Maggio 2017
Automazione e Strumentazione
RETI INDUSTRIALI
primo piano
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I dati per il 2016 sono più che eloquenti: 3,6milioni
di nodi Profinet installati, 20% in più rispetto al
2015; 2,4 milioni di nodi Profibus, che si dimostra
ancora il fieldbus più diffuso; 1,7 milioni di nodi
IO-Link installati, con un 20% di crescita rispetto
all’anno precedente. Così
Giorgio Santandrea
,
presidente del
Consorzio Profibus e Profinet
Italia
, ha potuto quantificare lo sviluppo di queste
tecnologie e suscitare ancor più l’interesse per le
prospettive attese nei prossimi anni in apertura del
Profibus & Profinet Day all’inizio di aprile nella
tappa di Cavenago (MB), uno degli appuntamenti
di un tour che ha portato il consorzio a incontrare
operatori e tecnici in diverse città italiane.
Sono numeri che acquistano ancor più significato
all’interno dei megatrend che stanno cambiando
il mondo; primo fra tutti la digitalizzazione, che
Santandrea indica come leva di crescita citando
le stime di IDC e Cisco che parlano di un futuro
in cui vivremo in un mondo sempre più intercon-
nesso da sistemi eterogenei e complessi: entro il
2020, l’universo digitale raggiungerà i 44 zettab-
ytes, dieci volte più grande rispetto al 2013, con
circa 50 miliardi di dispositivi connessi alla rete.
Considerando le tecnologie della comunicazione,
come quelle di cui si occupa il Consorzio, si può
osservare come nel Piano Calenda, che disegna
l’Industria 4.0 per l’Italia, esse occupino un ruolo
portante: tra le tecnologie abilitanti elencate nel
Piano, cinque interessano la comunicazione, lad-
dove si parla di integrazione orizzontale e verticale,
di cloud, di Industrial Internet, di BigData, di Cyber
Security. Un focus particolare va posto sull’IoT
(Internet of Things) che per l’industria diventa
IIoT (Industrial Internet of Things)
con signi-
ficative differenze, come quella di essere ‘mission
critical’, di implicare una connettività strutturata e
standard definiti e consolidati. L’IIoT rappresenta
un aspetto non trascurabile dello scenario I4.0 e ci
permette di descrivere meglio la struttura e l’orga-
nizzazione dell’azienda: ci si allontana dal modello
piramidale, che vedeva vari livelli di automazione,
dal campo ai sistemi gestionali, e si va sempre più
verso sistemi che integrano la comunicazione ver-
ticale con quella orizzontale. Alla comunicazione
da un livello al successivo, si sostituisce una comu-
nicazione più distribuita; non escludendo la pos-
sibilità di connessioni dirette, tramite ad esempio
IO-Link, dal sensore all’Erp; oppure la possibilità
di connettere, tramite OPC-UA, un robot con il
sistema di raccolta dati per eseguire ulteriori analisi
da offrire ai sistemi gestionali.
In questa prospettiva, si può cogliere a pieno il
valore della tecnologia Profinet, che consente
di gestire contemporaneamente più funzioni e
garantisce la possibilità di profili di comunica-
zione diversi a seconda dei dispositivi utilizzati.
Santandrea applica il concetto di IIoT al mondo
dell’automazione e parla di
Profinet of Things
,
mostrando come Profinet sia il protocollo ideale
per rispondere alle esigenze dell’IIoT proprio per
le sue caratteristiche di facilità nell’accesso ai dati,
di disponibilità e di apertura.
Consideriamo più in dettaglio le caratteristiche di
Profinet, i vantaggi appaiono evidenti. Pensando
all’accesso ai dati e alle relative performance,
Profinet si presenta come il bus che permette di
implementare, contemporaneamente e in paral-
lelo, qualunque tipo di applicazione di automa-
zione basata su
Ethernet
: dall’utilizzo del TCP/
Mario Gargantini
Profinet si integra sempre di più con il mondo
circostante e si prepara a cogliere i vantaggi del
Time Sensitive Networking (TSN), rivelandosi come
interfaccia ideale verso l’Industry 4.0. In crescita
(+20%) il numero di nodi di IO-Link. Mentre Profibus
resta insostituibile in alcuni settori applicativi.
PROFIBUS & PROFINET DAY: IL FUTURO DEL NETWORKING INDUSTRIALE
Per l’Industrial IoT ci vuole
il Profinet of Things
A FIL DI RETE
www.profibus.comGli eventi ‘Profibus & Profinet Day’ consentono di gettare
uno sguardo sul futuro delle reti industriali