CONTROLLO
tecnica
Aprile 2018
Automazione e Strumentazione
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Donatella Banchi
Un caso pratico
di quarta rivoluzione industriale
Brilliant Factory è la strategia che GE ha elabo-
rato per inserirsi nel processo di Industrial Inter-
net of Things che studi recenti presentano come
la quarta rivoluzione industriale, collegando di
fatto questo percorso tecnologico al processo di
sviluppo industriale iniziato in Inghilterra verso
la metà del diciottesimo secolo. La rivoluzione
inizia nel momento in cui si prende coscienza
dell’infinità di tecnologie che sono disponi-
bili sul mercato e che possono essere messe
in forma di ‘sistema’ per cambiare non solo il
modo di lavorare all’interno dell’azienda ma
anche verso l’esterno, sia nei confronti degli
utenti sia dei fornitori.
L’obiettivo di questa rivoluzione per un’a-
zienda come GE è incrementare la produtti-
vità tramite l’eliminazione delle inefficienze
nascoste nei flussi informativi e nella conver-
sione dei dati in informazioni e da questa ad
‘azioni di produttività’. È stato quindi creato
un modello ideale di fabbrica, quella che in
GE è definita
Brilliant Factory
.
Se in passato l’ottimizzazione della fabbrica pas-
sava principalmente da approcci Lean, il Brilliant
Factory estende ed affianca il Lean con l’ap-
proccio Digital. Questi due concetti non sono in
antitesi ma esistono uno in funzione dell’altro e
se approcciati insieme danno i risultati migliori:
la rivoluzione deve iniziare con l’applicazione
spinta della metodologia Lean Manufacturing
(anche in produzioni a commessa come quella
presa in esame) e quindi sfruttare l’utilizzo dei
big data, software, sensori, modelli 3D evoluti,
sistemi di controllo, robotica ed Additive Manu-
facturing, per incrementare la produttività e otti-
mizzare il funzionamento delle macchine utensili,
delle operazioni e dei prodotti.
Sono tre gli elementi distintivi del Brilliant Factory:
-
virtual Manufacturing e Model Based
Enterprise (MBE).
È la capacità di utilizzare
i modelli tridimensionali CAD (Computer
Aided Design) come unico veicolo dell’infor-
mazione attraverso tutta l’azienda, eliminando
la carta, ma soprattutto la ri-manipolazione
dell’informazione, estrapolando i dati che ser-
vono nei processi a valle;
-
Data Gathering tramite sensori.
All’acquisi-
zione dei dati di tutte le risorse presenti nella
fabbrica è possibile non solo coordinare gli
eventi tra le risorse e le persone, ma anche pre-
dire gli eventi stessi e quindi pianificare in mo-
do consono azioni ed interventi a minor costo;
-
ottimizzazione della produzione e ottimiz-
zazione della Supply Chain.
Dati ed informa-
zioni possono essere l’input a processi di elabo-
razione complessi che possono e devono con-
dizionare tutta la supply chain. Questo tipo di
ottimizzazione può partire da logiche di MRP
(Material Requirements Planning), ma può, e
deve, spingersi oltre.
Con questo articolo si vuole raccontare l’espe-
rienza del Brilliant Factory e nello specifico
dell’Industrial Internet of Things (IIoT) nello
stabilimento Nuovo Pignone di Firenze, azienda
parte del gruppo BHGE. Lo stabilimento ha una
produzione Engineering to Order, quindi ogni
prodotto che esce dallo stabilimento è disegnato,
prodotto e testato in accordo a richieste specifiche
del cliente e che variano da cliente a cliente.
Quindi la sfida è stata quella di conciliare una
produzione a commessa con un processo e
applicativo che deve essere il più standard pos-
sibile e che permetta di aumentare la produtti-
vità dell’azienda.
L’AUTORE
D. Banchi, Digital Technology at
Baker Hughes, a GE company
DA GE UN NUOVO APPROCCIO ALL’INDUSTRIA ATTRAVERSO LA IIOT
A FIL DI RETE
www.ge.com www.bhge.comLa strategia ‘Brilliant Factory’, la quarta rivoluzione industriale secondo General Electric (GE),
è stata applicata in uno stabilimento a Firenze di Baker Hughes, a GE company (BHGE).
Un approccio incentrato sull’automazione tramite sensori ha permesso di incrementare
la produttività dell’azienda con applicazioni cloud real- time.