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ETHERNET E RETI INDUSTRIALI

speciale

Maggio 2017

Automazione e Strumentazione

64

prime implementa-

zioni, è sempre meno

gerarchica e tende a

seguire sempre più un

paradigma collabo-

rativo. Ciò comporta

una

convergenza

del-

le diverse tecnologie

e una minor differen-

ziazione tra i vari tipi

di rete; alla comuni-

cazione verticale, tra

componenti dei diver-

si livelli si affianca (e

si diffonde) la comunicazione orizzontale all’in-

terno di un livello; più ancora, c’è la possibilità

di scavalcare i livelli, stabilendo comunicazioni

tra componenti anche molto distanti (logicamen-

te) tra loro: non è impensabile una comunicazio-

ne diretta da un sensore all’ERP, attraversando

l’intera struttura aziendale.

Si tratta comunque di un trend non privo di pro-

blematiche e che richiederà del tempo per affer-

marsi, come già osservava Fabio Marchetti par-

lando di Digital Enterprise nell’ebook

Automation

Story

: “Uno degli aspetti più complicati da gestire

nella smart factory è quello della connettività e

dell’interoperabilità delle varie componenti che

la realizzano. Purtroppo, in questo senso, molte

proposte tecnologiche dei vendor di riferimento

tendono a semplificare e rendere interoperabili

in modo avanzato e nativo solo le componenti da

loro offerte ma non le componenti offerte dalla

competition. È vero che esistono delle tecnologie

di riferimento che sempre più convergono (OPC

UA, Ethernet IP ecc.) sfruttando lo stesso canale

fisico di comunicazione (Ethernet cablata o wire-

less) ma una vera convergenza sulla connettività

che adotti dei meccanismi e delle tecnologie di

comunicazione standardizzate non è disponibile

e il trend attuale dice che forse non è neanche un

obiettivo effettivo dei vendor di cui sopra”.

Questa tendenza della convergenza nella connetti-

vità deriva dalla nuova visione del manufacturing

che sta emergendo ma è certamente favorita dalle

nuove possibilità di comunicazione. Il risultato è

che per le reti di comunicazione a livello di cella

si tende ad utilizzare

sempre di più Ethernet

,

avvicinando la cella ai livelli superiori, grazie alla

possibilità di inserire correttivi e configurazioni

che permettono di rispondere alle esigenze di real

time. D’altro canto, c’è una crescente diffusione

di Ethernet a livelli sempre più bassi della gerar-

chia dei sistemi di automazione, anche se ancora

non si tratta di una tecnologia totalmente alter-

nativa ai fieldbus tradizionali. Attualmente l’uso

di Ethernet come bus di campo in ambito indu-

striale inizia ad essere adottato in quei contesti

dove è possibile implementarlo con accorgimenti

che ne assicurano

robustezza e determinismo

.

Tuttavia, pur con molte limitazioni, la tendenza

a concentrare su Ethernet l’intero sistema di

automazione, dal sensore al PC, sembra inevita-

bile. Come osserva Armando Martin: “In primo

luogo per la possibilità di integrare su un’unica

piattaforma applicazioni motion control, funzioni

office, IT, Mes. In secondo luogo per poter sfrut-

tare i protocolli basati su TCP/IP (es. Snmp, Ftp,

Smtp, Mime, http) per applicazioni di controllo

remoto. In terzo luogo Ethernet offre maggiori

ampiezza di banda, dislocazione geografica e

soprattutto omogeneità di rete. Ethernet permette

di dotare i dispositivi in campo di maggiore intel-

ligenza e di fornire a macchinari e sistemi la pos-

sibilità di comunicare maggiori quantità di dati in

modo veloce e deterministico. E comunque, pur

con tempistiche e modalità di scambio dati dif-

ferenti, ciò che conta, nel raffronto tra Ethernet

e bus di campo, sono: la trasparenza dei dati, il

mantenimento delle funzionalità, la stabilità dei

requisiti real-time con la risoluzione del conflitto

con le funzioni TCP/IP”.

In genere, le reti di tipo Industrial Ethernet sono

definite dall’impiego di commutatori per cre-

are domini di collisione separati, da strutture

ad albero con rami ridondanti e da protocolli

in grado di limitare l’overhead associato a ogni

trasmissione dati. Le versioni proposte dai mag-

giori produttori si distinguono per le differenti

implementazioni dei livelli più alti del modello

ISO/OSI e, in particolare, del livello di appli-

cazione. Lo sforzo tecnologico, osserva ancora

Martin, è quello di trasporre i tradizionali bus

di campo in un contesto Ethernet. Ad esempio

Ethernet/IP

deriva da ControlNet e DeviceNet

su Ethernet,

Modbus/TCP

da Modbus e

Profi-

net

da Profibus.

Alcune versioni di Ethernet Industriale sono

ulteriormente specializzate per il motion control

implementando funzionalità sincronismo rigido

agendo a livello hardware o di software/proto-

collo agendo ai livelli superiori del modello ISO/

OSI o secondo gli standard Ieee 1588/Iec 61588.

È il caso ad esempio di

EtherCat

,

Ethernet/

IP - CIP Motion, Profinet IRT, Sercos III.

L’impiego di software in grado di interfacciare

i diversi protocolli a livello di applicazione per-

mette di solito una buona integrazione tra compo-

nenti di diversi produttori.

Essendo una specifica dei primi due livelli del

Networking Labs (Cisco)