FN_74 - page 56

FEBBRAIO 2013
FIELDBUS & NETWORKS
56
Fieldbus & Networks
D
a anni ci si sente ripetere che
la diagnostica è l’arma vincente
dei bus di campo, così potente
e utile e indispensabile da meri-
tarsi centinaia di articoli e anche
qualche libro. E poi? E poi c’è la realtà. Nella
nostra esperienza sul campo come Centro di
Competenza Profibus e Profinet abbiamo visto
tantissime situazioni reali, dagli impianti più
tecnologicamente avanzati, ai siti produttivi
meno automatizzati, ma quasi tutti con una ca-
ratteristica comune: diagnostica poca, incom-
pleta e spesso ‘criptica’. La colpa è di solito
da imputare a una serie di concause, come ad
esempio (in ordine d’importanza): mancanza
di procedure efficaci di gestione delle infor-
mazioni diagnostiche provenienti dai sensori/
attuatori a livello di sala controllo; disomogeneità dei significati
della diagnostica proveniente da apparecchiature diverse; man-
canza di informazioni diagnostiche relative all’infrastruttura del
bus di campo (dove di solito si concentra il 90% dei problemi); e
infine, informazioni diagnostiche semplicemente ignorate a partire
dai livelli più bassi. Molte di queste situazioni sono dovute a man-
canza di investimenti adeguati al momento della progettazione. In
questo breve articolo, vorremmo mostrare come le condizioni al
contorno siano oggi cambiate e come si può agire per migliorare
la situazione attuale.
Diagnostica: i motivi
Un’unica richiesta accomuna gli impianti di processo e di manufac-
turing: massima disponibilità dell’impianto per la produzione. Que-
sto significa ridurre al minimo le condizioni di errore, specialmente
oggi dove la strumentazione di Safety è strettamente collegata al
mondo dei bus di campo. Garantire un accesso rapido alle cause del
guasto oppure un’efficiente attività di predizione dello stesso sono
due dei modi migliori per aumentare la disponibilità. Da evidenziare
anche il fatto che sistemi ridondati (che evitano le fermate dell’im-
pianto in caso di guasti improvvisi) sono comunque pesantemente
connessi a una gestione opportuna della diagnostica: senza la pos-
sibilità di diagnosticare lo stato degli apparati in hot stand-by le po-
litiche di ridondanza possono portare a clamorosi malfunzionamenti.
Inoltre, la possibi-
lità di accedere
a informazioni
aggiuntive all’in-
terno del sensore
non deve essere
limitata all’ana-
lisi di errori, ma
può essere effica-
cemente estesa
anche a quei
dati che permet-
tono un corretto
asset manage-
ment dell’intero
impianto. Il con-
trollo diffuso
della salute e dello stato dei componenti dell’impianto permette
una corretta valorizzazione dell’attività produttiva con conseguente
ammortizzazione dei costi. Naturalmente oggi lo sforzo è inglobare
nell’attività di monitoraggio anche quelle parti di infrastruttura che
fino a poco tempo fa non erano direttamente valutabili, come per
esempio i cavi e la componentistica passiva/attiva.
Diagnostica: l’unificazione Namur NE107
Nell’automazione di processo avere delle informazioni di diagno-
stica coerenti provenienti dai dispositivi di campo rappresenta un
notevole risparmio potenziale per quello che riguarda le fasi di nor-
male funzionamento, manutenzione e riparazione. Oltre ai valori di
processo, le apparecchiature da campo intelligenti possono fornire
preziose informazioni sullo stato del dispositivo e del processo, ad
esempio stato d’usura, necessità di materiali di consumo, numero
di ore di funzionamento e altri stati specifici del processo. Ma le
informazioni di diagnostica sono sempre utilizzabili? In genere le
caratteristiche e il numero di informazioni specifiche di diagno-
stica variano da dispositivo a dispositivo secondo il fornitore, il
tipo di sensore/misura e l’applicazione considerata. Inoltre, con
l’aumentare dell’intelligenza all’interno del dispositivo, si tende a
incrementare il numero di informazioni di diagnostica accessibili da
remoto. E infine, molto spesso alcune informazioni possono essere
importanti per l’operatore di processo, altre solo per il manuten-
INVESTENDO SIN DAL MOMENTO DELLA
PROGETTAZIONE SULLA CONOSCENZA E
SULL’UTILIZZO AD ALTO LIVELLO DELLE
INFORMAZIONI DI DIAGNOSTICA, I VANTAGGI
POSSONO ESSERE NOTEVOLI
LA DIAGNOSTICA
NON FA PIÙ PAURA
di Paolo Ferrari*, Alessandra Flammini*,
Emiliano Sisinni*, Francesco Venturini
Fonte: www.sxc.hu
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