tecnica
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Aprile 2018
Automazione e Strumentazione
SICUREZZA
- il
Rischio residuale
, ovvero il rischio di un evento peri-
coloso dopo l’aggiunta delle funzioni di protezione di
sicurezza che andranno previste e
attuate.
La
υ
Figura 3
illustra i possibili
mezzi di protezione che possono essere
utilizzati per ridurre la frequenza
dell’evento pericoloso (prevenzione)
e/o le sue conseguenze (protezione) ad
un livello di rischio residuale, inferiore
a quello tollerabile per il processo.
Analisi preliminare dei rischi
L’analisi preliminare dei rischi del pro-
cesso può portare tipicamente a queste
conclusioni (vedasi
υ
Figura 4
):
(a)
il
rischio è così grande da essere inac-
cettabile; oppure
(b)
il rischio è, o è
stato reso, così piccolo da diventare
trascurabile; oppure
(c)
il rischio
si situa tra i due punti sopra ripor-
tati (a) e (b) ed è, o è stato ridotto
fino al livello più basso possibile,
tenendo conto sia dei vantaggi rag-
giunti e sia dei costi per ogni ulte-
riore riduzione.
Con riferimento al punto (c), la
metodologia
Alarp
,
As low as rea-
sonably practicable
, raccomanda di
ridurre i rischi finché ‘ragionevol-
mente praticabile’ oppure, in altri
termini, fino ad un livello ‘basso
quanto praticabile’ tenendo appunto
in considerazione che una ulteriore
riduzione del rischio comporta dei
costi sproporzionati ai benefici rag-
giungibili.
Classificazione generale
dei rischi
Per poter applicare la predetta meto-
dologia Alarp, è necessario definire
le tre regioni della
υ
Figura 4
in
termini di probabilità e di conse-
guenza di un incidente, ovvero in
altrettanti classi di rischio:
- la
classe di rischio I
che si situa
nella regione inaccettabile;
- la
classe di rischio II
che si situa
nella regione tollerabile (Alarp);
- la
classe di rischio III
che si
situa nella regione generalmente
tollerabile.
Normalmente questa classifica-
zione è oggetto di una discussione
e di un accordo tra le parti interessate, come ad esempio: le
autorità competenti nei confronti della sicurezza (comuni,
Figura 3 - Concetti generali sulla riduzione del rischio (IEC 61511-3)
Figura 4 - Regione dei rischi e metodologia Alarp(IEC 61511-3)
Tabella 4 - Esempio di classificazione dei rischi(IEC 61511-3)