SAFETY
primo piano
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Automazione e Strumentazione
Marzo 2018
praticabile’ (Alarp, As Low As Reasonably
Practicable) ovvero che un’ulteriore riduzione
del rischio non è economicamente efficiente,
sebbene l’utilizzo dell’espressione ‘ragione-
volmente praticabile’ stabilisca obiettivi per i
responsabili. Maggiore è il livello iniziale del
rischio considerato, maggiore sarà il grado di
rigore richiesto.
La parola ai protagonisti
L’applicazione delle normative e delle speci-
fiche sulla sicurezza industriale non è da con-
siderare semplicemente come un onere che è
inevitabilmente destinato a gravare sui bilanci
delle imprese, senza che queste possano trarre
vantaggi in termini di competitività e redditi-
vità. Attualmente, i produttori e gli utilizzatori
di sistemi e soluzioni di sicurezza del mondo
industriale hanno spesso saputo interpretare le
tecnologie ‘Safety’ più evolute come un’occa-
sione preziosa per fare
innovazione nei pro-
cessi industriali
, aumentando tanto la sicu-
rezza quanto l’efficienza degli impianti.
Nuove possibilità vengono anche dalla con-
vergenza di due concetti di sicurezza diffe-
renti, quello della
‘Safety’ protezione/anti-
infortunistica
e quello della
‘Security’ sal-
vaguardia/anti-intrusione
, che oggi stanno
trovando nuovi punti di contatto nell’ambito
delle tecnologie IT e operative più innovative.
Per approfondire queste tematiche, la rivista
‘Automazione e strumentazione’ ha interpel-
lato dei rappresentanti di marchi di riferimento
del mondo dell’automazione:
Jose Cha-
varria
, Head of Product Management Busi-
ness Segment Automation and Engineering
Systems di
Siemens Italia
,
Alberto Griffini
,
Product Manager - Advanced PLC & Scada di
Mitsubishi Electric
,
Gianmarco Sala Tenna
,
Leader del Team Industry 4.0 di
Eurotherm by
Schneider Electric
.
1) L’industria di processo e le produzioni
batch devono adempiere a severe normative
nazionali e internazionali sulla sicurezza, ma
esiste un ampio margine per l’innovazione,
che può anzi trovare stimolo dall’aggiorna-
mento della legislazione. Nel prossimo futuro,
quali tecnologie potrebbero dimostrarsi stra-
tegiche per realizzare proposte innovative in
questo campo?
Chavarria:
“Con la progressiva apertura e
interconnessione in rete sono enormemente
aumentati i rischi per la sicurezza di un
impianto di controllo di processo. Il potenziale
di pericolo derivante da programmi dannosi
e da accessi da parte di persone non autoriz-
zate continua ad incrementarsi. Oltre ai danni
materiali, un sabotaggio intenzionale potrebbe
anche comportare situazioni pericolose per
l’uomo e l’ambiente.
Ogni impianto di processo dovrà quindi avere
un approccio olistico ai temi della security: un
approccio che include tecnologie, processi e
persone.
Parlando di tecnologie, è importante imple-
mentare e sviluppare nuovi prodotti con le
seguenti caratteristiche: Security by design,
Security Verification, e Security Update
Management. Ogni componente utilizzato
nell’automazione di processo, partendo dai
dispositivi di campo o dalla strumentazione
fino alla supervisione, dovrà intrinseca-
mente possedere caratteristiche e funziona-
lità di sicurezza. Ad
esempio controllori
e workstation con
Firewall integrati,
switch intelligenti
con caratteristiche
Fail to open, critto-
grafia dei dati con
Virtual Private Net-
work (VPN) tramite
IPsec Tunnel ecc.
Oltre a questo, i for-
nitori dei sistemi di
controllo di processo
e/o i system integra-
tor, dovranno fornire
ai propri clienti un
adeguato supporto in
linea con il concetto
‘Plant Security Ser-
vice’ lungo l’intero
ciclo di vita dell’im-
pianto, orientato agli
standard industriali
IEC 62442 ecc.
Ad esempio, servizi
di:
Security Asses-
sment
- Ricerca e valutazione del livello di
sicurezza dell’impianto, Identificazione di
punti deboli e non conformità a standard
o norme, Raccomandazione di misure per
il miglioramento della sicurezza;
Security
Implementation
- Training dei collaboratori,
Miglioramento dei processi con applicazione
di direttive di sicurezza specifiche di impianto,
Jose Chavarria di Siemens Italia