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Automazione e Strumentazione

Maggio 2017

RETI INDUSTRIALI

primo piano

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IP per comunicazioni standard, alle comunica-

zioni real time, fino al motion control garantendo

precisione deterministica nelle tempistiche.

Altro aspetto è quello dei profili applicativi. Nella

struttura generale di una fabbrica, ci sono diversi

dispositivi che comunicano: Profinet garantisce la

possibilità di avere dei profili di comunicazione

differenti a seconda del tipo di dispositivo e della

sua funzione. Ad esempio una barriera di sicurezza

può avere un profilo di sicurezza, come ProfiSafe,

che si applica sullo stack di comunicazione e assi-

cura la sicurezza funzionale del sistema. Oppure è

possibile implementare un profilo di motion con-

trol o di processo o di risparmio energetico.

Particolarmente apprezzabile, al fine di garantire

all’azienda continuità e protezione degli inve-

stimenti, la possibilità di conservare macchine

e apparecchiature datate ma ben funzionanti

all’interno della nuova logica Industry 4.0, Ciò

si ottiene, con Profinet, grazie ai

proxy

- ormai

ampiamente disponibili sul mercato - che pos-

sono interpretare i più diversi protocolli e tra-

sformare, senza bisogno di speciali adattamenti,

tutti i dati in informazioni perfettamente leggibili

e disponibili via Ethernet per qualunque sistema.

Una caratteristica di quella che Santandrea ha

chiamato Profinet of Things e che si collega

alla necessità, per le applicazioni industriali, di

essere mission critical è la ‘disponibilità’: è uno

dei principali ‘plus’ di Profinet, che garantisce

il facile accesso a tutte le informazioni utili per

la

diagnostica

. Come pure Profinet implementa

tutta una serie di tecnologie di security coerenti

con quelle implementate a livello IT.

Ethernet standard con funzionalità

hard real-time

Riprendendo l’idea del superamento della tradi-

zionale piramide dell’automazione,

Paolo Ferra-

ri

, docente del dipartimento di ingegneria dell’u-

niversità di Brescia, ha delineato il futuro delle

tecnologie Profibus e Profinet che si mostrano

particolarmente adatte a una struttura aziendale

non più gerarchica ma dove tutti i livelli conver-

gono. “Profinet - ha detto Ferrari - sarà il backbo-

ne di tutta la parte bassa (dal campo al control-

lo) e si potranno valorizzare le sue prerogative,

come quella della disponibilità di profili standard

(PROFIsafe, PROFIdrive, PROFIenergy), di una

diagnostica completa e immediata, del Wireless

ad alta disponibilità e della integrazione traspa-

rente con i bus di campo tradizionali”.

Per realizzare il

dialogo M2M

si utilizzerà la

tecnologia

OPC UA

“che non è un protocol-

lo - ha precisato Ferrari - è in sostanza un modo

di organizzare dati e

metadati e renderli frui-

bili, in modo auto-

matico, da altri oggetti

senza interventi di

configurazione; non

è legata al dato ma

al servizio e quindi

permette di esportare

servizi in modo auto-

matico”. L’OPC Clas-

sico ha avuto un suc-

cesso mondiale fino ai

primi anni 2000 ma era limitato dalla dipendenza

da Microsoft (DCOM), da un modello dati non

abbastanza sofisticato e dalla sicurezza a volte

inadeguata. Ora OPC UA (Unified Architecture)

ha il vantaggio di essere indipendente dal co-

struttore, di essere scalabile e non limitata da ga-

teway; così offre una porta di accesso verso ap-

plicazioni di terze parti in modo facile e sicuro,

operando in parallelo a Profinet e consentendo

una piena interoperabilità: è pensato proprio per

le macchine, perché possano parlarsi da sole e

quindi completare transizione verso Industry 4.0.

Proiettandosi nel prossimo futuro, l’elemento

più interessante deriva dall’introduzione da parte

della Ieee di

TSN (Time Sensitive Networking)

grazie al quale Ethernet standard potrà offrire

funzionalità hard real-time. Anche TSN non è

un protocollo di comunicazione ma definisce

dei meccanismi a livello di Layer 2 permettendo

un salto tecnologico basato semplicemente su

componenti Ethernet standard. TSN è costituito

da diversi Standard Ieee ed è sponsorizzato per

lo più da produttori di chip come Intel, TI, Bro-

adcom, Marvell ecc. e dall’industria Automotive

‘in-car’. Gli obiettivi di TSN sono di garantire:

interfacce standardizzate nella rete per offrire un

Quality of Service (QoS) garantito; bassa latenza

di trasmissione; comunicazione real-time di alta

qualità; convergenza cioè che diverse applica-

zioni partecipino nella stessa rete e ricevano QoS.

L’impatto di TSN si prevede significativo: in

futuro, praticamente ogni comunicazione basata

su Ethernet potrà essere in grado di gestire il real-

time. Quanto a Profinet, in futuro si baserà anche su

TSN, con diversi vantaggi quali: banda maggiore

(1 GBit); chip Ethernet standard anche per hard

real-time; maggior disponibilità e varietà di PN-

Controller e PN-Device che andranno ad affian-

care l’odierno Profinet IRT; meccanismo unico per

applicazioni isocrone e non; possibilità di relazioni

di comunicazione stabilite in modo dinamico; con-

vergenza con altro traffico in tempo reale.

Con Profinet oltre la classica

piramide dell’automazione