.
Avnet Memec -
Philippe Frémont, regional
vice president South Europe di
Avnet Memec
Raffaele Giglio, country director
Italy & Greece
L’universo IoT secondo Avnet Memec
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