CONTROLLO
tecnica
Novembre/Dicembre 2017
Automazione e Strumentazione
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Una buona squadra di lavoro è di per sé una garanzia di successo. Chi sviluppa
l’ingegneria deve essere cosciente che le proprie scelte hanno un impatto
economico e che quindi non può e non deve disallinearsi da ciò che è stato
concordato contrattualmente. Analogamente, il team che esegue l’ingegneria
deve conoscere a fondo le tecnologie che verranno utilizzate.
Fausto Gorla
‘Do’ e ‘Do not’
nel ciclo di vita dell’automazione
Tarare un
simulatore di training
consente di
anticipare l’entrata in produzione perché lo
sforzo di definizione dei parametri di controllo,
solitamente differito alla fase ‘in campo’, risul-
terà già compiuto. Durante la vita dell’impianto
il sistema di controllo può essere migliorato
e si possono sfruttare le risorse dei sistemi già
installati in stabilimento per raccogliere dati
utili, così da migliorare e ottimizzare la gestione
degli asset. Spesso, purtroppo, questi concetti
non trovano adeguata applicazione nella realtà.
L’articolo spiega la loro applicazione al
ciclo di
vita di un progetto di automazione
, mediante
esempi di cose da fare (Do) e da non fare (Do
not). Presenteremo casi di studio riguardanti Pro-
gettazione, Ingegneria, Costruzione, Collaudo,
Commissioning, Messa in marcia, Handover e
Gestione di un impianto, analizzati dal punto di
vista dell’Automazione.
Innanzitutto, occorre accordarsi su cosa inten-
diamo, in ambito Automazione, con ‘Progetta-
zione’ e cosa intendiamo con ‘Ingegneria’.
Definiamo ‘Progettazione’ quella fase in cui,
partendo dal
concept
del controllo dell’impianto,
si arriva alla definizione
delle sue linee di sviluppo,
dei requisiti funzionali ‘base’
e dell’architettura del sistema
di automazione.
Se immaginiamo che un
impianto sia un ‘trasforma-
tore’ (
υ
figura 1
), i requi-
siti funzionali per la Proget-
tazione sono:
– la descrizione degli in-
put, degli output e dell’algoritmo di trasfor-
mazione;
– la definizione delle leve che servono per il
controllo dell’impianto e le informazioni che
ne derivano.
L’analisi deve essere condotta fino al livello
più approfondito possibile, arrivando a consi-
derare le
unità di processo
, quelle in linea e le
ausiliarie.
La fase di ‘Ingegneria’ serve, invece, ad otte-
nere il miglior compromesso tecnico-econo-
mico atto a conseguire i requisiti funzionali
definiti dalla progettazione. In questa fase, oltre
a definire i livelli qualitativi e quantitativi delle
risorse necessarie, si finalizzano le scelte di
‘know-how’ e di materiali.
I due momenti, uno di tipo ‘creativo’, l’altro
più ‘configurativo’, si susseguono nel ciclo
di vita del Progetto di Automazione, all’in-
terno del quale si possono delineare varie
fasi
(
υ
figura 2
):
– Manning: la squadra di lavoro;
– Design, la fase concettuale in cui si defini-
scono i requisiti;
L’AUTORE
F. Gorla, Paneutec Srl
AUTOMAZIONE VS IT: UNA DELLE SFIDE DEL PROSSIMO FUTURO
Figura 1 - L’impianto come trasformatore