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CONTROLLO

tecnica

Novembre/Dicembre 2017

Automazione e Strumentazione

78

Una buona squadra di lavoro è di per sé una garanzia di successo. Chi sviluppa

l’ingegneria deve essere cosciente che le proprie scelte hanno un impatto

economico e che quindi non può e non deve disallinearsi da ciò che è stato

concordato contrattualmente. Analogamente, il team che esegue l’ingegneria

deve conoscere a fondo le tecnologie che verranno utilizzate.

Fausto Gorla

‘Do’ e ‘Do not’

nel ciclo di vita dell’automazione

Tarare un

simulatore di training

consente di

anticipare l’entrata in produzione perché lo

sforzo di definizione dei parametri di controllo,

solitamente differito alla fase ‘in campo’, risul-

terà già compiuto. Durante la vita dell’impianto

il sistema di controllo può essere migliorato

e si possono sfruttare le risorse dei sistemi già

installati in stabilimento per raccogliere dati

utili, così da migliorare e ottimizzare la gestione

degli asset. Spesso, purtroppo, questi concetti

non trovano adeguata applicazione nella realtà.

L’articolo spiega la loro applicazione al

ciclo di

vita di un progetto di automazione

, mediante

esempi di cose da fare (Do) e da non fare (Do

not). Presenteremo casi di studio riguardanti Pro-

gettazione, Ingegneria, Costruzione, Collaudo,

Commissioning, Messa in marcia, Handover e

Gestione di un impianto, analizzati dal punto di

vista dell’Automazione.

Innanzitutto, occorre accordarsi su cosa inten-

diamo, in ambito Automazione, con ‘Progetta-

zione’ e cosa intendiamo con ‘Ingegneria’.

Definiamo ‘Progettazione’ quella fase in cui,

partendo dal

concept

del controllo dell’impianto,

si arriva alla definizione

delle sue linee di sviluppo,

dei requisiti funzionali ‘base’

e dell’architettura del sistema

di automazione.

Se immaginiamo che un

impianto sia un ‘trasforma-

tore’ (

υ

figura 1

), i requi-

siti funzionali per la Proget-

tazione sono:

– la descrizione degli in-

put, degli output e dell’algoritmo di trasfor-

mazione;

– la definizione delle leve che servono per il

controllo dell’impianto e le informazioni che

ne derivano.

L’analisi deve essere condotta fino al livello

più approfondito possibile, arrivando a consi-

derare le

unità di processo

, quelle in linea e le

ausiliarie.

La fase di ‘Ingegneria’ serve, invece, ad otte-

nere il miglior compromesso tecnico-econo-

mico atto a conseguire i requisiti funzionali

definiti dalla progettazione. In questa fase, oltre

a definire i livelli qualitativi e quantitativi delle

risorse necessarie, si finalizzano le scelte di

‘know-how’ e di materiali.

I due momenti, uno di tipo ‘creativo’, l’altro

più ‘configurativo’, si susseguono nel ciclo

di vita del Progetto di Automazione, all’in-

terno del quale si possono delineare varie

fasi

(

υ

figura 2

):

– Manning: la squadra di lavoro;

– Design, la fase concettuale in cui si defini-

scono i requisiti;

L’AUTORE

F. Gorla, Paneutec Srl

AUTOMAZIONE VS IT: UNA DELLE SFIDE DEL PROSSIMO FUTURO

Figura 1 - L’impianto come trasformatore