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MANUTENZIONE

primo piano

Automazione e Strumentazione

n

Settembre 2015

25

batch allineano eventuali errori. Il bilancio a tre mesi

dall’installazione è positivo: non si rilevano problemi

di lentezza o di comunicazione né errori nello scambio

dati; da parte sua GTT ha rilevato vantaggi per l’ottimiz-

zazione del tempo, speso per attività di analisi e non di

inserimento dati; ha inoltre apprezzato la procedura sem-

plificata e intuitiva.

Uno strumento tecnico personalizzabile

Quello di Miteni è un esempio interessante di utilizzo di

CMMS nella pianificazione delle attività e gestione dei

permessi di lavoro al fine di snellire la

manutenzione

preventiva e correttiva

. L’azienda, nata 50 anni fa come

centro ricerche Marzotto, successivamente divenuta parte

di grandi colossi come EniChem e Mitsubishi, dal 2009 è

una società dell’International Chemical Investors Group

(I.C.I.G.). Specializzata in

chimica fine

, si rivolge prin-

cipalmente ai mercati agrotecnico e farmaceutico con

organici clorurati e florurati. Dal punto di vista che qui

stiamo considerando, gli impianti Miteni presentano circa

9000 oggetti manutentivi tra i quali: 130 reattori, più di

900 serbatoi, più di 900 pompe, più di 900 scambiatori

di calore, oltre 4000 strumenti e, per quanto riguarda i

controlli, cinque DCS e molti PLC; oltre naturalmente

a diversi materiali di costruzione. L’attività di manuten-

zione vede in media ogni mese 185 richieste di intervento

e circa 300 ordini di lavoro (tra correttiva, preventiva e

altro), con un trend in crescita e la previsione di passare

nel 2015 da 3650 a 4700 ordini di lavoro annui.

Perché Miteni ha scelto di usare il CMMS? Non tanto per

esigenze gestionali ma piuttosto come strumento tecnico,

per velocizzare e facilitare il recupero di dati storici e per

velocizzare e facilitare il rispetto delle proprie procedure

di sicurezza e pianificazione; quindi il focus è stato sul

popolamento del database tecnico, sulla pianificazione

della manutenzione ordinaria, sulla gestione della manu-

tenzione preventiva e soprattutto sulla gestione dei per-

messi di lavoro, esigenza importante per un’azienda di

questo tipo per via dei rischi e delle sicurezze.

Perché Carl? “Perché – dicono - è uno strumento tecnico

e

personalizzabile

, quindi ben adattabile alle nostre pro-

cedure (e non viceversa) e ai nostri moduli, senza doverli

modificare”. L’introduzione del software Carl è iniziata

nel 2011 e in questi anni sono state sviluppate le seguenti

fasi: implementazione del data base tecnico, pianifica-

zione della manutenzione ordinaria, gestione della manu-

tenzione preventiva (il nuovo software ha sostituito i file

Excel usati prima), gestione dei permessi di lavoro, che

sono stati integrati nel workflow.

Tra gli obiettivi futuri i tecnici Miteni ne indicano due in

particolare: l’analisi di indicatori di gestione della manu-

tenzione (MTBF per apparecchiature critiche, differenza

tra disponibilità attesa e reale di gruppi di apparecchia-

ture, impatto delle differenti fasi del workflow sul tempo

di fermo impianto) e la creazione di un link con l’ERP

per lo scambio di dati (aggiornamento della giacenze

delle scorte del magazzino tecnico).

n

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