Automazione e Strumentazione
Maggio 2017
ENERGIA
applicazioni
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rate fino a 1.500 Vcc e certificati Kema. I coni
di inserimento dei collegamenti principali
sono prolungati per assicurare una maggiore
resistenza alle correnti di dispersione superfi-
ciali. In egual modo, anche gli alloggiamenti
delle viti sono rialzati per garantire la massima
sicurezza.
Lo stato del dispositivo è verificabile sia tra-
mite un indicatore ottico direttamente a bordo
del dispositivo, sia a distanza, grazie ad un col-
legamento di segnale a innesto per la trasmis-
sione a distanza.
Non solo hardware
Accanto ai vantaggi tecnologici di questi sca-
ricatori, la partnership con Phoenix Contact ha
permesso a Fimer di effettuare dei test specifici
di scarica presso i laboratori dell’azienda, per
verificare la bontà della soluzione.
Inaugurato a maggio 2014, il
laboratorio per
il controllo di dispositivi di protezione
contro
le sovratensioni di Phoenix Contact a Blomberg
si articola su una superficie di 1.300 m². Qui è
possibile, tra le altre cose, riprodurre eventi di
guasto simili a quelli che potrebbero verificarsi
in caso di caduta di fulmini, operazioni di com-
mutazione o scariche elettrostatiche.
Gli impianti di prova del laboratorio sono in
grado di generare sovratensioni con diverse
forme di impulso. È possibile generare anche
correnti di cortocircuito a frequenza di rete e
correnti continue in presenza di tensioni rego-
labili gradualmente. Una particolarità del labo-
ratorio è che il potente sistema di alimentazione
elettrica può essere unito a generatori di sovra-
tensioni. In questo modo si possono generare
condizioni verosimili per il controllo dei
dispositivi di protezione
contro le sovratensioni
.
Il laboratorio per i test è
accreditato secondo la nor-
ma Din EN Iso/IEC 17025,
che descrive i ‘Requisiti
generali delle competenze
dei laboratori di prova e di
calibrazione’ e si distingue
a livello mondiale per il
complesso delle possibilità
di test offerte.
In particolare, Fimer ha
sottoposto le String Com-
biner Box a i test di labo-
ratorio con correnti di ful-
minazione diretta (onda
10/350 µs) e di sovraten-
sione (onda 8/20 µs), per verificare l’efficacia
della protezione inserita e dei cablaggi interni
adottati. Grazie alla simulazione dei fenome-
ni sopra descritti è stato possibile verificare
il comportamento che quadri e componenti
installati terrebbero nel caso dovessero esse-
re sottoposti a tali fenomeni nella vita reale,
così da identificare gli
accorgimenti da appor-
tare per migliorarne la
funzionalità.
In seguito a tali test,
Fimer è infatti interve-
nuta sulle funzionalità
del dispositivo perfezio-
nandole ulteriormente
in modo estremamente
accurato: ad esempio, ha
rivisto il layout dei cavi
di connessione per far
sì che, ottimizzando le
connessioni tra lo scari-
catore ed i poli positivo
e negativo, fosse possi-
bile ottenere un miglio-
ramento del livello di
protezione dello scarica-
tore stesso.
Ottimizzate nei minimi dettagli
La scelta di utilizzare un prodotto Phoenix Con-
tact ha così portato allo sviluppo di un prodotto,
la Fimer Combiner Box, estremamente compatto
rispetto alle soluzioni omologhe presenti sul
mercato e caratterizzato da una
ottimizzazione
molto spinta del sistema di connessione
interno
per i circuiti di potenza.
Un’installazione fotovoltaica che utilizza le apparecchiature
elettroniche sviluppate da Fimer
Le installazioni fotovoltaiche possono essere
dotate di sistemi che intercettano le correnti
di fulminazione o le sovratensioni e le deviano
verso terra, proteggendo pannelli e inverter