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SETTEMBRE 2013
FIELDBUS & NETWORKS
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tramite filtraggio, correzione, aggregazione algebrica, conversione,
crittografia ecc., ed elaborazione avanzata, ovvero l’estrazione di in-
formazioni dal dato primitivo, per esempio tramite analisi statistiche,
inferenze, previsioni.
In aggiunta a queste funzionalità l’oggetto
intelligente deve possedere ovviamente una
capacità di connessione (wired o wireless)
per poter ‘trasportare’ l’informazione rac-
colta a livello locale verso applicazioni re-
mote, creando così una ‘Network of Things’.
L’intelligenza non si ferma però agli oggetti,
ma si spinge fin dentro alla natura stessa
della rete che li interconnette: standardizza-
zione, apertura, raggiungibilità, accessibilità
e multifunzionalità. Sono queste le principali
linee evolutive che portano dalla Network of
Things alla Internet of Things.
Ambiti applicativi della
Internet of Things
Tra gli ambiti applicativi più consolidati in
Italia troviamo alcune soluzioni semplici,
con oggetti dotati di una sola funzione
specifica e che rispecchiano solo marginal-
mente le caratteristiche di apertura e rag-
giungibilità che caratterizzano la Internet of
Things. Alcuni esempi: l’antintrusione e la videosorveglianza (smart
home&building, smart city&smart environment), la gestione delle
flotte aziendali (smart logistics), la tracciabilità di oggetti di valore e
la manutenzione di dispositivi e impianti (smart asset management),
il monitoraggio del traffico cittadino tramite telecamere o spire con-
duttive e la localizzazione dei mezzi utilizzati per il trasporto pubblico
(smart city&smart environment) e così via.
Al gruppo degli ambiti consolidati appartengono però anche solu-
zioni già più vicine al paradigma Internet of Things, caratterizzate
da una maggiore raggiungibilità degli oggetti e, in alcuni casi, dalla
presenza di funzionalità di elaborazione dati in locale, per esempio:
i contatori intelligenti per la misura dei consumi elettrici (smart me-
tering elettrico), le soluzioni domotiche per l’energy management,
la sicurezza delle persone e la gestione di scenari ambientali (smart
home&building), i servizi di infomobilità e i box GPS per la localiz-
zazione dei veicoli privati e la registrazione dei parametri di guida
(smart car). Per tutti questi ambiti sono già presenti alcune soluzioni
commerciali isolate, ritenendo comunque che si debba ancora la-
vorare lungo le direttrici di apertura e
standardizzazione. Inoltre, per quelle
non ancora pienamente diffuse, sarà
fondamentale la comprensione del
valore generato e, in alcuni casi, la
ridefinizione delle strategie di comuni-
cazione con i potenziali utenti.
La maggior parte delle applicazioni più
evolute in ottica Internet of Things si
trova però ancora a uno stadio em-
brionale o sperimentale. Gli ambiti
definiti sperimentali presentano poche
applicazioni operative e molti progetti
pilota, avviati sotto spinte differenti.
Architettura di rete della
Internet of Things
L’architettura di rete della Internet of
Things è in pratica articolata su tre
livelli: interfaccia con il mondo fisico,
mediazione e centri di controllo. Tag
Rfid e lettori, nodi sensore, gateway e centri di controllo sono solo
alcuni degli elementi funzionali che vanno a costituire la Internet of
Things. Questi dispositivi, che si differenziano per capacità elabora-
tiva e sensoriale, dimensioni, costi e autonomia sono generalmente
strutturati in un’architettura di rete a tre livelli. Al primo livello, de-
finito come ‘interfaccia con il mondo fisico’, un elevato numero di
nodi interagisce con l’ambiente fornendo un codice identificativo,
acquisendo informazioni o comandando un attuatore. Questi nodi
sono sprovvisti di alimentazione (tag passivi) o alimentati da bat-
teria (unità sensoriali e attuatori) e sono generalmente caratteriz-
zati da una ridotta capacità di elaborazione e memoria; essi sono
inoltre dotati di meccanismi di comunicazione (wired o wireless) per
comunicare con le unità del secondo livello. Il costo dipende dalle
funzionalità offerte e può variare dai pochi centesimi di euro per tag
Fig.1 - Alla base della Internet of Things vi sono gli oggetti intelligenti
Fonte: Osservatori.net
Fig. 2 - Ambiti applicativi della Internet of Things
Fonte: Osservatori.net
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